Barbie: recensione del film di Greta Gerwig con Ryan Gosling e Margot Robbie


Buon pomeriggio cuplovers, oggi vi voglio parlare di un film che mi ha incuriosito fin dal suo annuncio, ovvero Barbie, diretto da Greta Gerwing.
Chi non ha mai giocato con le barbie? Da bambina ne avevo diverse e amavo cambiare loro i vestiti, pettinarle, farle andare a cavallo (ovviamente avevo anche il cavallo di Barbie, ma di cosa stiamo parlando? Qui stiamo su un certo livello eh!) farle uscire con Ken (anche se aveva tipo solo due completi di cui uno era un costume da bagno XD) e far vivere loro mille disparate avventure. Oggi non so che fine abbiano fatto le mie Barbie, mi pare di aver tentato di tenerne due però temo che si siano perse in qualche trasloco… U.U L’uscita del film su di me ha subito avuto un forte effetto nostalgia e non potevo non andare in sala con le altre tazzine a vederlo.
Barbie è un film molto fresco, divertente, colorato e che fa riflettere. Ryan Gosling e Margot Robbie sono perfetti, le scenografie di Barbieland sono coloratissime e plasticose il giusto (mi hanno ricordato tantissimo la canzone degli Aqua) e la storia mi ha stupito.

nel piattino abbiamo:
film o serietv commediafilm serie tv fantasy

Barbie

DURATA 114 minuti
REGIA DI Greta Gerwig

Bellissimo, QUASI 5 TAZZINE
voto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del CrepuscolotazzinaMEZZA+_stregaDELcrepuscolo
Barbie è un film divertente ma anche in grado di far riflettere, gli attori sono stati bravissimi e si vede che si sono impegnati molto per rappresentare quelli che, nel corso degli anni, sono diventati dei veri e propri simboli, delle icone. Barbie ha portato delle cose buone nella società, è stata il modello di tante ragazzine, ha insegnato loro che, nella vita, possono fare tutto quello che vogliono ma è anche stata il simbolo di un ideale di bellezza difficile da raggiungere, stereotipato e, a un certo punto, anche sorpassato. Certo, negli ultimi anni, Barbie è cambiata, si è evoluta, ma è rimasta per molto tempo simbolo di una bellezza irraggiungibile e di una perfezione impossibile.

Barbieland è un mondo coloratissimo e perfetto dove tutte le Barbie vivono in armonia assieme ai Ken e dove ogni giorno è uguale al primo. Ho adorato la cura con cui hanno creato Barbieland come le Barbie saltano giù dalle loro case o come mangiano per finta o fanno la doccia o anche il fatto che abbiano i piedi all’insù, proprio come quando ci giocavamo (è perfetto). Niente cambia e nessuno vuole cambiare… fino al giorno in cui qualcosa mina quel mondo perfetto fatto di felicità rosa confetto. La barbie interpretata da Margot Robbie, la Barbie Stereotipo comincia a fare strani pensieri di morte ed è in questo momento che il mondo perfetto di Barbieland si inceppa.

Anche se si può dire che tutto parte da Barbie è Ken il personaggio che cambia di più e che mette in moto tutta una serie di eventi che cambieranno per sempre Barbieland. Ken è tra i personaggi che ho preferito, in genere ho trovato tutti i Ken e le Barbie molto azzeccati, purtroppo devo dire che i “villain” se così possiamo chiamare i boss di Mattel, non mi hanno fatto impazzire. Hanno un ruolo un po’ troppo marginale e devo dire che, anche senza di loro, il film funzionerebbe comunque.

Il film ha un chiaro messaggio contro il patriarcato, forse fin troppo. Per scoprire come aggiustare le cose, Barbie dovrà andare nel mondo reale e trovare la bambina che sta giocando con lei. Così Barbie, seguita a sua insaputa da Ken, si reca nel mondo reale arrivando in America a Venice Beach. Qui, si scontreranno per la prima volta con la realtà, una realtà ben diversa dalla loro. Barbie dovrà sopportare fischi, sguardi e battute. Si sentirà, per la prima volta, a disagio, trattata come un pezzo di carne, mentre Ken scoprirà che, nel mondo reale, sono gli uomini a comandare.

Mi aspettavo che il film puntasse a un raggiungimento della parità, invece, alla fine, non è proprio così, il messaggio che passa, a mio avviso, alla fine, è che la parità verrà conquistata pian piano, che i Ken dovranno faticare per ottenere i loro diritti così come, nel mondo reale, le donne hanno impiegato secoli per ottenerne.

Barbie porta a riflettere su come, ancora oggi, per certi versi, lo stereotipo dell’uomo macho e della donna oggetto siano radicati nella nostra mentalità. La risoluzione del rapporto tra Barbie e Ken è stata, per me inaspettata, e non mi è dispiaciuta.

Barbie è un film che è già diventato un fenomeno e che vi consiglio di andare a vedere. Sono andata in sala con molta curiosità, ma senza aspettarmi niente di che e, invece, sono rimasta davvero piacevolmente sorpresa. Barbie intrattiene, è divertente, super colorato, ben recitato e credo che sia riuscito nel suo intento, far riflettere sugli stereotipi di genere e sul ruolo della donna nella società.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Ho adorato la “presa di potere dei Ken”. Avevo immaginato che, al suo ritorno a Barbieland, Ken avrebbe cercato di cambiare lo status quo. A Barbieland sono tutti incasellati nei loro ruoli e le Barbie non hanno modo di ribellarsi quando i Ken prendono il potere. Quello che mi ha lasciata un po’ perplessa è proprio il finale. Le Barbie riprendono il potere e ai Ken viene dato giusto qualche piccolo contentino… in pratica, i Ken diventano la controparte delle donne nel mondo reale con qualche diritto, un briciolo di potere ma, insomma, ancora ben lontani da una qualsiasi parità. Non so, mi ero aspettata che il film puntasse alla parità, a qualcosa di più giusto per tutti…

Ho trovato molto bello l’incontro tra Barbie e la sua creatrice e la scelta della bambola di diventare umana. Leggendo qualche recensione su internet ho visto che a molti non è piaciuta la scena finale e me, personalmente, è piaciuta. Barbie, finalmente diventata umana, ha la sua prima visita ginecologica… Ammetto che anche io credevo che stesse per avere un colloquio di lavoro ma trovo che abbia un senso. Barbie è diventata una donna e come tutte le donne deve prendere coscienza del proprio corpo e lo fa con questa prima visita.