Sweet Tooth: recensione dell’ultima stagione della serie tratta dal fumetto di Jeff Lemire
Buona sera cuplovers, oggi torno sul blog per parlarvi dell’ultima stagione di Sweet Tooth. La serie, tratta dal fumetto di Jeff Lemire, si è conclusa con la terza stagione e devo dire che è stato un finale non perfetto ma, a modo suo, soddisfacente. Sono contenta che questa serie non sia stata tirata troppo per le lunghe e, anche se questa terza stagione non è perfetta, ha comunque chiuso bene il cerchio. L’avete già vista?
NON VI RICORDATE LE PRIME STAGIONI? STAGIONE 1 | STAGIONE 2
nel piattino abbiamo:
Sweet Tooth
DISPONIBILE SU Netflix
STAGIONI 3 -conclusa-
BASATA SU l’omonimo fumetto di Jeff Lemire
Delizioso, QUATTRO TAZZINE E MEZZO!
La stagione finale di Sweet Tooth mi è piaciuta. Il finale è stato soddisfacente e ha chiuso tutte le storyline rimaste in sospeso ma ho avuto come la sensazione di qualcosa di affrettato, probabilmente avrei apprezzato di più la serie se certe questioni avessero avuto più spazio, cominciando ad essere affrontate già nella seconda stagione, in questo modo anche i rapporti tra i personaggi avrebbero avuto il giusto spazio per crescere…
Sweet Tooth dopo una prima stagione davvero interessante ha avuto un leggero calo nella seconda che, purtroppo, si è mantenuto anche in questa stagione finale. Dopo la morte del generale Abbott, c’è stato un inevitabile cambio di villain, il cui ruolo è stato raccolto dal capo del clan Zhang, anche lei molto odiosa ma mai carismatica quanto il defunto Abbott. Zhang odia gli ibridi e il suo più grande desiderio è quello di ripristinare le nascite umane. Sebbene sia ossessionata dal desiderio di avere un erede, non si fa scrupolo a usare i nipoti ibridi lupo per dare la caccia a Gus e compagni. Zhang è crudele e determinata ma manca della capacità di incutere terrore che, invece, Abbott aveva, sebbene risulti comunque odiosa.
Gus e i suoi amici si ritroveranno separati, le due sorelle, Wendy e Becky, finalmente ritrovatesi, rimangono indietro mentre Gus, Big Man e l’odioso dottor Singh riescono a imbarcarsi sull’ultima nave diretta in Alaska. Singh è il personaggio che ha avuto l’evoluzione più complessa è partito come personaggio buono, un dottore che voleva curare il morbo ed è finito per diventare un villain ossessionato dalla propria visione tanto da non rendersi conto che, così facendo, avrebbe allontanato per sempre l’unica persona che diceva di amare, sua moglie, Rani. Sono rimasta davvero sorpresa dal fatto che Singh non sembri avere un solo pensiero, se non proprio alla fine, per la moglie. Chissà poi che fine ha fatto Rani, mi aspettavo di rivederla… e invece la sua storyline si è, a quanto pare, conclusa con la seconda stagione. Singh è il personaggio più negativo di tutti, l’ho davvero odiato perché, a differenza degli altri villain, che sapevano di essere spietati e crudeli, Singh crede di essere mosso da una forza superiore.
Mentre ci prepariamo allo scontro finale tra buoni e cattivi, in Alaska, dove tutto ha avuto origine, si cerca di trovare una risposta al morbo e alla nascita degli ibridi. Le risposte ci sono tutte e, come già si intuiva nella seconda stagione, alla fine si tratta di uno scontro tra Natura e Esseri Umani. Non proprio la scelta più originale che gli autori potevano fare… Il finale di Sweet Tooth è l’unico possibile e, da un certo punto in poi, diventa anche intuibile non riservando grosse sorprese ma, tutto sommato, è anche il finale che volevo.
Sweet Tooth è una serie partita davvero bene che è poi calata col procedere delle stagioni. Il finale mi è piaciuto ma ci si poteva arrivare in modo più soddisfacente. E voi cosa ne pensate del finale?
Libro-Di Cenere e Ombra
Serie tv- Carnival Row
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Devo dire che ho trovato un po’ sprecato il personaggio di Birdie. La madre di Gus, bene o male, è stata assente per quasi tutta la serie, impegnata a cercare una cura per il morbo in Alaska, catturata, rapita etc.. Il ricongiungimento tra lei e Gus è qualcosa che attendevo sin dalla prima stagione e mi aspettavo… di più. Invece, i due hanno davvero pochissimo tempo insieme. Per carità, ho trovato il sacrificio di Birdie molto commovente, ma mi ha lasciato, più che l’amaro in bocca, come la sensazione che mancasse qualcosa. La morte di Singh è stata la morte migliore che potesse avere e anche la punizione che ha avuto Zhang mi è piaciuta. Non ho apprezzato però la scarsa caratterizzazione del suo personaggio. Ok, sappiamo che è ossessionata dall’idea di far ripartire le nascite umane e che desidera, sopra ogni cosa, dei nipoti umani ma mi ha lasciato comunque la sensazione di un personaggio non a tutto tondo.
La soluzione di tutto, con la scelta finale risposta nelle mani di Gus, mi ha lasciata un po’… perplessa. Non posso dire di essere delusa dal finale ma l’ho trovato fin troppo semplice.