Suzume: recensione del film di Makoto Shinkai

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Buon giorno cuplovers, oggi torno sul blog per parlarvi di “Suzume”, l’ultimo film d’animazione giapponese che ho visto su Netflix qualche giorno fa. Non ne avevo mai sentito parlare, ma lo stile di disegno mi ha subito attirato e così, in attesa degli ultimi episodi di Shogun, l’ho guardato e, pur avendo una trama abbastanza semplice, mi è davvero piaciuto. Suzume narra una storia che mescola fantasy e romance e che, pur nella sua semplicità, è riuscita a intrattenermi, ho amato lo stile di disegno sia dei personaggi che dei panorami e, nel complesso, lo consiglio.

Suzumenel piattino abbiamo:
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Suzume

DISPONIBILE SU Netflix
DURATA 122 minuti
REGIA DI Makoto Shinkai

4 TAZZINE E UN PO’… divorato
voto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine tazza giù

Suzume è un bel film d’animazione, lo stile di disegno mi ha subito attirato, ho amato molto i panorami e la trama, semplice, ma non troppo banale, mi ha subito convolta così come la delicata storia d’amore tra i due protagonisti.

Suzume è una liceale orfana, cresciuta dalla zia che, un giorno, scopre tra le rovine di una scuola, una porta magica incastonata nel nulla. Souta è un affascinante universitario che ha ereditato dalla sua famiglia il compito di assicurarsi che le porte rimangano chiuse. Inevitabilmente però, la porta si aprirà e Suzume e Souta dovranno unire le forze per richiuderla, questo però sarà solo l’inizio delle disavventure dei due ragazzi. A causa di una maledizione, Souta viene trasformato in una sedia e, per salvarlo, Suzume dovrà dare la caccia a una divinità dispettosa dall’aspetto felino.

Il bello di Suzume è che il film riesce, seppur non sia lunghissimo, ad approfondire abbastanza bene la protagonista e, allo stesso tempo, a portare avanti la sua avventura. Suzume è una ragazza buona e volenterosa ma ha un passato non semplice, ha perso la madre da piccola e, da allora, è stata cresciuta dalla zia. Zia e nipote hanno un rapporto complicato, un vero e proprio scontro generazionale a cui si uniscono una serie di incomprensioni. Tsubame vuole bene alla nipote, ma è anche vero che ha dovuto rinunciare alla propria giovinezza per lei. Quando la sorella, madre di Suzume, è morta, Tsubame era molto giovane, ma ha scelto comunque di prendersi cura di lei. È ovvio che abbia dovuto rinunciare a molte cose per crescerla, esperienze che non potrà più fare e questo la donna non l’ha mai rinfacciato a Suzume (anche perchè lei non ne ha colpa) ma l’influsso negativo della forza liberata dall’apertura della porta, farà venire a galla vecchi rancori e porterà zia e nipote a confrontarsi… come non hanno mai fatto prima.

Il rapporto tra la zia Tsubame e Suzume è molto ben approfondito ed è quello che mi ha colpito maggiormente. La storia d’amore tra Suzume e Souta, per quanto delicata, rimane davvero troppo poco approfondita (anche perchè Souta rimane sotto forma di sedia per la maggior parte della pellicola). La forza dei loro sentimenti, benchè i due si conoscano da pochissimo, è davvero intensa, cosa che mi è piaciuta, ma mi è mancata qualche scena in più tra di loro.

Suzume è una sorta di road movie in cui i personaggi attraversano il Giappone tra montagne e mare, luoghi abbandonati e metropoli affollate all’inseguimento di un dispettoso e adorabile gatto kami che potrebbe rivelarsi sia la salvezza che la fine, non solo per Suzume e Souta, ma per il mondo intero. Daijin è il personaggio più misterioso della pellicola, da bravo gatto, è difficile capire quali siano le sue reali intenzioni e, soprattutto, perché sembri così interessato a Suzume.

Suzume riuscirà a salvare Souta e a chiudere le porte prima che sia troppo tardi? Perchè, alla fine, toccherà proprio a lei, la ragazza comune senza alcun potere, rischiare tutto per salvare il ragazzo che ama e il mondo intero.

Suzume è una fiaba fantasy dove antiche divinità vanno a spasso sulla terra, dove porte antiche devono essere richiuse per il bene dell’umanità ignara e dove, alla fine, è la forza dell’amore a trionfare. Se amate i film d’animazione fantasy romance vi consiglio di provare a recuperarlo.