3 Nen A Gumi: Ima kara Mina-san wa, Hitojichi Desu

recensioni drama e dorama su Le Tazzine di Yoko

Buon pomeriggio cucchiaini, oggi vi parlo di “3 Nen A Gumi: Ima kara Mina-san wa, Hitojichi Desu“. Titolo lungo, per una serie giapponese che tratta di un tema davvero ostico e con un peso immenso. Non sempre, anzi quasi mai, mi è capitato di pensare: questa serie andrebbe fatta vedere nelle scuole. Questa serie però è sicuramente una delle poche che davvero andrebbe fatta vedere.

nel piattino abbiamo:

3 Nen A Gumi: Ima kara Mina-san wa, Hitojichi Desu

STAGIONI : 1
EPISODI: 10

5 TAZZINE, direttamente nei miei preferiti
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Giappone. A dieci giorni dal diploma, l’insegnante Hiiragi riunisce tutti i 29 studenti della classe 3-A e li proclama suoi ostaggi. La sua ultima lezione riguarda la morte di uno studente scomparso pochi mesi prima. Nessuno potrà dilomarsi, ne tantomeno lasciare la classe, finché non si saprà la verità. I corridoi sono bloccati da un crollo dovuto a un esplosione, tutto il necessario per sopravviere è presente nelle aule in cui i ragazzi sono confinati. Le notizie sono pubblicate accompagnate da foto per doumentare la sopravvivenza dei ragazzi giorno per giorno…

Strano ma vero, non c’è nemmeno un briciolo di romanticismo in 3 Nen A Gumi: Ima kara Mina-san wa, Hitojichi Desu. E’ strano perchè di solito io sono un tipo che senza romanticismo non guardo niente. Invece questa storia mi incuriosiva proprio perchè sembrava nascondere qualcosa che non riuscivo a capire… Perchè? Per quale ragione un professore dovrebbe prendere in ostaggio tutta la classe? Cosa c’è dietro?

La storia, tutti i 10 lunghi episodi, puntano fermamente il dito verso l’assassino di una ragazza. Il responsabile della sua morte e del malessere di un altro quantitativo di persone. Quello che non può essere arrestato o giudicato, nonostate il male che ha fatto, che fa e che continuerà a fare.

3 Nen A Gumi: Ima kara Mina-san wa, Hitojichi Desu mostra una critica sociale assolutamente giusta, che invita anche a un’autocritica da parte di tutti coloro che guardano questa serie, e che è universale. Non è circoscritta alla società giapponese, ma adattabile anche alla nostra e a molte altre. Perchè ad uccidere quella studentessa sono stati coloro che, impietosi, dietro una tastiera, giudicano con crudeltà o indifferenza gli altri.

La serie invita a fare un passo indietro. Ad allontanarsi dalla tastiera se non si hanno cose carine da dire… o da scrivere. A riflettere attentamente su cosa esce dalle nostre dita e sul peso che può avere sugli altri. Mostra inoltre le conseguenze psicologiche dell’essere presi di mira su internet e il peso, ormai un macigno, che quest’ultimo ha sulle nostre vite.

Nonostante io non sia una fan dei drama a sfondo scolastico ( Color rush e Extraordinary you sono una rara eccezione), questa serie mi è piaciuta moltissimo, al punto che non posso che straconsigliarne la visione.