Recensione al film Storia di un matrimonio
Buona sera cuplovers, oggi torniamo a parlare di film con Storia di un matrimonio. Distribuito da Netflix e candidato agli oscar, questo titolo mi ha subito incuriosito, ne ho sentito parlare parecchio e, alla fine, mi sono decisa a vederlo. Ho fatto bene? Direi proprio di sì.
nel piattino abbiamo: love story / contemporaneo
Storia di un matrimonio
REGIA DI Noah Baumbach
DISPONIBILE SU Netflix
Il mio voto è di
La storia narrata in questo film di per sé, a mio avviso, non ha nulla di particolarmente innovativo; è la storia di una coppia sposata, con un figlio, che affronta diversi problemi.
Charlie (Adam Driver) e Nicole (Scarlett Johannson) hanno entrambi una carriera promettente nel mondo dello spettacolo: Charlie è un regista e Nicole l’attrice principale del suo spettacolo teatrale. Ben presto però le ambizioni di entrambi finiranno tragicamente per collidere.
All’inizio Nicole sembra disposta e quasi rassegnata a seguire il marito, mettendo in secondo piano la propria carriera, fino a quando le viene offerto un ruolo da protagonista in una serie televisiva. Un lavoro che le permetterebbe anche di tornare a vivere in California, vicino ai genitori. Ed è qui che ha inizio lo scontro tra Nicole e Charlie. Da un lato abbiamo il desiderio di rivalsa di Nicole, dall’altro l’egocentrismo di Charlie, che è talmente abituato ad ottenere quello che desidera, da non capire quanto la moglie sia stanca di questo suo modo di fare e quanto questo sia ingiusto. La coppia sembra non essere in grado di trovare una soluzione alternativa se non o il trasferimento in California o continuare a vivere a Los Angeles. Le soluzioni, ai giorni nostri, dove conferenze, riunioni e tanto altro si possono tenere su skype o in video, sono molteplici, ma nessuno dei due protagonisti sembra disposto a prenderle in considerazione.
Durante la visione del film ho avuto la netta sensazione che gli autori abbiano volutamente dato tutte le colpe a Charlie a fronte di un comportamento sempre perfetto di Nicole e questo non mi è piaciuto molto e in certi punti l’ho trovata una scelta un po’ forzata. Charlie vive per il suo lavoro che ha sempre considerato più importante di quello di Nicole, ama il figlio ma gli dedica poco tempo. Quando Nicole decide di chiedere il divorzio, Charlie cade letteralmente dalle nuvole quando, in realtà, se solo fosse stato meno preso da se stesso e dal suo lavoro, si sarebbe sicuramente accorto che il suo matrimonio stava naufragando… Da questo momento in poi inizia una lunga battaglia che vede contrapposte le due diverse strategie legali degli avvocati a cui i protagonisti si affidano (come non amare il monologo di una bravissima Laura Dern?). Anche se entrambi sembrano desiderare che la separazione sia indolore, finiscono ben presto risucchiati in un vortice di risentimento, rabbia e ostinazione. Giorno dopo giorno il divorzio porta Charlie e Nicole a tirare fuori tutti gli aspetti che non hanno mai apprezzato dell’altro, arrivando a giocare sporco e a dire anche cose che, in fondo, non pensano sul serio. Il divorzio, che doveva essere il più indolore possibile, finisce per diventare una battaglia feroce rischiando di cancellare tutto ciò che di bello c’è stato tra Charlie e Nicole. Del resto è mai possibile che un divorzio sia davvero indolore?
Storia di un matrimonio mostra allo spettatore come anche la miglior storia d’amore può logorarsi e come si possa smettere di capire i desideri della persona che amiamo, arrivando a darla per scontata senza nemmeno accorgercene e come, anche se, in fondo, l’amore che si prova per il partner non è sparito si può arrivare a doversi lasciare. Storia di un matrimonio, anche se narra la fine di un rapporto durato anni e, in certi momenti, l’ho trovato un po’ amaro, si chiude, a mio avviso, lasciando qualche speranza allo spettatore. Non posso dire che la storia sia innovativa o che mi abbia lasciato col fiato sospeso e, se al posto di attori come Adam Driver, Scarlet Johannson e Laura Dern ce ne fossero stati altri, meno bravi, probabilmente ora non starei scrivendo questa recensione. Un film da vedere per le performance degli attori più che per la storia in sé e che vi consiglio assolutamente di guardare se avete Netflix.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Il personaggio di Charlie è quello che ho trovato più interessante e complesso, sarebbe semplice etichettarlo come il marito egoista che da la moglie per scontata e si preoccupa solo della propria carriera ma la verità è che ho avuto la sensazione che fosse così preso dallo spettacolo da non rendersene davvero conto. Vuole davvero bene al figlio ma non abbastanza, forse, da ammettere con se stesso che non è in grado di occuparsene e che dovrebbe cedere la custodia a Nicole. Amava davvero la moglie ma poi è stato troppo preso dal lavoro e si è un po’ montato la testa tanto da dare per scontato che la sua carriera fosse più importante di quella della moglie. Era tanto abituato che fosse sempre Nicole a rinunciare ai suoi sogni per lui che lo ha dato per scontato e, quando gli è caduto il mondo addosso, non è riuscito a capire cosa avesse sbagliato se non alla fine.
Mi è spiaciuto che il film sia finito così, anche se, ripeto per me il finale è aperto alla possibilità che Charlie e Nicole tornino insieme. Si amano ancora e lui sembra aver compreso i suoi sbagli… almeno questa è la sensazione che ho avuto alla fine del film.
Storia di un matrimonio è davvero un bel film, ben recitato, si guarda con piacere ma, alla fine, mi aspettavo un colpo di scena, qualcosa che cambiasse un po’ le carte in tavola e invece ho trovato il finale, per certi versi, prevedibile. Mi è mancato quel qualcosa per essere davvero entusiasta della visione.