Recensione a “La Canzone di Shannara” di Terry Brooks

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Salve Booklovers!

Ecco la recensione del terzo libro della saga che mi ha fatto scoprire il genere fantasy. La Canzone di Shannara fa parte del Ciclo di Shannara e prosegue lì dove si era concluso il secondo volume, Le Pietre Magiche di Shannara.

Prima che esca la serie tv (di cui abbiamo parlato qui) vogliamo farvi conoscere almeno tutti i libri di questa “prima” trilogia del Ciclo di Shannara, fatevi incantare dal suo canto magico…

nel piattino abbiamo: fantasy classico torta - le tazzine di yoko

la-Canzone-di-shannara-le tazzine di yokoLa Canzone di Shannara

(The Wishsong of Shannara)
Terry Brooks
edito da Mondadori
€ 10,00 in edizione economica

TRAMA DELL’EDITORE
I popoli delle Quattro Terre sono ancora una volta in pericolo. Su di loro incombono oscure e terribili maledizioni tramandate dall’Ildatch, il libro della magia nera. La disperazione e la paura paralizzano tutti, perché è fin troppo chiaro che non c’è nessun uomo che possa sfidare il malefico potere delle parole dell’Ildatch. Ma Allalon, il mitico Druido protettore delle Razze, non si sottrae a quest’ultimo combattimento contro il Male e, con l’aiuto dell’erede di Shannara, l’antico re degli Elfi, riesce a riportare nelle Terre pace e serenità. Con La canzone di Shannara Terry Brooks chiude alla grande la straordinaria epopea.

RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO
Direttamente nei miei preferiti… cinque tazzine pienissime.

Protagonisti della storia sono Jair e Brin Ohmsford i figli di Will ed Eretria (i protagonisti del precedente volume: Le Pietre Magiche di Shannara). Entrambi i ragazzi hanno ereditato la magia che in loro si è manifestata con il canto magico.

Ecco qui dovrei spendere davvero tante parole io AMO il canto magico, l’idea alla base di questa magia è splendida con potenzialità pressoché infinite. Il canto nei due fratelli si manifesta in maniera differente: Jair può creare delle illusioni, Brin invece è in grado di modificare la realtà stessa.

Così Brin cantò, e la canzone inghiottì i suoni della foresta finché non vi fu altro, risuonando limpida e nitida nell’aria mattutina. L’olmo fu scosso da un brivido, i suoi rami vibrarono in risposta. Brin aumentò il tono della voce, avvertendo la resistenza dell’albero, e le sue parole divennero più pressanti. Il tronco ricurvo, stentato dell’olmo si districò dalla quercia, con i rami che si scorticavano e si laceravano, mentre le foglie venivano strappate violentemente dai gambi.

Allanon ha appena fatto ritorno nelle Quattro Terre e, come da copione, ha bisogno dell’aiuto della nuova generazione di Ohmsford per una nuova missione. Se avessi anche solo un decimo del potere di persuasione di Allanon sarei veramente a posto.

L’Ildatch, il libro della magia nera, ha posseduto una nuova generazione di mortali, che, in seguito alla “possessione” sono diventati Mortombre, per continuare l’opera iniziata e lasciata incompiuta dal Signore degli Inganni. Anche se ormai è morto da tantissimo tempo la sua influenza negativa continua a perseguitare le Quattro Terre. Mai visto un nemico più… “duro a morire” di Brona.

Dalla loro fortezza nelle Terre dell’Est, le Mortombre hanno reso schiave le tribù di Gnomi, creando un esercito da inviare per attaccare i Nani.

Allanon necessita della magia della ragazza per entrare nel Maelmord e distruggere l’Ildatch. Poteva mancare un Leah all’appello? (Come ho scritto nelle altre recensioni ci sono sempre almeno un Leah e un Ohmsford nelle storie di Shannara) Ovviamente no, dunque Rone Leah si aggiunge al gruppo portando con sé una spada rafforzata e resa magica dalle acque del Perno dell’Ade. Il giovane Jair viene lasciato a casa, nonostante le sue suppliche di poter accompagnare la sorella maggiore. Ovviamente, non vi rimarrà a lungo… Quando gli Gnomi giungono a Valle Ombra, Jair fugge verso nord dove incontra il Re del Fiume Argento.

fiume argentoIl Re del Fiume Argento è una figura ricorrente per tutta la saga, egli è uno Spirito potente nato nel mondo di Faerie, prima delle Grandi Guerre e prima della venuta della razza dell’Uomo ed è l’unica creatura di Faerie rimasta nel nostro mondo. Normalmente aiuta i protagonisti nella loro missione di salvare le Quattro Terre. L’ho sempre immaginato come un anziano con i capelli bianchi, curvo per l’età che passa la maggior parte del tempo a prendersi cura dei suoi adorati Giardini. Un nonno benevolo e potente che tiene sempre d’occhio le Quattro Terre per proteggerle dal male. Egli offre il suo aiuto a Jair, ma in cambio di ciò il ragazzo dovrà purificare le acque del Fiume Argento, avvelenate dalle Mortombre e, per fare questo, il ragazzo dovrà arrivare fino alla Sorgente del Cielo.

Jair parte per la sua missione, accompagnato dallo Gnomo Slanter e da un gruppo che giunge da Culhaven, tra cui il Maestro d’Armi Garet Jax. Garet Jax è l’uomo d’arme della storia, mi è sempre piaciuto molto.

Nel frattempo Brin e Rone assistono alla lotta tra Allanon e un antico Demone, una Jachyra. La creatura viene distrutta, ma l’ultimo dei Druidi è mortalmente ferito così a 582 anni si spegne l’ultimo druido… vi sembrano pochi? Diciamo che l’ora di Allanon era giunta, ciò non toglie che fosse davvero un gran personaggio, forse uno dei migliori mai creati da Brooks.

Prima di morire, Allanon pone il suo segno su Brin e sulla sua discendenza affinché gli succedano nel compito di vegliare sulle Quattro Terre.

Allanon si girò a guardarla per un lungo istante, poi si voltò di nuovo. Un braccio striato di sangue si sollevò verso le acque del Chard Rush, alzandosi sopra di esse. Il fiume si quietò immediatamente, diventando placido e calmo come uno stagno. Un silenzio strano, cupo calò su tutto.
Un attimo dopo le acque immobili cominciarono a vorticare violentemente al centro e dalle profondità del fiume si levarono le grida che erano giunte dal Perno dell’Ade… alte e penetranti.Risuonarono per un istante, poi di nuovo cadde il silenzio.
Sulla riva, il braccio di Allanon si riabbassò ed egli chinò il capo.
Dal Chard Rush emerse la figura spettrale di Bremen. Grigia e quasi trasparente contro la luce pomeridiana, l’ombra si erse sull’acqua del fiume, devastata e curva per gli anni.
“Padre”. Brin sentì Allanon chiamare a bassa voce.
L’ombra avanzò verso di lui, scivolando, e pur restando ferma sulla superficie immobile del fiume. Arrivò davanti al Druido inginocchiato. Poi si chinò lentamente e raccolse fra le braccia il corpo martoriato. Senza voltarsi, ritornò indietro sull’acqua, cullando Allanon fra le braccia. Si fermò di nuovo al centro del Chard Rush e, sotto l’ombra, le acque ribollirono violentemente, sibilando e mandando spruzzi di vapore. Poi cominciò lentamente ad affondare nel fiume: così scomparve l’ultimo dei Druidi.

Ho sempre trovato molto toccante questo pezzo: Allanon che, in vita, è sempre stato una figura imponente così alto e scuro così rigido, abbandona le Quattro Terre cullato dalle braccia del padre come un bambino.

Rone e Brin proseguono ormai sfiduciati e affranti per la perdita del Druido. Continuando il loro viaggio verso il Maelmord incontrano Cogline, un vecchio mezzo matto che ha addomesticato un Gatto di Palude chiamato Baffo, e sua nipote, Kimber Boh che li aiutano nel viaggio. Inutile dire che adoro quel vecchio pazzo di Cogline e amo tutti i Gatti di Palude XD

libro magicoRaggiunto finalmente l’Ildatch, Brin non riesce però a distruggerlo ma ne viene posseduta. Il libro brama il suo potere e vuole il suo corpo come strumento per controllarla o distruggerla. L’idea del libro come sapere senziente corrotto dal male è splendida. Io credo che avrei ceduto pur di leggere il dannatissimo libro.

All’ultimo momento, dopo aver concluso la sua missione e aver purificato il Fiume Argento, appare Jair e l’amore del fratello strappa Brin dalla possessione del libro. La ragazza, risvegliatasi, distrugge definitivamente il libro oscuro e i fratelli possono quindi ritornare a casa. Hanno conquistato la pace, ma a caro prezzo: Allanon è morto, come molti tra i compagni di Jair. Prima di ritirarsi nelle acque del Perno dell’Ade l’ombra di Allanon ricorda a Brin la sua eredità informandola che presto la magia scomparirà nuovamente dal mondo e che saranno i suoi eredi ad adempiere alla sua promessa.

Per quanto, nel corso dei libri, Allanon sia sempre stato un personaggio ambiguo e, molte volte, avrei voluto picchiarlo o ridurlo in cenere (specialmente alla fine de “Le Pietre Magiche”) è indubbio che sia un grande personaggio, uno dei meglio riusciti di Brooks tanto da sembrare una persona vera. Era come… non proprio un amico, ma era la persona cui rivolgersi nei momenti di bisogno, stando sempre con un’occhio aperto, of course.

Il ciclo di Shannara