Encanto: recensione del film Disney candidato all’oscar

Buona sera cuplovers! Oggi vi propongo la mia controversa recensione dell’ultimo (credo) film d’animazione Disney: Encanto. Adorato e decantato da tutti, candidato all’Oscar, con canzoni già in vetta alle classifiche di Spotify eppure, eppure… per me ha qualcosa che non va ed è pure una problematica importante.
Prima di scrivere questo pezzo, per curiosità, ho letto un paio di recensioni e, a quanto pare, nessuno a parte me sembra essere rimasto colpito da questo aspetto della storia, quindi immagino che sia questione di sensibilità…

nel piattino abbiamo:
film serie tv fantasy

Encanto

REGIA DI Byron Howard e Jared Bush
DURATA 90 minuti
DISPONIBILE SU Disney Plus


Un bel film d’animazione con qualche problematica
voto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine tazza giù

Encanto è un bel film d’animazione le cui tematiche principali sono l’importanza della famiglia e l’unicità di ciascuno di noi, tuttavia non è una pellicola priva di criticità motivo per cui, nella corsa agli oscar, non posso che fare il tifo per Luca.

La famiglia Madrigal non è come tutte le altre, infatti, ogni componente della famiglia è dotato di un potere speciale, tutti tranne la giovane Mirabel. Mirabel è una ragazza gentile e di buon cuore ma ritrovarsi a essere l’unica senza un dono speciale in una famiglia magica non è semplice. Fin dall’inizio della pellicola è chiaro che tutti, ogni giorno della sua vita, non hanno mai smesso di ricordarle che lei è l’unica senza poteri. Infatti, anni prima, nel suo giorno della cerimonia, quando la magica candela avrebbe dovuto conferirle il suo dono, Mirabel non ha ottenuto alcun potere destando lo sgomento e la preoccupazione della famiglia. Ho trovato la prima parte della pellicola quasi angosciante, già essere l’unica senza poteri in una famiglia così dotata non deve essere semplice, ma che tutti non facciano che ricordartelo in ogni momento… Come per rimarcare che sì, Mirabel vive con tutti loro, ma non è come loro. Come se fosse un membro della famiglia di serie b, insomma.

Come se ciò non bastasse sembra che la nonna di Mirabel, abuela e capo della famiglia, non la sopporti e che la consideri come la pecora nera della situazione, contribuendo in ogni modo possibile ad escluderla. Momento esemplare in questo senso è quando, dopo che Antonio riceve il suo talento, Mirabel viene esclusa dalla foto di famiglia, come se non fosse anche lei una Madrigal, ci sono davvero rimasta male per lei! E quel che è peggio è che a nessuno sembra venire in mente che lei possa soffrirne… Anche se Mirabel finge che la situazione non le pesi è evidente che la ragazza ne soffre e nessuno, in famiglia, tranne i genitori, sembra fare il minimo sforzo per starle vicino. Quel che è peggio è che è proprio la nonna, che dovrebbe essere un pelino più saggia degli altri, a contribuire più di tutti a farla sentire diversa e inferiore. Nonostante questo tutto sembra andare a gonfie vele, fino a quando Mirabel si accorge che i muri della loro amata e magica dimora si stanno crepando e, quel che è peggio, che la fiamma della candela incantata sta tremando. Terrorizzata, Mirabel corre ad avvertire la famiglia ma ecco che, quando tornano tutti in casa, nulla sembra essere successo.

L’intera famiglia crede che Mirabel, sopraffatta dall’ansia, si sia immaginata tutto e la povera ragazza fa la figura di quella che, rimasta traumatizzata dalla sua cerimonia, non ha retto alla pressione e ha cominciato a “sognarsi le cose”, come potete ben immaginare, non è andata così e un pericolo incombe sulla famiglia Madrigal… Per scoprire di cosa si tratta e sperare di impedire il peggio, Mirabel sarà costretta ad entrare nella stanza del fantomatico Bruno. Cosa è successo allo zio scomparso e perché non va nemmeno nominato?

La famiglia, le pressioni a cui tutti devono sottostare, l’importanza della fiducia e del legame profondo e unico che unisce i Madrigal sono i temi principali di questa nuova pellicola Disney. Da un lato, ho apprezzato che non ci fosse un vero e proprio villain, se non la miopia e la paura stessa che attanaglia Abuela, dall’altro devo ammettere che proprio per questo la soluzione di tutti i problemi è forse fin troppo semplice.
Encanto si è rivelato un bel film d’animazione, molto colorato, magico e incentrato sull’importanza della famiglia, allo stesso tempo però non posso dire che mi abbia colpito come Luca e trovo che abbia alcune criticità. Prima tra tutte l’eccessiva bontà di Mirabel… ci sono momenti in cui è quasi impossibile non arrabbiarsi per lei al posto suo mentre lei subisce senza mai, anche solo pensare, di irritarsi (tranne alla fine, anche se si pentirà praticamente subito). L’altro è il finale che risolve tutto in maniera fin troppo semplice…

Encanto è un bel film d’animazione, originale, coloratissimo, tratta tanti temi dall’importanza della famiglia, al sentirsi diversi, esclusi, ma risolve il tutto in modo un po’ troppo semplicistico. Mi è piaciuto, ma non quanto Luca.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Dopo anni passati a far sentire inadeguata e diversa la nipote, dopo aver praticamente costretto Bruno a nascondersi e averlo trasformato in una sorta di… “oscura leggenda” spingendo tutta la famiglia a temerlo, dopo aver fatto pressione su Isabel affinché si sposasse e aver incolpato Mirabel per tutto facendola sentire una specie di mostro, Abuela se la cava con un “mi dispiace”… Apprezzo che abbia capito di aver sbagliato e che si sia scusata ma mi è parso tutto un po’ troppo… “facile”. Sarà che forse sono un po’ troppo fuori target per i film d’animazione Disney però mi è parso tutto davvero troppo sbrigativo.

Encanto è un bel film d’animazione, con qualche pecca, ma molto godibile, se non lo avete ancora visto vi consiglio di recuperarlo.