La via del miele: recensione del romanzo di Cristina Caboni

Buon pomeriggio cuplovers, come sapete -nonostante ami follemente i libri fantasy- ogni tanto ho bisogno di staccare e leggere qualcosa di diverso e i libri di Cristina Caboni sono l’ideale. “La via del miele” è il terzo libro che leggo dell’autrice e vi ho ritrovato alcune tematiche a lei care come il legame tra uomo e natura e quella delicatezza nel trattare temi importanti che me la fa sempre apprezzare.

I libri di Cristina Caboni sono un viaggio nella vita delle sue protagoniste, un viaggio fatto di gioia, stupore e dolore. Al centro dei suoi libri ritroviamo spesso l’importanza dei legami familiari e di quello con la natura, con un sapere antico che, ad oggi, sembra andato perduto e di cui l’autrice ci rammenta sempre l’importanza. Grazie alle sue parole Cristina Caboni ci trasporta in un tempo che sembra andato perduto, ma che forse, da qualche parte, vive ancora.

Nel piattino abbiamo

La via del miele 

Cristina Caboni
Edito da Garzanti (11 ottobre 2022)
Pagine 316
€ 18,60 cartaceo – € 3,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Dal tetto del palazzo, Alice riesce ad ammirare tutta Parigi. Davanti a tanta bellezza, ciò che si è lasciata alle spalle non fa più così male. Con sé ha portato solo la cosa più importante: le sue api. Lì, a decine di metri d’altezza, c’è il suo alveare, un posto per lei magico. Ma ora le api sono scomparse, e Alice sa che questo è un messaggio per lei. Loro da sempre le indicano la strada. Così, quando il telefono squilla, capisce che tutto sta per cambiare: sua sorella Emma, la persona che ha amato come nessun’altra, ma che non sente da due anni a causa di una sciocca lite, non c’è più. Prima di andarsene, però, le ha lasciato il dono più grande: sua figlia. Alice non sapeva di avere una nipote e non ha idea di come si cresca un bambino. Non si sente all’altezza. Deve trovare qualcuno che se ne prenda cura, anche se questo vuol dire andare in Sardegna, l’isola che fa da sfondo a tanti racconti della sua famiglia. L’isola dove vedrà le sue api volare leggere e riflettere il sole in lampi d’oro. Dove anche l’amore avrà un significato nuovo. Gli odori, i sapori e il vento di quella terra lontana faranno cadere una a una tutte le sue certezze, mentre le sue radici riaffioreranno dalla terra. Perché per andare avanti dobbiamo sapere chi siamo stati. Come un’ape che ricorda sempre la strada verso l’alveare, abbiamo tutti bisogno di trovare un posto da chiamare casa. Cristina Caboni torna con un romanzo che è un inno alla natura. L’autrice ci parla di quello che le sta più a cuore, la magia delle api e la difesa del loro mondo. Una storia di scelte e di legami familiari. Di amore e di speranza. Tra il fascino di Parigi e quello della Sardegna, una ragazza prova ad abbattere le barriere che la dividono dalla vera sé stessa.


Delizioso, 4 TAZZINE E MEZZO
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Alice è una donna realizzata, vive da sola a Parigi ed ha un lavoro che ama, le sue giornate sono scandite dal ritmo dell’ufficio, della sua scrivania dove, attorniata dai suoi amati numeri, tutto ha un senso. I numeri non tradiscono, non pretendono e non fanno soffrire e, quando non è in ufficio, Alice può dedicarsi alle sue amate api. Alice sa parlare alle api, ha un profondo legame con esse, le rispetta e sa che loro ci saranno sempre… o no?

Un brutto giorno, Alice trova la sua arnia vuota e sente, dentro di sé, che qualcosa sta per cambiare. Una telefonata manderà in pezzi la sua vita, sua sorella minore, Emma, è morta improvvisamente a soli ventisei anni. Il legame tra Alice e Emma è uno dei nodi centrali del romanzo, tra loro ci sono state incomprensioni e rancore, ma la morte spazzerà via tutto. Alice era convinta di avere tutto il tempo del mondo per riappacificarsi con quella sorella che, così diversa da lei, era comunque una parte del suo cuore e invece le due non avranno altre occasioni…

Emma ha lasciato qualcosa ad Alice, la cosa più preziosa che avesse e che le sconvolgerà l’esistenza per sempre: una figlia. Emma aveva da pochi mesi dato alla luce la piccola Amélie, quando la malattia ha messo fine alla sua vita e adesso la bambina è affidata a lei. Perché Emma ha scelto proprio lei per crescere sua figlia? Chi è il padre di Amélie? Per trovare delle risposte, Alice dovrà trovare il coraggio di partire per la Sardegna, dove la attendono i suoi parenti e una verità che non riguarda lei sola, ma tutta la sua famiglia.

La Sardegna si rivelerà per Alice un luogo magico, un posto dove riscoprire le sue radici, ritrovare affetti perduti e capire cosa vuole davvero. Qui la attendono delle adorabili zie impiccione e la storia di sua nonna, una donna formidabile di cui Alice non sa tutta la verità.

La Sardegna descritta dalla Caboni è un luogo incantato dove si trovano gli alveari delle api dorate e dove tutto sembra avere un ritmo proprio, lento e dolce, come gli occhi di Giuseppe, l’uomo che il destino sembra aver messo sulla strada di Alice e che la aiuterà a trovare il padre di Amélie. Man mano che i giorni passano però, Alice si affeziona sempre di più alla nipotina, riuscirà a lasciarla al padre qualora dovesse riuscire a trovarlo? L’affetto che Alice prova per la nipote è messo alla prova dalle sue insicurezze, la ragazza non si sente in grado di badare a lei, teme di rendere la bambina infelice, per questo vuole trovare il padre della piccola ma ha davvero pochi indizi per farlo. Emma le ha lasciato solo delle foto e se non fosse per il provvidenziale incontro con Giuseppe, il viaggio di Alice sarebbe stato davvero breve. Ben presto però, la ricerca del padre di Amélie si trasforma in qualcos’altro, Alice si troverà a ripercorrere i passi di Emma, a visitare i luoghi che amava, a conoscere le persone a cui voleva bene e inizierà a scoprire lati di sé che non conosceva.

In La via del miele, Cristina Caboni sembra volerci dire che, a volte, è necessario fermarsi, guardarsi intorno, aprire il nostro cuore agli altri e chiedersi se la vita che stiamo facendo è quella che ci rende davvero felici.

La via del miele è un viaggio alla riscoperta di cose perdute, di una parte di noi stessi di cui finiamo per dimenticarci e un invito ad aprirci con gli altri perché, a volte, può bastare poco per appianare anni di dissapori. La via del miele è un libro scorrevolissimo, come miele che si scioglie sulla lingua.

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ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Non avevo intuito che proprio Giuseppe fosse il padre di Amélie e mi chiedo perché Emma non abbia lasciato una lettera per lui. È stata una scoperta del tutto inaspettata e, per un attimo, ho temuto che questo avrebbe compromesso la storia tra lui e Alice… mentirei se non dicessi che la loro storia è un po’… strana. Alice si è innamorata del padre di sua nipote… Certo, Giuseppe ed Emma non sono mai stati innamorati, sono finiti a letto una sola volta, per caso, lui ubriaco marcio, tanto da pensare che Emma fosse la sua defunta moglie e da non ricordarsi, in seguito, dell’accaduto e lei era devastata per essere stata rifiutata da Claudio.

Alla fine tutti i nodi vengono al pettine, Alice e la madre, dopo anni di incomprensioni, si chiariscono. Alice riesce ad aprire il suo cuore a Giuseppe e i due possono finalmente stare insieme e crescere la piccola Amélie. Un finale forse un po’ troppo da favola ma, in fondo, nella vita succedono già abbastanza cose brutte e, quindi, perché almeno nei libri non può andare a finire tutto bene?