La figlia della foresta: nuova edizione del retelling della fiaba I Sei Cigni dei fratelli Grimm *-*

Da pochi giorni Oscar Vault Mondadori ha annunciato su Instagram la nuova edizione di un libro che ho amato e che ormai era letteralmente introvabile, sto parlando de “La figlia della foresta” 😍 l’anteprima della cover è pazzesca, altro che quella originale. Non sono solita comprare più edizioni per problemi di spazio, ma questa volta ci faccio un pensierino.

Ho sempre adorato le fiabe, forse per l’innato entusiasmo che metteva mia madre nel leggermele, o semplicemente perché ero inesorabilmente attirata dai disegni colorati che abbondavano in quelle poche pagine. E’ stato probabilmente questo all’epoca (ben 15 anni fa) a farmi acquistare “La Figlia della Foresta”, un retelling che ho adorato e che nel tempo si è conquistato il suo spazio indiscusso nella mia libreria 🥰

nel piattino abbiamo:

La Figlia della Foresta

(Daughter of the Forest)
Juliet Marillier
Edito da Armenia (23 giugno 2005)
Riedito da Mondadori (ottobre 2022)
Pagine 607
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TRAMA DELL’EDITORE
Lord Colum di Sevenwaters ha generato sette figli: Liam, il leader naturale, l’avventuroso Diarmid, i gemelli Cormack e Conor, il ribelle Finbar e il compassionevole Padriac. Sarà tuttavia Sorha, l’unica figlia, la settima della nidiata, a difendere la propria famiglia e a proteggere la propria terra dai bretoni, nel momento in cui il padre e i fratelli rimangono vittime dell’incantesimo della perfida Lady Oonagh. Esiliata da Sevenwaters e rifugiatasi nella foresta, la giovane cade nelle mani dei suoi nemici e conosce l’amore…

Delizioso, 4 TAZZINE E MEZZO!

Qualcuno ricorda I Sei Cigni dei fratelli Grimm? O più semplicemente la sua versione italianizzata? L’autrice in questo libro ci propone una rivisitazione della fiaba, riportando a noi elementi classici come la matrigna cattiva, la forza del coraggio, della fiducia e della determinazione. Se da principio l’idea può risultare banale e scontata Marillier ha saputo dimostrare il contrario. Pur mantenendo sullo sfondo gli elementi tipici che accompagnano le fiabe ha portato in primo piano vicende che danno voce al meglio e al peggio dell’animo umano: perfidia, tradimento e violenza si mischiano coi toni dimessi dell’amore, dell’onore e dell’onestà creando un mix intelligente e coinvolgente, che ha saputo davvero conquistarmi.

L’ambientazione silvestre e remota di un paesaggio puramente irlandese accompagna la vita di Sorha, ultima nata tra i sette figli del capo clan di Sevenwaters. La mancanza di una madre, morta alla nascita della piccola, ha fatto si che i fratelli si stringessero li uni contro gli altri creando un gruppo compatto e affiatato; basi di legami che sarebbero rimasti indissolubili nel tempo.
Ora Sorha è più grande, quasi in età da marito, e ognuno dei suoi fratelli sembra avere ben chiaro il suo posto nella società, questo finché non arriva lei. Lady Oonagh, una donna venuta dal nulla e presentata subito come la futura seconda moglie del padre, sembra riuscire senza difficoltà a irretire nella sua perfida trama Lord Colum e i suoi figli. Quando infine i fratelli riescono ad unire le forze per contrastarla ormai è troppo tardi, vengono colpiti dalla sua maledizione, ma riescono a fare scappare la sorella.

La foresta non è un buon luogo in cui crescere per la piccola Sorha, dovrà affrontare la crudeltà del destino e venire più volte a patti con se stessa e con il mondo. La terra sembra non essere più così salda sotto i suoi piedi, ma è una sola certezza a darle la forza di andare avanti: poter salvare i suoi fratelli dall’incantesimo della matrigna. Gli spiriti della Foresta hanno voluto darle un’opportunità, dovrà tessere sei camicie di stellaria (simile all’ortica) per i sei cigni che sembrano vegliarla dall’alto, quegli stessi cigni che prima erano i suoi adorati fratelli.

La protagonista imbocca il cammino che le è stato messo davanti con determinazione, poco importa che le sue mani siano gonfie e inguardabili, poco importa che sia sola e con l’obbligo di non parlare. Le trame di potere di Lady Oonagh però sembrano non averla dimenticata e nel suo scappare la ragazza cade direttamente nelle mani del nemico del suo popolo: i britanni. Red, l’aitante rosso che la salva dall’annegamento, non sembra intenzionato a ucciderla. I suoi occhi guardano oltre l’apparenza e Sorha si ritrova a chiedersi spesso se il suo istinto di protezione è dovuto all’influenza degli spiriti della foresta che l’hanno messo sulla sua strada o se c’è qualcos’altro.

Mi è piaciuto tantissimo come la storia segua moltissimo la trama della fiaba (che è tra l’altro uno delle mie preferite), ma aggiunga quegli elementi che la rendano reale, plausibile per un certo verso. Non ha distorto il mio ricordo della favola, l’ha arricchito.
La storia, narrata in prima persona, sembra plasmare sotto i suoi ritmi la protagonista mostrando in lei un’anima fragile, ma forte al tempo stesso. Il carattere e la personalità di ogni personaggio è curato e ben delineato, esibendo nella loro diversità l’elemento che può fare la differenza in più di un’occasione. “La Figlia della Foresta” è un libro che ogni tanto torno a rileggere con immensa piacere, non mi annoia mai 🙂

È il primo romanzo di una trilogia, però preciso che ha una conclusione degna di questo nome. In ogni caso è stata annunciata la nuova edizione di tutti e tre i libri.

La trilogia di Sevenwaters

1. La Figlia della Foresta (Daughter of the Forest)
2. Il Figlio delle Ombre (Son of the Shadows)
3. La Figlia della Profezia (Child of the Prophecy)

Sette anni dopo al conclusione della trilogia l’autrice è tornata a Sevenwaters con altri 3 libri mai pubblicati in Italia: Heir to Sevenwaters | Seer of Sevenwaters | Flame of Sevenwaters