La terza stagione dei Bridgerton: 5 differenze tra serie e libro
Buon pomeriggio miei amati lettori, questa tazzina è entesusasta come pochi del ritorno dei Bridgerton per una nuova stagione. È per questo che almeno l’introduzione del post merita questo tono, ma ora torniamo a noi e al mio solito stile.
Già dalla prima stagione è stato chiaro che la serie Bridgerton si era giusto ispirata ai romanzi di Julia Quinn, senza però provare pienamento a rispettarli. La terza stagione rende perfettamente chiaro che a Shonda importa veramente poco dei libri, infatti libro e storia hanno pochissimo in comune.
Eccomi quindi qui a parlarvi di quelle che sono le principali differenze (forse è troppo presto visto che è uscita solo la prima parte? … ma no!), facendo per forza di cose qualche spoiler -quindi liberissimi di non proseguire la lettura!-. Lasciamo la scelta degli attori da parte e concentriamoci sulla trama, ecco le cinque differenze più lampanti tra la nuova stagione di Bridgerton e il libro a cui dovrebbe essere ispirata:
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L’asse temporale
In “Un uomo da conquistare” Penelope è ormai considerata una zittella perchè ha ormai raggiunto i 28 anni. La storia infatti non si svolge alla sua terza stagione in società, ma molto più avanti. Il salto temporale dalle prime due storie è ampio, ma allo stesso tempo ha perfettamente senso: da ai figli più piccoli della famiglia Brigerton il tempo di crescere ed è in linea con il rientro in società di Francesca, dopo la perdita del marito.
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Eloise Bridgerton
La migliore amica di Penelope ha un carattere molto anticonvenzionale anche nel libro, ma è estremamente leale e mai avrebbe stretto amicizia con Cressida dato quanto ha ferito Penelope in passato. Va aggiunto che nei libri la regina Carlotta non è nemmeno menzionata. con ciò che ne consegue. Eloise scopre della doppia vita di Penelope alla fine del libro a lei dedicato, non prima. Quindi per tutto il libro “Un uomo da conquistare” Eloise non sa della doppia vita della sua amica.
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Cressida
Viene descritta come un personaggio tutto negativo, ma non viene approfondita minimamente, proprio perchè non è che abbia davvero rilevanza nelle vicende del libro… giusto alla fine. Nel libro, tra le altre cose, se non erro, è vedova. Nella serie tutto lo spazio che le viene dato e il retrsoscena famiagliare lo rende un personaggio a tutto tondo. Non saprei se questo cambiamento lo apprezzo o meno.
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Lord Debling
Inesistente. Come ho detto, Pen non sta cercando marito nel libro, ormai arrivata a 28 anni si considera una zitella. Non ci sono corteggiatori quindi, né tanto meno Colin si rode dalla gelosia. Magari Lord Debling esiste, ma è un personaggio marginale che poco o niente ha a che vedere con la protangonista.
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Penelope
La protagonista del libro è un personaggio profondamente passivo, con una fiducia in se stessa che si avvicina allo zero. Le Stagioni in società e la crudetà che ha trovato, unite al comportamento praticamente vessatorio che subisce in casa, dove viene continuamente svalutata dalla madre e dalle sorelle maggiori, l’hanno resa una ragazza timida che finisce rilegata ai margini. Non ha grande iniziativa nel libro, nè spirito di ribellione. Però è molto furba. Penso che tutto il suo orgoglio si riversi nel suo lavoro come Lady Whistledown, perchè è l’unico punto su cui non è possibile smuoverla. Nella serie è molto più coraggiosa e intraprendente.
Vorrei poi concludere l’atricolo parlando di una cosa che mi ha scartavetrato i nervi (per non dire altro) in questi giorni: un quantitativo di post, video e altro su Brigerton riporta una notizia del tutto falza riguardante la famosa perdita di peso della protagonista di questa stagione. Nel libro infatti Penelope perde la bellezza di 12 kg, alcuni hanno detto per Colin, altri che è una naturale perdita di peso in 10 anni, molti hanno tessuto le lodi della sceneggiatrice perchè non ha costretto l’attrice a perdere peso per il personaggio.
Io vorrei chiarire due punti: il primo è che la perdita di peso della protagonista NON è legata a nessuno. Non viene chiarito a cosa sia dovuto, ma avviene tra la prima e la seconda Stagione (trai i 17 e i 18 anni quindi della protagonista). Cito testualmente la traduzione che ho sottomano (della prima edizione del libro da edicola della mondadori):
“L’aprile del 1814 trovò Penelope di nuovo a Londra per una seconda Stagione e, anche se attirò lo stesso numero di pretendenti della scorsa Stagione, cioè zero, il periodo non fu altrettanto disastroso. Aveva perso quasi 12 chili e si poteva definire ‘gradevolmente formosa’. Non si avvicinava nemmeno all’ideale di magrezza femminile tanto in voga [..]”
Tutto qui. Nient’altro. Niente “lo struggimento per Colin l’aveva portata a perdere peso” o cose del genere. Nemmeno erano passati decenni come sostengono alcuni. Era successo così. L’autrice non ha dato vere spiegazioni, la chiude lì.
E qui arriviamo al mio secondo punto: tutta questa stupida polemica, inutile, che è valsa un inutile plauso a quella che già è un ottima sceneggiatrice e per che cosa? Sapete quanto viene trattata la perdita di peso di Penelope nel libro? Quelle tre righe all’inizio del libro e fine. Su più di 300 pagine, leggo idiozie allucinanti da giorni per tre misere righe che non hanno nessun impatto nella storia. L’autrice non ne parla più nel libro, ma proprio più. Forse in questo momento la stessa Julia Quinn si sta chiedendo perchè cavolo ha aggiunto quelle tre righe.
Il peso di Penelope non è mai stato il punto focale su cui verte la sua storia, le sue insicurezze lo sono. Penelope non ha nessuna fiducia in se stessa. Né nella sua prima stagione, nè nella seconda e nemmeno nei suoi 28 anni, ma è brillante, generosa e meravigliosa ed è per questo che poi il protagonista maschile si innamora di lei. E’ così anche nel libro. Questi famosi chili persi non hanno un impatto sulla sua psiche, Penelope non viene magicamente considerata una grandissima bellezza, non diventa spavalda, ma anzi continua a fare da tappezzeria.