Rovina e Ascesa si conclude la trilogia di Shadow and Bone
Buona sera cuplovers, mentre aspetto di poter chiudere il Circolo e tornare a casa, cerco di raccogliere le idee per scrivere questa recensione, cosa che sto cercando di fare da un po’ di tempo….
Come sapete adoro i libri di Leigh Bardugo ma “Rovina e Ascesa” mi ha lasciata un po’ con l’amaro in bocca, mi aspettavo tantissimo da questo volume e le mie aspettative sono state in parte deluse. Non posso dire, in tutta sincerità, che non mi sia piaciuto, ma mentirei se non dicessi che molte cose non mi hanno convinto. Rovina e Ascesa è una delusione totale quindi? Ni, non posso negare di averlo letto in pochissimo tempo, con la smania di scoprire come sarebbe finito, lavoro permettendo, ma non posso nemmeno dire di essere davvero entusiasta di questa lettura.
Rovina e Ascesa
(Ruin and Rising)
Leigh Bardugo
Edito da Mondadori (30 marzo 2021)
Pagine 288
€ 18,90 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
“Disprezza il tuo cuore.” Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L’Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell’Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l’unico potere in grado di sconfiggere l’Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell’Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l’uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all’ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.
Una bella lettura, 4 tazzine tonde tonde
Ti strapperò via tutto quello che conosci, tutto quello che ami, finché non avrai altro rifugio che me.”
Rovina e Ascesa è stata una lettura diversa da come mi aspettavo, con alti e bassi, diversi ottimi colpi di scena, tanta azione in grado di tenere il lettore con il fiato sospeso, alternata a momenti in cui la narrazione sembra quasi ferma e con un’evoluzione della protagonista che non mi ha convinto per nulla, senza contare alcuni personaggi davvero poco sfruttati. La lettura di Rovina e Ascesa è stata una sorta di altalena tra momenti in cui ero con il fiato sospeso e non riuscivo a staccare gli occhi dalla pagina ed altri in cui mi stavo quasi annoiando.
Rovina e Ascesa chiude la parabola di Alina e, tra tutti, il suo è forse il personaggio che mi ha convinto meno. Una cosa che ho sempre apprezzato di Alina era l’essere una protagonista diversa dalle altre: ad Alina il potere piace e non lo nasconde. Sembra però che, verso la fine del romanzo, l’autrice abbia come avuto un ripensamento rendendosi conto che questo lato di Alina non si addice alla protagonista di uno young adult e scegliendo, di colpo, di far svanire come per magia la sua ambizione, il suo desiderio di potere… svanito. Non posso approfondire troppo a cosa mi riferisco per non fare spoiler ma il cambiamento di Alina è un po’ troppo repentino anche se ha delle motivazioni valide alle spalle.
L’altra nota dolente di questo terzo volume è stata l’assenza dell’Oscuro, l’uomo è presente nei pensieri di Alina, comunica con lei tramite il loro legame ma non c’è stato l’approfondimento del suo personaggio che mi aspettavo, arrivata alla fine della trilogia ci sono ancora un sacco di cose che avrei voluto sapere sul suo passato. Ed è un vero peccato. Nikolai è l’altro grande assente in questo romanzo, adoro il suo personaggio, ancora di più per quel poco che si è visto in questo volume e sono davvero dispiaciuta che non abbia avuto maggior spazio. Nikolai è un giovane ambizioso, intelligente, sveglio e dalla battuta pronta ma nasconde anche una certa fragilità e delle insicurezze dovute alle voci sul suo conto, trovo che sia il personaggio più equilibrato del romanzo ed è sempre stato uno dei miei preferiti motivo per cui spero tanto che l’autrice abbia in mente di scrivere ancora qualcosa su di lui… Ogni volta che appare nel libro porta una ventata di brio che, in quest’ultimo romanzo, è più che mai necessario.
In Rovina e Ascesa Alina fa un lungo viaggio dalle tenebre, in cui è costretta a nascondersi, fino a tornare alla luce del sole per combattere contro l’Oscuro. L’assenza di luce priva Alina dei suoi poteri e vediamo la ragazza diventare sempre più debole in modo quasi angosciante, fino a quando, sempre più bramosa di trovare il leggendario uccello di fuoco e ottenere l’ultimo amplificatore, Alina intraprende un viaggio periglioso attraverso le tenebre per tornare alla luce. Da questo momento in poi la storia diventa un lungo viaggio, prima sottoterra e poi alla ricerca dell’ultimo amplificatore, relegando la parte di azione praticamente agli ultimi capitoli del libro. Ci sono stati momenti in cui, leggendo questa parte, mi sono quasi annoiata. Avrei sicuramente apprezzato di più il libro se fosse stato dato più spazio alla battaglia finale e meno al viaggio sottoterra.
Alina affronta il suo percorso sempre con Mal al fianco, il ragazzo subisce un cambiamento fin troppo drastico, se, nel romanzo precedente, si era allontanato da Alina, arrivando quasi a desiderare che la ragazza perdesse i propri poteri, ora sembra appoggiarla in tutto ed essere davvero dispiaciuto per la sua perdita. Mal è disposto a tutto, pur di aiutare Alina a sconfiggere l’Oscuro, ma nessuno dei due potrebbe mai immaginare il prezzo della vittoria.
Rovina e Ascesa si è rivelata una lettura piacevole ma da cui mi aspettavo decisamente di più. Il rapporto tra Alina e l’Oscuro continua ad essere complicato, cosa che ho apprezzato, i colpi di scena sono relativamente pochi e non possono nascondere la mia delusione per la scarsa presenza di Nikolai in quest’ultimo libro. Mi è piaciuto il modo in cui l’autrice ha messo in evidenza il pericolo della fede cieca che sconfina nel fanatismo e come uomini senza scrupoli siano pronti ad usare persino i Santi per ottenere il potere. Sono contenta di aver potuto leggere il finale delle avventure di Alina e, tutto sommato, seppur con qualche perplessità, il finale mi è piaciuto. Ora non mi resta che attendere la seconda stagione della serie tv e sperare che il seguito di La nona casa non si faccia attendere troppo.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Bene, cuplovers, finalmente posso esprimere le mie perplessità senza rischio di fare troppi spoiler… non sapete che voglia avevo di confrontarmi con voi su questi punti assai spinosi.
Che Mal fosse l’ultimo amplificatore proprio non me lo aspettavo e l’idea mi è piaciuta davvero molto, comprendo anche che l’autrice volesse salvarlo, ma dire che è stato troppo facile è davvero poco! Alina ha dovuto uccidere gli altri due amplificatori per ottenerne il potere e Mal, consapevole che è l’unico modo per sconfiggere l’Oscuro, è pronto a morire. Mal costringe Alina ad ucciderlo, dopodiché la ragazza attiva il potere dei tre amplificatori scoprendo che essi servono a trasformare le persone comuni in grisha. In questo modo nascono decine di nuovi Evocaluce pronti a usare il loro potere per distruggere la Faglia. L’Oscuro, Aleksander, rimasto davvero solo, muore tra le braccia di Alina, ed è così che, alla fine, doveva andare. Tutto è finito ma Mal è morto… e invece no perché, miracolosamente, il ragazzo torna in vita. Un po’ troppo facile… come se la morte non fosse altro che una cosa passeggera. Onestamente mi sono un po’ cadute le braccia, capisco, sul serio, che l’autrice volesse scrivere un lieto fine per Mal e Alina ma allora non fingi di farlo morire. E la spiegazione che Mal abbia perso il suo dono per poter vivere non mi ha comunque convinto.
Alina e Mal hanno il loro lieto fine e ho davvero avuto la sensazione che Mal abbia ottenuto quello che voleva dall’inizio: una Alina senza poteri e priva della sua ambizione. Sì d’accordo era arrivato ad accettarli però, che ci volete fare, mi è rimasta la sensazione che lui preferisse così. Alina è passata dall’essere la potente Evocaluce, che amava la sua posizione di potere, all’essere felice di dirigere un orfanotrofio, non che ci sia nulla di male, ma mi è sembrato un cambiamento un po’ troppo repentino che va a stridere con la caratterizzazione di Alina nei primi due romanzi. Nikolai è salvo anche se una parte dell’oscurità, del mostro che è stato, rimarrà per sempre con lui, Alina è felice ma si sentirà sempre priva di una parte importante di sé, persino Mal appare mutilato ora che i boschi non gli parlano più e che le sue sorprendenti qualità di cacciatore sono sparite. Tutti hanno perso qualcosa, chi più e chi meno, ma Ravka è salva. Un lieto fine con un pizzico di amarezza e qualche forzatura.
Mi piacerebbe, in futuro, tornare a Ravka per leggere nuove avventure di Nikolai e non vedo l’ora che esca il libro dedicato a Nina. Voi che ne dite?
The Shadow and Bone Trilogy
- Tenebre e Ossa (Shadow and Bone)
1.5 The Tailor - Assedio e Tempesta (Siege and Storm)
- Rovina e Ascesa (Ruin and Rising)
Vi saluto lasciandovi di seguito le cover dei libri collegati alla saga, cliccandoli andrete direttamente alle nostre recensioni.