The Wheel of Time: recensione della seconda stagione ispirata ai romanzi della Ruota del Tempo

Buonasera cuplovers, oggi vi parlo della seconda stagione di The Wheel of Time (La Ruota del Tempo), la serie tv ispirata ai libri di Robert Jordan. Una stagione che, nel complesso, mi è piaciuta molto, alcune cose che non andavano nella prima stagione (la mia recensione QUI) sono state migliorate altre, purtroppo, sono rimaste un po’ insoddisfacenti ma, tutto sommato, The Wheel of Time si è rivelata una serie davvero godibile che scorre bene e non annoia. Gli attori (tranne alcune eccezioni) mi sembrano sempre più nella parte, la consiglio a chi apprezza le serie fantasy e, magari, non ha intenzione di leggere i libri.

The Wheel of Time La Ruota del tempo recensione della serie tv netflix su Le Tazzine di YokoNel piattino abbiamo:
film serie tv fantasy

The Wheel of Time

BASATA SU la saga de La Ruota del Tempo di Robert Jordan
STAGIONI 2 -in corso-

4TAZZINE MENO QUALCHE PICCOA COSA
voto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del CrepuscolotazzinaMEZZA+_stregaDELcrepuscolovoto in tazzine tazza giù
Prima di iniziare questa recensione devo fare una doverosa premessa, sebbene, quando guardo una serie tv ispirata a una saga letteraria pretenda un minimo di fedeltà al materiale originale, non urlo allo scandalo quando una serie non è una copia carbone dei libri. Purché la storia funzioni, gli attori recitino bene e il comparto tecnico non sia terrificante. Tutte cose che, ad esempio, non ho trovato in The Shannara Chronicles, ma che ho trovato in The Witcher.

La seconda stagione di The Wheel of Time è diversa dai libri, i rapporti tra alcuni personaggi vengono molto esplicitati (Moiraine e Siuan), alcuni personaggi sono letteralmente spariti (Thom Merrilin) mentre altri hanno più spazio (Lanfear). Se non ho apprezzato la mancanza di Thom, devo dire però che la maggior presenza di Lanfear e Ishamael non mi sono affatto dispiaciute così come il ruolo di Logain.

La storia riprende lì dove l’abbiamo lasciata concentrandosi sul percorso di Rand che, dopo aver fatto perdere le proprie tracce, creduto morto dagli amici deve trovare un modo per controllare i propri poteri ed evitare di impazzire a causa della corruzione di saidin.

Nel mentre ritroviamo Egwene e Nynaeve alla torre bianca dove faranno la conoscenza di Elayne, erede al trono di Andor. Elayne è un personaggio che, nei libri, mi è sempre piaciuto, anche se non è tra i miei preferiti e devo dire che l’ho apprezzata anche qui. La principessa è un pochino altezzosa, sì, ma è anche pronta a mettersi in gioco per aiutare le amiche e così farà quando sarà il momento. Mi è piaciuto molto l’episodio dedicato al passaggio ad Ammessa di Nynaeve con tutte le visioni che ha avuto e quello a cui ha dovuto rinunciare. Nynaeve è uno dei personaggi, a mio avviso, meglio resi con la sua testardaggine ma anche con la sua forza e il desiderio di aiutare le amiche, proprio come nei libri, spesso l’ho trovata insopportabile ma, altrettanto spesso, l’ho apprezzata.

In questa stagione, tuttavia, è senza dubbio Egwewe quella più sotto i riflettori a causa di quello che le capiterà con i seanchan, i crudeli invasori venuti dal mare che sembrano determinati a conquistare tutti i regni in cui s’imbattono. Ho apprezzato come sono stati resi i seanchan, fanno cose incredibilmente crudeli che, tuttavia, loro non considerano tali. I costumi dei seanchan e, in generale, il loro aspetto mi è piaciuto molto, il loro essere stranieri viene enfatizzato il giusto. Per loro il rapporto tra Damane e Sul’dam è perfettamente normale, questa parte, e il rapporto tra Egwenwe e la sua Sul’dam mi sono piaciuti moltissimo.

Rand, dopo aver scoperto di essere il Drago Rinato si è isolato da tutti facendo credere agli amici di essere morto ed ha iniziato una nuova vita con Selene, una donna affascinante e misteriosa che sembra perdutamente innamorata di lui. Rand teme di impazzire, non sa se fidarsi o meno di Moiraine e, nel dubbio, preferisce stare lontano dai propri cari per proteggerli. Non mi è dispiaciuta l’interpretazione che ne hanno dato nella serie anche se qui si avverte meno rispetto ai libri l’ineluttabilità del ruolo del Drago cui Rand, per quanto faccia, non può sfuggire. Mat, preso prigioniero da Liandrin, finirà per ritrovare Rand e dovrà decidere se unirsi a lui o meno… Il nuovo Mat non mi è dispiaciuto anche se l’attore della prima stagione sembrava più Mat… Come ricorderete l’attore della prima stagione ha lasciato la serie all’improvviso e gli autori hanno dovuto un po’ improvvisare per spiegare la sua scomparsa, infatti è un po’ … assurdo che Liandrin lo lasci libero dopo averlo tenuto prigioniero per diverso tempo. Per fortuna la storyline di Mat si riprende nel finale per arrivare a chiudersi con una delle scene più belle dei libri.

Nota dolente per Perrin, l’attore proprio non riesce a convincermi. Ho adorato l’arrivo di Hopper, ma è stata l’unica nota positiva legata al personaggio. Non mi è dispiaciuta poi la scelta di rendere Siuan più “villain” di quanto non sia nei libri…

The Wheel of Time con la seconda stagione si distacca di più dai libri, ma diventa più fruibile come serie. Il cast mi ha convinto di più, gli effetti speciali sono un pochino migliorati, complessivamente promuovo la serie e sono curiosa di vedere la terza stagione.