The Handmaid’s Tale 5: una penultima stagione che convince

Buongiorno cuplovers, oggi torno a parlarvi di serie tv, nello specifico di una serie di cui non vi parlo da ben due anni. Come sapete con le serie tv mi piace spaziare tra vari generi e questa è la serie più tosta e cruda che sto seguendo: The Handmaid’s Tale (la serie tv ispirata al libro di Margaret Atwood). Siamo ormai giunti alla penultima stagione e devo dire che spero in un ottimo finale per questa serie anche se, ora come ora, non vedo come ci si possa arrivare.

STAGIONI PRECEDENTI: 1 | 2 | 3 | 4

Nel piattino abbiamo:

The Handmaid’s Tale 5

SERIE CREATA DA Bruce Miller
BASATA SUL ROMANZO The Handmaid’s Tale di Margaret Atwood
DISPONIBILE SU Tim Vision e Prime Video
Stagioni 5 -la 6 sarà l’ultima-

La serie non delude le aspettative: QUASI 5 TAZZINE

The Handmaid’s Tale è un ottima serie che mi coinvolge sempre molto, ho divorato anche questa penultima stagione e non vedo l’ora che esca l’ultima. Questa stagione è forse leggermente meno cupa delle altre anche se, ancora una volta, sono proprio gli esseri umani in generale a uscirne sconfitti perché se Gilead è il male assoluto, i paesi liberi non sono tanto meglio.

The Handmaid’s Tale 5 tira le fila per chiudere la serie e questo si nota anche per una diminuzione dei personaggi secondari che vengono relegati a pochissime scene per concentrarsi sui personaggi principali questo ha significato una quasi scomparsa di Moira e Rita e se di Moira, onestamente, non ho sentito la mancanza, per Rita mi è un po’ dispiaciuto.
La serie riprende lì dove si era fermata ovvero dopo la morte di Fred Waterford per mano delle ancelle e di June. L’omicidio di Fred va a creare una profonda spaccatura tra June e Luke. June e Luke si amano ancora e lo faranno sempre ma Gilead ha cambiato profondamente June e Luke fa molta difficoltà ad accettare i nuovi lati della moglie. Devo dire che apprezzo il rapporto che c’è tra i due, il loro amore è sempre lì ma mi è parso anche evidente che, nel momento di affrontare il pericolo, Luke non sia affatto preparato e che l’abitudine di June a subire percosse e il suo modo violento di reagire lo abbiano sconvolto. Cosa ha raccontato June al marito di quanto subito a Gilead? June non è più la donna che Luke ha sposato e anche se lui le rimane a fianco mi è parso che non la capisca mai fino in fondo.

I problemi però non sono tutti qui. Il Canada non vuole più accogliere i rifugiati da Gilead, quando si trattava di poche persone, andava tutto bene ma, mano a mano che, grazie anche a mayday, i rifugiati si fanno più numerosi, il Canada smette di essere un luogo accogliente e, ben presto, la tensione crescente sfocerà in veri e propri atti di violenza. Devo dire che, anche se plausibile, ho trovato questa parte un po’ un… forzare le cose. June, finalmente, era al sicuro in un paese non violento e, anche se la questione Gilead, non era affatto chiusa, almeno poteva vivere in pace con Luke e Nichole.
Altra protagonista di questa stagione è Serena, alle prese con le conseguenze della morte di Fred. Il suo percorso è quello che mi è piaciuto di più ed è anche il personaggio che cambia maggiormente nel corso di questa stagione. June, ormai, è per, così dire, consolidata. La sua rabbia verso Gilead non ha limiti così come il suo desiderio profondo di salvare Hanna. Anche dal lato sentimentale non ci sono grandi cambiamenti. June ama Luke ma non potrà mai dimenticare Nick. Il loro rapporto è troppo profondo proprio perché nato in un ambiente ostile come Gilead e perché hanno lottato contro tutto e tutti. Nick è anche l’unico in grado di aiutarla davvero e proteggerla, Luke, per quanto armato di buone intenzioni, è troppo… ingenuo per poter fare davvero qualcosa.
Serena si ritroverà ad affrontare un percorso che la porterà in una situazione, paradossalmente, simile a quella di June. Morto Fred, diviene scomoda, le idee e i progetti che stava portando avanti non piacciono, una donna vedova a Gilead non può avere alcun tipo di potere o libertà. Serena però, dopo aver assaggiato un pizzico di potere non riesce ad accettare di dover essere relegata quasi al ruolo dell’ancella. Mi è piaciuto vedere Serena dover vivere sulla propria pelle quello che ha inflitto a June, e rendersi conto di ciò che le ha fatto passare. Non mi aspettavo che, dopo tutto quello che è successo tra le due, Serena e June potessero riavvicinarsi…
Il personaggio che meno ho compreso e apprezzato è il Comandante Lawrence, l’uomo ha sempre aiutato June e, anche se non ha mai affermato di voler cambiare drasticamente Gilead, è sempre stato dalla sua parte, arrivare a fare quello che ha fatto (scusate per il giro di parole ma è l’unico modo per evitare spoiler) mi è sembrato troppo estremo, quasi out of character. Mi ha convinto poco.

Il finale di questa penultima stagione mi ha sorpreso, mi ero aspettata tutt’altro e sono davvero curiosa di vedere come si concluderà. The Handmaid’s Tale 5 è davvero una bella stagione, gli episodi coinvolgono sempre, gli attori sono tutti di livello e la storia ti tiene sempre col fiato sospeso.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE

La decisione di Lawrence di far uccidere June non mi ha convinto. D’accordo, Lawrence, sebbene voglia modernizzare Gilead, non vuole cambiarla troppo e June è un ostacolo al suo progetto, visto che si rifiuta di andare a vivere nel nuovo “villaggio”. Ma da qui a tentare di ucciderla… mi è parso tutto troppo rapido. Il rapporto amichevole che si era creato tra Lawrence e June è degenerato troppo velocemente. Capisco la necessità, dopo la morte di Waterford, di inserire un nuovo main villain ma ho trovato il cambiamento di Lawrence troppo repentino.
Al contrario, l’avvicinamento tra Serena e June mi è piaciuto. Il finale, con le due donne con i loro bambini, che si ritrovano sullo stesso treno mi è piaciuto molto. Mi chiedo come sia possibile che nella prossima stagione ci sia un cambio di rotta, perché, va bene tutto, ma se la serie finisce con Gilead vincitore e June separata dalla figlia più grande e da Luke e Nick… Non posso che sperare in un finale degno.