L’estate in cui imparammo a volare: recensione della prima stagione della serie con Katherine Heigl

Buon pomeriggio cuplovers, oggi vi parlo di una serie molto carina e tranquilla: L’estate in cui imparammo a volare, serie Netflix con protagoniste Katherine Heigl (Grey’s Anatomy) e Sarah Chalke (Scrubs). L’estate in cui imparammo a volare è una serie tranquilla, senza particolari colpi di scena, con poca azione e che basa la sua storia sul rapporto d’amicizia delle due protagoniste. Una serie piacevole da guardare, ma non imperdibile, consigliata per quando avete voglia di una serie al femminile.

l'estate in cui imparammo a volare locandina per la recensione su le tazzine di yokonel piattino abbiamo:
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L’estate in cui imparammo a volare

DISPONIBILE SU Netflix
TRATTA DA il romanzo Firefly Lane di Kristin Hannah
STAGIONI 2 -conclusa-

Una serie davvero piacevole da guardare, ma senza particolari guizzi: 4 TAZZINE
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L’estate in cui imparammo a volare è una bella serie ma, allo stesso tempo, arrivata alla fine della prima stagione mi ha lasciata un po’ perplessa… è come se, per tutta la durata degli episodi, mi aspettassi una qualche grande tragedia dietro l’angolo o comunque qualche evento particolarmente eclatante che mi lasciasse a bocca aperta e che, invece, non è arrivato. Rimane comunque una serie molto piacevole da guardare che consiglio in questo periodo natalizio.

L’estate in cui imparammo a volare narra la vita di Tully e Kate due amiche improbabili, le classiche due ragazze agli opposti (almeno in apparenza) che mai ti aspetteresti di veder diventare amiche per la pelle. Tully è bella, sicura di sé ed è più matura rispetto alla sua età, Kate è ingenua, insicura e poco preparata ad affrontare le difficoltà della vita. Nonostante questo, l’amicizia tra Kate e Tully sarà in grado di sopravvivere negli anni superando molti ostacoli, anche quelli apparentemente insormontabili.
La serie segue tre linee temporali diverse, in una seguiamo Tully e Kate adolescenti, poco dopo essersi incontrate, nella seconda le vediamo da studentesse del college trovare il primo lavoro e poi le ritroviamo più adulte Kate alle prese con un divorzio e Tully sulla cresta dell’onda a condurre un suo programma televisivo. A legare il tutto c’è l’amicizia, apparentemente inossidabile, che lega le due donne, unico legame stabile su cui le due sembrano poter contare. Kate è più dolce e sognatrice mentre Tully determinata e ambiziosa, le differenze tra le due ragazze appaiono “figlie” del loro passato. Tully è stata cresciuta amorevolmente dalla nonna per qualche anno, fino a quando la madre, Cloud è venuta a riprendersela. Cloud è tutto quello che una madre non dovrebbe essere: sempre fatta, sempre con compagni poco affidabili, spesso al verde. Tanto che, tra le due, è spesso Tully a doversi comportare da adulta. Il rapporto tra Cloud e Tully è burrascoso e, vedendolo attraverso gli anni, le vediamo allontanarsi e poi, occasionalmente, riunirsi. Tully ha sempre dovuto fare da madre a Cloud, la donna l’ha spesso messa in imbarazzo tanto da portarla a mentire sul suo stato. Proprio per questo, consapevole che nessuno l’avrebbe mai supportata (se non Kate) Tully ha indurito la propria corazza, diventando una donna forte, indipendente ma anche molto sola. Incapace di aprirsi davvero con gli altri, ad eccezione di Kate.

Kate d’altra parte è molto ingenua, gentile e dolce meno capace di Tully di vedere le cose per come sono realmente come, ad esempio, nel caso del fratello. Se Tully Hart, all’inizio, appare, tra le due, come quella vincente (bella, desiderata, di successo) man mano che le puntate scorrono viene da domandarsi se sia davvero così… Kate si è sposata (anche se nel presente la vediamo alle prese con un divorzio) ha una figlia, un cane, insomma ha una bella vita, magari non sarà la donna più felice del mondo, ma ha accanto a se una famiglia che ama mentre Tully appare tragicamente sola e in grado di allontanare anche l’uomo perfetto per paura. Paura di non essere all’altezza, paura di essere abbandonata, quella Tully Hart che agli occhi di Kate e del pubblico è invincibile nasconde, in realtà, molte fragilità.
Kate e Tully sono due protagoniste ben approfondite che riescono a creare empatia nello spettatore ma che, affianco, non hanno personaggi secondari alla loro altezza. La serie si concentra quasi unicamente sulle due protagoniste lasciando gli altri personaggi troppo sullo sfondo.

La prima stagione di L’estate in cui imparammo a volare si chiude con quello che si può definire un piccolo cliffhanger, quel tanto che basta da lasciare lo spettatore con due domande cui, per avere risposta, toccherà guardare la seconda e ultima stagione. L’estate in cui imparammo a volare è una serie piacevole da seguire, che punta molto sui personaggi, piuttosto che sull’evoluzione della trama anche se alcuni di loro, inaspettatamente, rimangono un po’ sullo sfondo. Non è la mia serie preferita ma la consiglio a chi cerca una serie drammatica da guardare durante queste feste.

Virgin River poster-le tazzine di yoko

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Questa prima stagione si chiude con un paio di interrogativi: cosa è successo a Jhonny? Nel finale lo vediamo mettere il piede su… una mina? O qualcosa del genere e cadere a terra… è morto? È suo il funerale a cui vanno Tully e Kate?
E cosa è successo alle due donne? Come sono passate dall’essere inseparabili a Kate che scaccia Tully dal funerale? Onestamente non riesco a immaginarlo considerando che Kate è già passata sopra a un sacco di cose… insomma Tully è andata a letto con Johnny, pur sapendo che Kate aveva una mega cotta per lui. Se la loro amicizia è sopravvissuta a questo cosa può averla messa così in crisi?