La collana di cristallo: recensione dell’ultimo libro di Cristina Caboni

Buona sera cuplovers, oggi torno sul blog per parlarvi della mia ultima lettura “La collana di cristallo” di Cristina Caboni, decimo romanzo dell’autrice. Per me si tratta del suo quarto libro che leggo e devo dire che è sempre un piacere immergersi in uno dei suoi romanzi. Una delle cose che apprezzo dei suoi libri è che in ognuno viene esplorato e approfondito un mondo diverso. In “La via del miele” si parlava di apicoltura, in “Il profumo sa chi sei” ho scoperto come si creano i profumi, in questo ultimo volume l’autrice ci porta a esplorare l’affascinante mondo del vetro.

La collana di cristallo cover per la recensione su Le Tazzine di Yokonel piattino abbiamo:

La collana di cristallo

Cristina Caboni
Edito da Garzanti (03 ottobre 2023)
Pagine 335
€ 18,60 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE

Il vetro soffiato si gonfia in attesa di prendere forma: è quasi una magia e, quando la meraviglia si realizza, Juliet si sente forte e al sicuro. I suoi famigliari la fanno sentire sempre fuori posto, non accettano il suo mondo fatto di creatività, perché per loro la cosa più importante è la razionalità. Per questo non vogliono che parta per Murano, dove è stata ammessa alla scuola per vetrai più prestigiosa del mondo. Ma Juliet non sente ragioni, se non quelle del cuore, e non rinuncia all’opportunità di realizzare il suo sogno più grande, anche se questo vuol dire trovarsi da sola dall’altra parte dell’oceano. Con sé ha un amuleto, una collana di cristallo che la tata di famiglia le ha affidato sussurrandole parole misteriose: «È tua, perché le somigli così tanto». Juliet non ha idea di cosa significhi ma, arrivata nella colorata isola attraversata dai canali, sente che il gioiello le dà la forza di affrontare una sfida in cui non mancano ostilità e pregiudizi, perché lei è l’unica ragazza ammessa. Ma soprattutto le fa dimenticare la paura di non essere all’altezza. Ciò che non si sarebbe mai aspettata è che in una delle perle di cristallo sia incastonato lo stesso stemma che spicca sul palazzo che ospita la fornace. C’è un segreto che deve scoprire. Un segreto che lega la sua famiglia a un diario in cui sono custodite geniali formule per lavorare il vetro e a una donna di Murano vissuta nel secolo scorso. Ad aiutarla c’è Marcus, il direttore della scuola: insieme si perderanno tra le calli incantate in cerca del passato, ma soprattutto in cerca di sé stessi. Cristina Caboni regala ai suoi lettori il suo decimo romanzo. In questo nuovo lavoro ha scelto il fascino di Murano per raccontare la storia di una ragazza che scopre la propria forza guardando alle donne che, prima di lei, hanno provato a farsi strada, e a un futuro che non fa paura, ma è pieno di voglia di vivere.


Bellissimo, quasi 5 tazzine
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Noi abbiamo il potere di trasformare la realtà, di prendere un’idea e darle un peso e una forma.

La collana di cristallo è un romanzo che riprende alcuni temi cari all’autrice, su tutti, la famiglia e la passione per la creazione. È proprio dalla passione per il vetro che questa storia, in cui passato e presente si intrecciano in modo affascinante, ha inizio.

Juliet Meriwether è una giovane americana con la passione per il vetro, passione che la porterà a tentare il tutto per tutto per essere ammessa alla scuola per vetrai più prestigiosa del mondo, sull’isola di Murano. Juliet è stata cresciuta in una sfera di cristallo, i suoi genitori e i suoi fratelli, sono molto protettivi nei suoi confronti e sembrano convinti che lei non sia in grado di fare nulla da sola. Juliet ha bisogno di riuscire a fare qualcosa con le sue sole forze e la scuola a Venezia è l’occasione non solo per mettersi alla prova ma per trovare la sua strada.

Quello che la aspetta a Venezia non è solo un corso per vetrai, Juliet dovrà mettersi in gioco, e scoprire cose su se stessa e la sua famiglia che nemmeno immagina.

La storia di Juliet si alterna con quella di Marina una giovane vetraia nella Venezia degli anni Quaranta. L’alternarsi delle due storie mi è piaciuto molto, ho amato poter vedere Venezia in due periodi storici diversi, una Venezia che non deve adattarsi troppo alla modernità ma che, anzi, per continuare a vivere, deve puntare sulla sua unicità. La lotta tra modernità e tradizione è una tematica che ritroviamo incarnata da Marina e suo fratello Luigi. Marina e Luigi sono gli eredi della fornace di famiglia ma, mentre Marina è nata con il vetro nelle vene, Luigi crede solo nella modernità e disprezza il lavoro di famiglia. Per la prima volta, leggendo un libro della Caboni, mi sono trovata di fronte a un personaggio davvero odioso, Luigi non ha percezione della realtà, non sembra in grado di provare sentimenti, leggendo il libro, mi sono ritrovata a pensare che sia un sociopatico… Marina ama la fornace di famiglia, è una ragazza forte e determinata, intelligente, curiosa, tenace col solo difetto di fidarsi troppo del fratello.

Se, negli anni quaranta, Marina deve scontrarsi con i pregiudizi dell’epoca, con la tradizione che vuole l’uomo a ereditare l’attività di famiglia, anche Juliet affronterà delle difficoltà simili. Juliet è l’unica ragazza ad essere stata ammessa al corso e, per motivi che saranno chiari solo più avanti, il mastro vetraio, Jacopo, la prende subito in antipatia accusandola di essersi recata a Venezia per rubare qualcosa…. per sua fortuna, suo figlio, Marcus è di tutt’altro avviso.

Separate da decenni, Marina e Juliet si ritrovano ad affrontare problemi simili, uniche donne, in un ambiente prettamente maschile dovranno usare tutte le loro risorse per raggiungere i propri obiettivi e riuscire a trasformare i loro sogni in realtà. L’arte del vetro prende vita tra le pagine di La collana di cristallo con tutto il suo fascino; fuoco, elementi da miscelare, fantasia e il sogno di realizzare qualcosa di unico, qualcosa in grado di emozionare anche a distanza di anni trascendendo il tempo. La collana di cristallo è la storia di una donna disposta a tutto pur di non perdere il proprio sogno e di una ragazza che sta ancora cercando la sua strada. Ho amato questo libro, ho sofferto per Marina, mi sono arrabbiata quando lei non riusciva a farlo e ho sperato che Juliet potesse trovare il coraggio di non rinunciare più a niente perchè spesso siamo proprio noi stessi i nostri nemici peggiori.

Il fuoco ha atteso paziente sotto la cenere che un crogiolo pieno di vetro tornasse alla sua cura, affinché un vetraio, con il suo soffio, potesse imprimervi l’immagine di un sogno.

Altri libri dell’autrice che ho recensito: La via del miele cover-le tazzine di yoko Il profumo sa chi sei-le tazzine di yoko La rilegatrice di storie perdute le tazzine di yoko

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Mi è spiaciuto per come è finita tra Marina e Luigi e, soprattutto, mi è spiaciuto che Marina non abbia più avuto la possibilità di rivedere la madre ma, del resto, è più realistico così, purtroppo non sempre le cose vanno come vogliamo…