Segnalazione di “Ah… Ahh… Ahhh”: una parody comedy all’italiana
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Buongiorno booklovers,
se avete voglia di una lettura veloce che vi strappi più di qualche sorriso forse potete dare una chance a “Ah… Ahh… Ahhh” dell’emergente Nuwanda 😉
Il romanzo breve vuole essere una parody comedy all’italiana all’insegna del sarcasmo, con protagonisti paradossali in stile Pantera Rosa. Il lettore si ritroverà coinvolto in un’indagine per omicidio, dalle tinte ironiche e caustiche, sullo sfondo di una cittadina immaginaria ricca di “doppi sensi”.
nel piattino abbiamo: contemporaneo
Ah… Ahh… Ahhh
Nuwanda
Edito da Genesis Publishing (17 maggio 2015)
Pagine 58
€ 2,99 ebook
link diretto all’acquisto ebook
TRAMA DELL’EDITORE
Doppio Senso è una piccola città dove le strade sono tutte a senso unico. Qualcuno, arrivando da fuori, sarebbe portato a pensare che si possa solo entrare ma non uscire, invece, la circolazione scorre tranquilla e, prima o poi, la strada per andare a In Mona, il paese vicino, la trovano tutti.
Nella sala conferenze della biblioteca comunale è in corso la presentazione del libro di Armando Bentivoglio, un noto scrittore sui generis con monomanie bizzarre. Il romanziere, a un certo punto, decide di scrivere sulla lavagna una frase ricca di significati e che possa contenere un’emozione: “Ah… Ahh… Ahhh”. Basta una semplice parola, pronunciata in modo diverso, a suggerire sensazioni di piacere o di dolore, secondo l’interpretazione del lettore, in grado di andare oltre il volere dello stesso autore. La differenza tra “il come si scrive” e “il come si legge”. Il ritrovamento di un cadavere richiederà la presenza del commissario Loquace, un poliziotto dai metodi alquanto singolari.
Un turbinio di battute e dialoghi caustici, spesso inconsapevolmente comici dei vari protagonisti, caratterizzerà in maniera originale le varie scene, creando un surreale collage di schegge impazzite. Una parody comedy all’italiana con le sue nevrosi e le sue megalomanie grossolane e i suoi personaggi grotteschi non meno suggestivi.
Che ne dite?
Non è il nostro genere, ma magari a qualcuno di voi potrebbe piacere 😉
QUALCHE INFO SULL’AUTRICE
L’autore, alla sua prima opera, ha scelto questo pseudonimo che rievoca uno spirito: i capi indiani d’America si facevano dipingere il simbolo di Nuwanda, un fulmine, sul petto per esprimere la propria forza.
«Rispettando lo spirito di appassionata sperimentazione dei nostri poeti, rinuncio al mio nome. D’ora in poi chiamatemi Nuwanda.» (cit. film L’attimo fuggente)
Lorenza B.
16 Ottobre, 2015Non sembra male, mi preoccupa solo la lunghezza… ho paura che sia una lettura tutta “di corsa” :/
Valentina Panzetta
17 Ottobre, 2015Sembra carino, anche se il titolo lascia a desiderare xD
Immaginate la scena:
“Hei che stai leggendo?”
“Ah… Ahh… Ahhh”
“Cosa?”
Ahahahahahahahahahah
stefania mognato
17 Ottobre, 2015Ho conosciuto questo racconto tramite un blog che l’aveva presentato in una specie di blog tour di autori italiani e devo dire che mi aveva piacevolmente colpita fatto sta che l’ho inserito nella mia WL che come voi tazzine sapete è lunga kilometri di cucchiaini e quindi non l’ho più letto però non lo escludo perchè talvolta si ha bisogno di leggere qualcosa di corto poco impegnativo e ti faccia ridere. Ben venga una lettura di corsa.
Nuwanda
17 Ottobre, 2015Ringrazio tanto il blog “Le tazzine di Yoko” per la segnalazione, che permette al mio romanzo di essere conosciuto anche qui. Io penso che siano proprio i lettori a tener viva una storia in tutti noi e, se mi è permesso, vi lascio un link dove ho raccolto tutti i pareri dei blog che hanno deciso di dedicarmi un po’ del loro tempo, naturalmente “le tazzine” non possono mancare 😉
http://eadessochecosaseidispostoafare.blogspot.it/p/blog-page_12.html
Grazie a tutti.
Vincenzo Calò
22 Dicembre, 2015*** contenuto rimosso ***
yoko
22 Dicembre, 2015Caro Vincenzo, non siamo una testata pubblicitaria. Se ha senso con l’argomento trattato nell’articolo non ci dispiace che citiate i vostri libri, ma troviamo piuttosto insensato, nonchè irritante, che si elenchino trama e titoli di proprie opere senza collegamento agli argomenti trattati come se questa fosse una pagina di spam …oltre alla mancanza di rispetto verso il tuo collega a cui è dedicato il post, che ha gentilmente chiesto uno spazio e ha pazientemente aspettato che glielo riservassimo.