Recensione a “Il ragazzo con gli occhi blu” di Joanne Harris

joanne harris - le tazzine di yoko
Buona sera cuplovers, oggi vi parlo del thriller “Il ragazzo con gli occhi blu” di Joanne Harris.
L’autrice è una delle mie preferite e una delle cose che amo di lei è il suo passare da un genere all’altro, da una storia con un pizzico di romance a un fantasy, da un horror sui vampiri a un thriller. “Il ragazzo con gli occhi blu” è un romanzo intrigante, a volte un po’ disturbante, la psicologia dei personaggi è estremamente approfondita, la storia scorre lenta ma fa crescere la tensione e la curiosità di scoprire la verità. Siete pronti a fare la conoscenza di blueeyedboy?

nel piattino abbiamo:

Il ragazzo con gli occhi blu

(Blueeyedboy)
Joanne Harris
Edito da Garzanti (28 novembre 2010)
Pagine 457
€ 11,60 cartaceo – € 8,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
C’era una volta una vedova con tre figli che si chiamavano Nero, Marrone e Blu. Nero era il maggiore, lunatico e aggressivo. Marrone era il figlio di mezzo, timido e ottuso. Ma Blu era il beniamino di sua madre. Ed era un assassino. Blu non è più un bambino cattivo. Ora è un uomo di quarant’anni. Vive ancora insieme con la madre in un paese dello Yorkshire dove conduce una vita apparentemente normale. Un’esistenza ordinaria, molto diversa da quella che vive nel mondo virtuale. Sul web Blu ha fondato un blog dedicato a tutte le persone cattive, in cui dà sfogo ai suoi desideri più nascosti, confessa pulsioni omicide, racconta la sua infanzia. Ma cosa è vero e cosa non lo è? Qual è il confine tra realtà e mondo virtuale? Forse l’inquietante amica Albertine lo sa. O forse no. Ma una cosa è certa: Blu non è quello che sembra? Un romanzo avvincente, disturbante, sorprendente, capace di esplorare le nostre pulsioni più nere, che racconta una storia densa di colpi di scena, ambientata nell’inafferrabile e labirintico mondo del web.

Delizioso, quattro tazzine e mezzo!
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Il ragazzo con gli occhi blu narra una storia contorta, disturbata, dove nulla è come sembra e dove la verità è ben nascosta. Una storia che narra di rapporti malati, di omicidi, di bugie e di un amore distorto. La Harris è riuscita a ingannarmi fino all’ultima pagina, fino all’ultima rivelazione e qualcosa, fino all’ultimo non mi è stato chiaro lasciandomi qualche dubbio anche dopo lo scioccante finale.

Benjamin è il figlio prediletto di sua madre, occhi azzurri come il cielo a celare sentimenti cupi, desideri che nessuna persona normale dovrebbe avere. Ben scrive di omicidi, sogna di uccidere le amiche di sua madre, donne che lo vezzeggiavano quando era bambino ma che, ora che è cresciuto, non lo considerano più. Affetto da una strana forma di sinestesia, il giovane Benjamin è cresciuto maltrattato dai due fratelli più grandi. La madre ha scelto un colore per ogni figlio; Blu per Benjamin, Marrone per il tranquillo Brendan e nero per lo scontroso Nigel. Il fratello in Nero, violento e prevaricatore e il fratello in Marrone, apatico, grasso, incapace di fare alcunché cresciuto al riparo dalle angherie, abile a scomparire per non essere coinvolto, sono loro gli avversari del nostro ragazzo in blu.
La vita del nostro blueeyedboy è intrecciata a doppio filo con quello di una bambina di nome Emily White. Una ragazzina prodigio scomparsa nel nulla, il cui destino è uno dei misteri che vi terrà incollati alle pagine del libro, perché nulla è davvero come sembra in questa storia di abusi tinta di blu omicidio. Il nostro eroe soffre di una strana forma di sinestesia che lo condurrà nella villa del dottor Peacock, uomo amabile, disposto a finanziare la madre del nostro assassino in cambio dell’opportunità di studiare le reazioni del figlio di fronte ai suoni. Finalmente Benjamin è al centro dell’attenzione ma la sua gloria è di breve durata e viene ben presto offuscata dalla piccola Emily White la bambina cieca in grado di sentire i colori grazie alla musica. Emily ha tutto quello che si può desiderare: una famiglia ricca che la copre di attenzioni e la notorietà, è amata e coccolata da tutti mentre il nostro Blueyedboy viene accantonato, dimenticato e poi scacciato persino dal dottor Peacock che, prima, si comportava con lui come una figura paterna ma che non ha esitato ad allontanarlo quando non gli è servito più.
La vita che ci si srotola davanti è quella di un ragazzino schiacciato dal peso delle responsabilità che la madre ripone su di lui, maltrattato in modo crudele con un cordone elettrico stretto al collo, costretto da una madre affetta da sindrome di Münchausen per procura, ad essere spesso malato, debilitato. Ben presto, Gloria assume i connotati di una figura negativa a cui non si può sfuggire e l’unica via di uscita del nostro eroe è l’omicidio. Ho trovato crudele e spietata la descrizione di Gloria, una donna che vive attraverso i figli e che non tollera che la deludano ma, al tempo stesso, non può permettere che si allontanino da lei… l’amore che, un tempo, forse provava per i figli è diventato… rancore, i suoi figli, per lei, esistono solo per realizzare le sue aspettative e, quando la deludono, la punizione è terribile.

Chi ha ucciso chi? Come è morto il fratello in nero e perché la giovane Albertine (nuova identità sotto cui si cela Emily) si sente colpevole? Ci sono poche cose certe in questo romanzo che si rivela essere un complesso intreccio di malattie mentali e comportamenti crudeli, e una di queste è che tutto sembra girare intorno al comportamento di due madri, molto diverse tra loro per estrazione sociale e ricchezza ma entrambe pronte a soffocare i loro figli. Se Gloria ha torturato, prevaricato, fatto ammalare i suoi tre figli e li ha messi gli uni contro gli altri la ricca e buona signora White non è meglio. La donna, dopo aver scoperto che la figlia era dotata di un talento incredibile, l’ha trasformata in un fenomeno da baraccone, era affamata di notorietà e, se non poteva averla lei, poteva sempre risplendere di luce riflessa grazie alla piccola Emily. Gloria e la signora White sono due facce della stessa medaglia solo che una non ha nessuno che possa opporsi a lei mentre l’altra dovrà scontrarsi con il marito.

La storia di Emily e quella di Ben scorrono su binari paralleli fino a un inaspettato finale e a una rivelazione scioccante. Si può davvero prendere il posto di qualcun altro? Il ragazzo con gli occhi blu è davvero un assassino?
Il ragazzo con gli occhi blu si è rivelato una lettura molto particolare, intricata, disturbante, dove la verità non è davvero quella che ti aspetti. Ogni personaggio nasconde desideri malati, esasperati e sono pronti a tutto per realizzarli, anche ad uccidere. Chi riuscirà a sopravvivere?

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Ho trovato geniale la rivelazione che Ben fosse morto e che Brendan ne avesse preso il posto così come non mi sarei mai aspettata che non fosse stato lui a commettere gli omicidi… ed Emily? Nemmeno lei è quella che dice di essere. Una ragazza la cui esistenza è stata schiacciata, rubata, dalla presenza della vera Emily. Quella che ci troviamo davanti è una bambina abbandonata dal padre, Bethan invidiava così tanto la sorellastra da decidere di prenderne il posto. Del resto, Emily le aveva rubato il padre aveva, in un certo senso, la vita che sarebbe spettata a lei e che, dall’esterno, sembrava tanto più bella.
Il finale vero e proprio mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca. Brendan ha sempre desiderato liberarsi della madre ma non ne è mai stato capace così come non ha mai ucciso nessuno è sempre stata sua madre, decisa a proteggere ferocemente il suo blueeyedboy, che ha ucciso tutte le persone che potevano danneggiarlo e, dopo, è arrivata Bethan. Bethan ha commesso gli omicidi narrati nei racconti di Brendan ma perché? E se non fosse stata davvero lei? Brendan è incapace di liberarsi del suo vero nemico: sua madre e quindi si accontenta di lasciarle uccidere i suoi nemici… sperava di aver trovato qualcuno in grado di liberarlo dalla madre ma, forse, Brendan non è destinato ad essere libero. Ha una perfetta macchina per uccidere, qualcuno che lo fa al posto suo ma il prezzo è quello della sua libertà e Brendan, volente o nolente, dovrà continuare a pagarlo.

Una finale inaspettato da un certo punto di vista scioccante perché, nonostante la crudeltà della madre, mai avrei creduto che Gloria fosse arrivata al punto di uccidere il suo primogenito. Ed è scioccante anche il fatto che il finale rappresenti l’impossibilità di Brendan, anche se è fisicamente più forte della madre, di liberarsi di lei. Brendan è quindi destinato a rimanere per sempre il pupazzo di Gloria? Il ragazzo dagli occhi blu si è rivelato un romanzo molto diverso da come me lo aspettavo, intrigante, cupo, malato, contorto ma anche, in certi punti, inutilmente allungato. Una bella lettura che mi ha coinvolto e di cui volevo arrivare alla fine per svelarne tutti gli intrecci ma devo dire che, di questa autrice, ho letto decisamente di meglio.

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