La spada del destino di Andrzej Sapkowski: continuano le avventure di Geralt di Rivia

Buon giorno cuplovers, oggi vi propongo una nuova recensione librosa. Come sapete ho iniziato da tempo a leggere la saga di Geralt di Rivia e, dopo aver visto la prima stagione della serie tv, ero ancora più curiosa di sapere come sarebbe proseguita la storia. Nonostante anche “La spada del destino” sia una raccolta di racconti l’ho trovata meno spezzata, più simile a un romanzo. Draghi, sirene, principesse in pericolo e una guerra incombente sono gli ingredienti vincenti di un libro appassionante.

nel piattino abbiamo:

La spada del destino

(Miecz przenaczenia)
Andrzej Sapkowski
Edito da Nord (24 ottobre 2019)
Pagine 438
€ 14,90 cartaceo – € 8,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Geralt di Rivia è uno strigo, un assassino di mostri. Ed è il migliore: solo lui può sopraffare un basilisco, sopravvivere a un incontro con una sirena, sgominare un’orda di goblin o portare un messaggio alla regina delle driadi, fiere guerriere dei boschi che uccidono chiunque si avventuri nel loro territorio… Geralt però non è un mercenario senza scrupoli, disposto a compiere qualsiasi atrocità dietro adeguato compenso: al pari dei cavalieri, ha un codice da rispettare. Ecco perché re Niedamir è sorpreso di vederlo tra i cacciatori da lui radunati per eliminare un drago grigio, un essere intoccabile per gli strighi. E, in effetti, Geralt è lì per un motivo ben diverso: ha infatti scoperto che il re ha convocato pure la maga Yennefer, l’unica donna che lui abbia mai amato. Lo strigo sarà dunque obbligato a fare una dolorosa scelta: difendere il drago e perdere Yennefer per sempre, o infrangere il codice degli strighi pur di riconquistare il suo cuore…

Direttamente nei miei preferiti… cinque tazzine pienissime. Letteralmente adorato.
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Ho letteralmente divorato La spada del destino, finalmente, nonostante si tratti ancora una volta di una raccolta di racconti, si comincia a delineare una trama di più ampio respiro con un villain ancora nascosto nell’ombra ma che si prospetta molto interessante.
Draghi, sirene, driadi, una storia d’amore turbolenta, bardi rubacuori e una guerra che si prospetta lunga e sanguinosa fanno di La spada del destino un libro appassionante da leggere tutto d’un fiato e che vi metterà addosso tanta curiosità di leggere il seguito.

Geralt di Rivia è di nuovo in viaggio e il destino lo condurrà a ritrovare sulla sua strada Yennefer di Vengerberg mentre è in caccia di un raro drago.
Questo terzo libro è come impregnato di … un senso di ineluttabilità. Yennefer e Geralt si incontrano, stanno insieme per un certo periodo di tempo e poi lei si allontana, sempre. La sensazione che ho avuto, leggendo questo romanzo è che Yennefer creda che la loro storia non ha futuro solo perché non possono avere figli… ma lei non può comunque avere figli con nessuno quindi significa che nessuna sua relazione potrà mai funzionare? Il tira e molla tra Yennefer e Geralt non è la sola cosa che sembra ineluttabile. I tempi stanno cambiando e gli umani sembrano pensare di non aver più bisogno degli strighi, il loro numero sta diminuendo sempre più come, del resto, quello delle creature magiche. Sono dunque destinati a scomparire?
I draghi sono quasi estinti e ci sono sempre meno mostri da uccidere eppure, quelle stesse creature, sembrano non capirlo. Le driadi vivono nel loro bosco con la convinzione che nulla stia finendo anche se sono talmente diminuite di numero da aver bisogno di rapire fanciulle umane per accrescere le loro file, anche se hanno bisogno degli uomini per accoppiarsi ed è per questo che vogliono tenere con loro Ciri la ragazzina finita nel loro bosco per fuggire a un matrimonio indesiderato. Quando si incontrano, Geralt non ha la benché minima idea di chi sia la bambina che ha davanti e, anche quando lo scopre, è deciso a ignorare il destino. Forse non sempre il destino è davvero ineluttabile ma, nel caso di Geralt e Ciri è così. Quando lo strigo ha ormai dimenticato il suo bambino sorpresa ecco che il destino glielo mette davanti. Geralt crede, e forse ha ragione, che sia troppo pericoloso per Ciri stare con lui e poi non crede al destino… come potrebbe uno strigo come lui abituato a stare solo e al pensiero che, nella sua vita, non ci sarà altro, accettare di prendere con sé una bambina? Eppure, lui e Ciri sono destinati e niente, né la rabbia di Calanthe o la guerra potranno impedire al destino di compiersi.

Arrivati a questo punto voglio spendere due parole su Calanthe, tra i tanti personaggi femminili presenti nel romanzo, il suo è quello che mi è rimasto più impresso. Calanthe è una condottiera, una regina che non esita a scendere sul campo di battaglia, allo stesso tempo è una donna distrutta dal dolore per la perdita della figlia che si è aggrappata con le unghie e con i denti all’unica persona che le sia rimasta e che non è disposta a cedere, neppure per rispettare la legge della sorpresa. Ho adorato la sua forza e anche, lo ammetto, quel pizzico di sprezzo che sembra avere nel trattare con Geralt.
Il finale di La spada del destino sembra preannunciare una lunga guerra con Nilfgaard per ora, tuttavia, non c’è un personaggio che sia possibile identificare come villain, solo un esercito, una marea di soldati che si abbattono sul continente per portare morte e distruzione. Spero che, nei volumi che seguiranno, le ragioni di Nilfgaard verranno approfondite e che conosceremo i suoi regnanti, adoro i villain ben approfonditi e il regno di Nilfgaard, così determinato a portare distruzione ovunque, mi incuriosisce parecchio.

Non c’è destino, non esiste. L’unica cosa cui tutti sono destinati è la morte. È la morte l’altra lama della spada a doppio taglio. Una sono io. E l’altra è la morte, che mi segue passo passo.”

La spada del destino mi ha completamente convinta a proseguire la lettura di questa saga. Il personaggio di Geralt ha saputo conquistarsi un posto tra i miei preferiti, adoro Ranuncolo e amo tutte le creature magiche che popolano queste pagine di cui la più pericolosa è, come sempre, l’uomo. Un ottimo fantasy ricco di creature fantastiche e magia in un mondo dove il destino sembra essere già scritto.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Devo dire che sono rimasta molto perplessa da come è stato liquidato il personaggio di Corallo. Dopo che era stata così presente nel secondo volume mi sarei aspettata quanto meno di assistere alla sua morte… Geralt apprende solo dopo diverso tempo della battaglia di Jodden dove molti maghi hanno perso la vita per combattere contro i neri (così vengono chiamati gli uomini di Nilfgaard) tra cui Corallo. Nilfgaard ha sconfitto Cintra, Calanthe è morta, rimane solo Ciri che adesso è al fianco di Geralt.
Chi mai potrà fermare l’avanzata di Nilfgaard se persino i maghi hanno fallito? Quali sono i piani di Nilfgaard? Davvero puntano solo all’annientamento totale? Che fine ha fatto Ranuncolo? Non vedo l’ora di trovare tutte le risposte alle mie domande.

 

-ANTOLOGIE DI RACCONTI-

  1. Il Guardiano degli Innocenti (Ostatnie zyczenie)
  2. La Stagione delle Tempeste (Sezon burz)
  3. La Spada del Destino (Miecz przeznaczenia)

-ROMANZI-

  1. Il Sangue degli Elfi (Krew elfów)
  2. Il Tempo della Guerra (Czas pogardy)
  3. Il Battesimo del Fuoco (Chrzest ognia)
  4. La Torre della Rondine (Wieża Jaskółki)
  5. La Signora del Lago (Pani Jeziora)