Bridgerton 3: la stagione dedicata a Colin e Penelope
Cari cucchiani, oggi farò una recensione per me anomala, perché le mie recensioni dedicate a serie tv si possono contare sulla punta delle dita, ma non potevo esimermi dal dire la mia sulla terza stagione dei Bridgerton *-* che a mio parere si riconferma una delle più belle serie tv romance storico di sempre (il politically correct mi abbia stufata e alcune scelte prese le ritenga assolutamente discutibili).
Eccovi quindi il mio personale commento alla stagione dei Polin, che sta ricevendo non poche critiche…
nel piattino abbiamo:
Bridgerton 3
DISPONIBILE SU Netflix
TRATTO DA “Un uomo da conquistare” dell’omonima serie di Julia Queen
STAGIONI 3 -in corso-
4 TAZZINE E MEZZO, una bellissima visione
La terza stagione di Bridgerton si conferma un trionfo di organza e crinoline, passione e intrighi. I primi 4 episodi si divorano e la voglia di vedere anche gli altri è tanta, tantissima. I produttori hanno saputo mantenere intatta la magia che ha conquistato milioni di spettatori nelle stagioni precedenti, aggiungendo al contempo nuovi elementi che arricchiscono la narrazione e i personaggi.
Penelope Featherington è da sempre il mio personaggio preferito della serie tv, migliorata rispetto ai libri. Nicola Coughlan arricchisce tantissimo il suo personaggio, facendo davvero un ottimo lavoro. Non posso dire la stessa cosa di Luke Newton (Colin), che invece mi è sembrato quasi “piallato” da trucco e parrucco e come personaggio non è riuscito a raggiungere quella consistenza a tutto tondo, rimanendo un po’ una figurina stereotipata. Ciò nonostante coloro che aspettavano con ansia la stagione dedicata a questa coppia non rimarranno delusi, anzi.
Quello che rende davvero buona questa pellicola sono Nicola Coughlan (Penelope) e alcune storie secondarie: molto carina quella sulla matriarca dei Bridgerton (di cui però non so se guarderei una stagione dedicata), quella su Cressida e sulle donne della famiglia Featherington. Davvero inutile quella dedicata ai 2 neo nobili invece, che trovo sempre più fuori luogo. La storia si discosta un po’ dall’originale (vi rimando a QUESTO articolo dove evidenziamo le differenze), seppur storca il naso per alcune cose devo dire che altri cambiamenti li ho accolti con entusiasmo, perché hanno fatto si di riuscire a creare una trama che cattura e incuriosisce al punto giusto, offrendo un mix di romanticismo e tensione.. Mi spiace solo per il personaggio di Eloise, che ne esce un po’ ammaccato… l’ho preferita nei libri, sempre estremamente giusta e leale nei confronti di Penelope.
La qualità della produzione è, come sempre, altissima. Le ambientazioni sontuose e i costumi mozzafiato catapultano lo spettatore in un’epoca di sfarzo e raffinatezza. La colonna sonora, che mescola brani classici con arrangiamenti moderni, aggiunge un ulteriore tocco di fascino e contemporaneità. Certo, continua a non andarmi giù la scelta di inserire personaggi di colore (così inversimili per l’epoca da risultarmi anche dopo 3 stagioni davvero stonati) e un certa scelta finale che ha un po’ sconvolto tutti gli appassionati della serie! [Ve ne parlerò nella sezione spoiler più sotto]
La sceneggiatura della terza stagione ci riporta a Londra. Colin Bridgerton è tornato cambiato dai suoi viaggi (è quello che ci viene ripetuto, ma non si nota così tanto). Penelope, scottata dalle ultime parole che gli ha sentito dire su di lei, è decisa a mettere da parte i suoi sentimenti e cerca di investire tutte le sue energie per trovare la propria identità e indipendenza accanto a un uomo che quanto meno dimostri di rispettarla. Tra intrighi, scandali e tensioni sociali, la stagione esplora la loro evoluzione personale, ma anche il crescente affetto tra i due. Si alternano momenti di leggerezza a profonde riflessioni sui temi dell’amore, della società e della considerazione femmibile dell’epoca. A cui si aggiungono colpi di scena ben dosati che tengono alta l’attenzione dello spettatore fino all’ultimo episodio. Rimangono sempre al centro le dinamiche familiari, offrendo uno spaccato affascinante e talvolta provocatorio della società dell’alta borghesia inglese.
In definitiva, Bridgerton 3 è un must per gli appassionati della serie e per chiunque ami le storie romantiche, ben raccontate e realizzate. Con la sua combinazione di bellezza visiva, ottima recitazione e tram coinvolgenti, questa stagione mantiene le aspettative, confermando Bridgerton come una delle migliori serie romance storiche degli ultimi anni.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Nei libri Eloise non sa che Penelope è Lady Whistledown e la maggior parte della trama si concentra sulla nuova moda londinese di scoprire chi è la misteriosa perspicace scrittrice, cosa che in questa stagione viene vagamente ripreso dalla figura della Regina.
Sono contenta che abbiano mantenuto la scena della carrozza, ma anche… un po’ meno ^^”” se l’avessero resa più velocemente forse mi sarebbe sembrata più vera e meno finta. Ma veniamo a quello che ha sicuramente sconvolto la maggior parte degli amanti dei Bridgerton: Michaela! O forse dovremmo dire il “non” Michael. Si, perché solo i lettori dei libri hanno colto un ENORME cambiamento fatto alla storia di Francesca.
Premetto che nei libri John si conosce poco e non mi è dispiaciuta l’idea che abbiano voluto dare un po’ di spessore al suo personaggio, ma Michael era importante. Di tutti i personaggi a cui si poteva cambiare sesso lui era tra quelli in fondo alla lista! Che poi se vogliono metterci la storia queer che ce la mettano inventandosi altri personaggi no? Ne hanno già inventati tanti, uno in più non cambia, ma così è proprio cambiare qualcosa di fondamentale, allora non chiamarmeli Bridgerton!!!
Per chiarire Michaela, ovvero la cugina di Sir John, avrebbe dovuto essere un uomo (Michael) con cui poi si sarebbe accompagnata in seguito Francesca. Il non sense di questo cambiamento sta di fatto nella tipologia della storia di Francesca, una tra le più profonde della serie, perché parla del lutto, della perdita, delle difficoltà nel diventare madre. Insomma è un libro che si porta dietro tutto un bagaglio emotivo profondo, particolare… bello. Mi sarebbe piaciuto moltissimo vederlo su schermo e credo anche che sarebbe stato anche molto in linea coi sentimenti genuini che vuol trattare la serie. Ho sentito diverse spiegazioni sul perché di questo cambiamento e per me non hanno senso. Si è voluto dare una scossa che scuotesse i fan per far parlare ancora di più della serie, ma temo abbiano azzardato troppo.