Il Tempo della Guerra: recensione del secondo romanzo della saga di Geralt di Rivia

Buon pomeriggio cuplovers, oggi ho finalmente l’occasione per parlarvi della mia ultima lettura: “Il tempo della guerra” di Andrzej Sapkowski, secondo romanzo della saga dedicata allo strigo Geralt di Rivia.
In questo romanzo Sapkowski pone inizio alla guerra che aleggiava nell’aria fin dai primi volumi dando inizio a una serie di eventi che sono destinati ad avere la loro conclusione solo nei libri seguenti. “Il tempo della guerra” serve a mettere in moto gli eventi e a svelare una fitta reta di intrighi e inganni che cambieranno per sempre le vite dei nostri amati protagonisti.

nel piattino abbiamo:

Il Tempo della GuerraIl tempo della guerra secondo libro witcher

(Czas pogardy)
Andrzej Sapkowski
Edito da Nord (31 gennaio 2013)
Pagine 433
€ 14,90 cartaceo – € 10,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Tre ombre cavalcano nella notte. Sono tre sicari, lanciati all’inseguimento della loro prossima vittima. Tuttavia non sanno di essere a loro volta seguiti da una creatura più forte e più resistente di qualsiasi essere umano: Geralt di Rivia, l’assassino di mostri. In circostanze normali, lo strigo non si sporcherebbe le mani per eliminare dei comuni criminali, ma stavolta è diverso. Perché quei tre sono stati assoldati per uccidere la principessa Ciri e, se ci riusciranno, il mondo intero sarà perduto: Ciri è la Fiamma di Cintra, la maga di cui parlano le profezie, l’unica forza in grado di contrastare i piani dello spietato imperatore di Nilfgaard e di riportare la pace tra i popoli della terra. Per questo è essenziale che Ciri arrivi sana e salva sull’isola di Thanedd, dove si stanno radunando tutti gli altri maghi. E Geralt è disposto a ogni sacrificio pur di proteggere il suo cammino. Però nessuno può immaginare che la principessa non sarà al sicuro nemmeno sull’isola. Sebbene sia difesa da incantesimi potentissimi, le spie di Nilfgaard sono infatti sbarcate persino in quel luogo isolato. E adesso sono in attesa, pronte a colpire…


Una bella lettura, quattro tazzine e mezzo
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Il tempo della guerra è stata una lettura davvero veloce e abbastanza coinvolgente, è un nuovo pezzo su una scacchiera ancora da definire su cui Sapkowski muove i suoi personaggi, in vista di quella che, inevitabilmente, sarà la resa dei conti.

Tutti stanno cercando Ciri, Nilfgaard per usarla per legittimare le loro pretese sul trono di Cintra, i maghi per ucciderla e porre fine alle pretese di Nilfgaard, per questo, Geralt sta cercando di scoprire chi è il padrone di Rience e, allo stesso tempo, tenta di mettere in giro la voce che la ragazzina non ha alcun diritto al trono, nella speranza che, così, i sovrani smettano di interessarsi a lei. Sia Geralt che Yennefer tentano in tutti i modi di proteggere la ragazzina ma nulla possono contro forze ben più grandi di loro.

Mentre, pian piano, scopriamo più cose sulla discendenza di Ciri e sul perché sia così importante per tutti, Rience fa una nuova mossa che metterà in serie difficoltà Geralt, il vero fulcro del romanzo, tuttavia, ruota ancora una volta attorno ai maghi. In una serie di scene piuttosto concitate scopriamo che non tutti i maghi sono fedeli ai propri sovrani, un buon numero di loro sono stati corrotti da Nilfgaard e hanno tramato per uccidere i propri colleghi. Non tutto, però, è come sembra e Sapkowski si diverte a ingannare il lettore così come i maghi. Vilgefortz ha ragione quando afferma che Geralt dovrà unirsi alla loro causa per Ciri e Yennefer? È davvero giunto il momento che lo strigo smetta di essere neutrale per proteggere le persone che ama? Tradimenti e e tanto sangue versato creeranno una frattura tra i maghi con, da un lato, Vilgefortz, il mago comprato da Nilfgaard e, dall’altro Filippa, capo dei lealisti. Ciri, costretta a una fuga precipitosa, si ritroverà per la prima volta faccia a faccia con il cavaliere dall’elmo alato, scoprendo, finalmente chi c’è dietro di esso. Un po’ come quando, alla fine, ci decidiamo ad affrontare quell’ostacolo che ci sembrava insormontabile o quel mostro che viveva sotto il nostro letto e scopriamo che non è poi così spaventoso, lo stesso accade a Ciri quando scopre che sotto al temuto elmo c’è solo un ragazzo: Cahir. Non so che sviluppo avrà questa storia ma io ci vedo del potenziale. Cahir è il ragazzo che ha popolato gli incubi di Ciri ma è anche colui che le ha salvato la vita portandola via dall’incendio di Cintra. Tra Ciri e Cahir c’è un legame fatto non solo di paura e odio e ora che Ciri non teme più Cahir i ruoli potrebbero persino arrivare a ribaltarsi. Il rapporto che c’è Ciri e il cavaliere nero si fa più interessante e spero venga maggiormente approfondito nei prossimi volumi.

Geralt, sconfitto da Vilgefortz, è costretto a ritirarsi a Brokilon per curarsi, lontano da Yennefer e Ciri. Questo volume dedica più spazio a Ciri, rispetto ai precedenti tanto che, alla fine, sappiamo tutto delle sue peripezie ma non sappiamo cosa sia successo a Yennefer, anche se non dubito che la maga sia riuscita a mettersi in salvo e lo stesso Geralt è molto meno presente. Ciri passa dall’essere, sì protagonista, ma sempre nell’ombra di Geralt e Yennefer ad avere un suo percorso. Solitario, difficile, che finirà inevitabilmente per indurirla ma necessario per darle il giusto spazio, dall’altro ammetto che, a mio avviso, le è stato dato fin troppo spazio in questo volume, tanto che ho sentito la mancanza di qualche capitolo in più su Geralt e Yennefer.

L’esercito di Nilfgaard sembra inarrestabile e molti regni, piuttosto che venire conquistati, preferiscono arrendersi. Ci sarà mai qualcuno in grado di opporsi all’invasore? Geralt riuscirà a ritrovare Ciri e Yennefer? Cosa ne è stato della maga?

Il tempo della guerra mi ha dato l’impressione di essere un libro di passaggio, necessario per comprendere al meglio l’evolversi del personaggio di Ciri e l’avanzata di Nilfgaard ma con pochi eventi davvero importanti e con un Geralt meno presente rispetto agli altri volumi. La guerra è ormai arrivata e tutti si stanno schierando, Geralt sarà costretto a rinunciare alla sua neutralità per proteggere le persone che ama?
Il tempo della guerra narra dell’avanzata inarrestabile di un esercito, di intrighi e tradimenti, di piani ben riusciti e di una ragazza che si ritrova sola ed è costretta a crescere troppo in fretta.

Sei nostra figlia del Caos dagli occhi di stelle! Unisciti a noi, conosci la gioia della Caccia! Sei nostra, sei una di noi! Il tuo posto è tra noi!”


Un piccolo odio

-ANTOLOGIE DI RACCONTI-

  1. Il Guardiano degli Innocenti (Ostatnie zyczenie)
  2. La Stagione delle Tempeste (Sezon burz)
  3. La Spada del Destino (Miecz przeznaczenia)

-ROMANZI-

  1. Il Sangue degli Elfi (Krew elfów)
  2. Il Tempo della Guerra (Czas pogardy)
  3. Il Battesimo del Fuoco (Chrzest ognia)
  4. La Torre della Rondine (Wieża Jaskółki)
  5. La Signora del Lago (Pani Jeziora)

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Ho apprezzato molto la prima parte delle vicissitudini di Ciri, il lungo viaggio nel deserto, l’incontro con l’unicorno e i mostri terrificanti, è la parte successiva che mi ha convinto meno. Capisco che Ciri si sia unita alla banda dei Ratti all’inizio ma che vi sia rimasta in seguito senza nemmeno tentare di allontanarsi per cercare Geralt e Yennefer…. questo no. Ho apprezzato vederla rinunciare alla magia di Falka, non cedere alla tentazione, ma ho sentito la mancanza di Geralt, Yennefer e Ranuncolo nella parte finale del romanzo, è evidente che Ciri avrà uno spazio sempre maggiore nella storia però mi sarebbe piaciuto leggere ancora qualche capitolo sugli altri personaggi.

Sono curiosa di scoprire quando Geralt e Yennefer riusciranno a ritrovarsi e come faranno per ritrovare Ciri. Emhyr scoprirà mai che la ragazza cui sta dando la caccia fa parte dei briganti che ha ordinato di catturare e uccidere? Cahir verrà davvero giustiziato? Spero di trovare una parte delle risposte nel prossimo volume e di vedere i protagonisti di nuovo assieme.