Recensione alla prima stagione di Doom Patrol

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Buon giorno cuplovers, oggi torniamo a parlare di serie tv con la recensione della prima stagione di Doom Patrol.
Se seguite da un po’ le mie recensioni saprete che non sono particolarmente fan delle storie di supereroi, prediligendo quelle serie dove o i veri protagonisti sono i villain (Gotham) o dove i supereroi si rivelano molto diversi da come dovrebbero essere (The Boys). Doom Patrol è una serie decisamente sopra le righe con un ottimo cast e dei personaggi che non sono un vero gruppo di super eroi quanto una banda di sopravvissuti che cerca di andare avanti alla meno peggio, ciascuno dei quali si porta dietro un bagaglio di eventi traumatici non indifferente.
Riuscirà questo mal assortito gruppo di amici a portare a termine una pericolosa missione?

nel piattino abbiamo:

Doom Patrol

PRODOTTA DA Jeremy Carver
DISPONIBILE SU Amazon Prime Video
STAGIONI 2 -in corso-

Una bella visione, 4 TAZZINE tonde tonde.
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Doom Patrol è una serie decisamente sopra le righe, al suo interno troverete davvero di tutto, da una strada magica che proteggere tutti coloro che vengono emarginati dalla società, fino all’apparizione di un vero e proprio Decreator.
La forza della serie risiede nel suo azzeccatissimo cast e nei suoi protagonisti che vengono approfonditi molto bene nel corso delle 15 puntate che compongono la prima stagione.

I nostri disastrati protagonisti sono: Jane personalità dominante di una ragazza dotata di numerose personalità, ciascuna dotata di un particolare potere, Rita Farrex stella del cinema che, dopo un incidente, si è ritrovata con un corpo capace di trasformarsi in una specie di blob che la donna fatica a controllare, Larry Trainor ex pilota aeronautico che, in seguito a un incidente, è ora posseduto da una misteriosa energia negativa infine troviamo Cliff Steele un ex pilota automobilistico il cui cervello è stato inserito in un robot dopo che l’uomo è stato coinvolto in un terribile incidente. Ad aiutarli nell’impresa di salvare Niles arriverà il giovane Cyborg che sembra un supereroe provetto ma anche lui dovrà affrontare i suoi demoni e finirà per diventare un membro fondamentale della squadra.

La serie è costantemente in equilibrio tra il serio e il faceto sprizzando commenti sarcastici e situazioni paradossali, non mancano super eroi con poteri alquanto bizzarri (Flex Mentallo), crisi di nervi e un villain sopra le righe.
La storia vera e propria ha inizio con l’arrivo di un misterioso, irriverente e geniale villain ovvero Mr. Nobody, che è anche la voce narrante dell’intera stagione. Ho adorato il suo modo sarcastico di riassumere i fatti principali degli episodi precedenti e, in generale, ho amato questo villain che si diverte a spezzare la quarta parete in quanto i suoi poteri lo rendono consapevole di trovarsi all’interno di una serie televisiva.
Mr. Nobody, nemico giurato di Niles Caulder capo della Doom Patrol, detto Chief, riesce a catturare l’acerrimo rivale lasciando la Doom Patrol allo sbando senza una guida. Spetterà quindi ai nostri protagonisti cercare di collaborare tra di loro per salvare Chief. Nel corso della stagione ciascuno dei personaggi viene approfondito mostrando al lettore le loro debolezze, i loro rimpianti e la loro profonda umanità. Rita ha perso tutto a causa dell’incidente che l’ha resa quella che è ora e, per lei non sarà facile accettare e imparare a sfruttare i propri poteri. Cliff nasconde un passato complesso che inizialmente l’uomo ha rimosso arrivando a dipingere il suo passato in modo più roseo. Cerca sempre di motivare gli altri a proseguire nella loro missione di salvare Chief e si è molto affezionato a Jane in cui, probabilmente, all’inizio vede una sostituta della figlia. Che dire poi di Crazy Jane? Il personaggio più interessante di tutti è proprio lei con tutte le sue 64 personalità differenti. Ho adorato come è stato gestito il suo personaggio e come, nella puntata a lei dedicata, si esplori l’underground. L’underground è un vero e proprio mondo che si trova dentro Jane dove vivono tutte le sue diverse personalità, ciascuna dotata di un particolare potere. Le personalità lottano per poter salire in superficie e prendere, seppure brevemente, il controllo. All’inizio credevo che fosse loro intenzione soppiantare Jane, ma poi diventa chiaro che la personalità principale deve sempre rimanere alla “guida della baracca”. La struttura dell’underground e le sue abitanti sapranno stupirvi. L’interpretazione di Diane Guerrero è ottima e riesce a far capire a un primo sguardo quale delle personalità ha, in quel momento, il controllo. Davvero bravissima.
Man mano che si va avanti con le puntate si arriverà a capire come sono nate le 64 personalità di Jane e la ragazza dovrà affrontare quel momento particolare della sua vita che l’ha trasformata per sempre.

Riusciranno Cliff, Jane, Rita e Larry a mettere da parte lo loro divergenze per collaborare e ritrovare Chief?

Se cercate una serie stramba, autoironica, con personaggi sopra le righe, un villain davvero particolare e qualche colpo di scena, Doom Patrol è la serie perfetta per voi. La serie si guarda con curiosità e gli episodi volano via uno dopo l’altro tra qualche risata, sorrisi e tanta curiosità di scoprire se la Doom Patrol riuscirà o meno a sconfiggere Mr. Nobody e salvare Chief.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Man mano che la serie prosegue non mancano di fare la loro comparsa altri personaggi bizzarri, uno su tutti Flex Mentallo e nuovi nemici come il Bureau of Normalcy, nato come Bureau of Oddities con intenti benevoli ma poi diventato una vera e propria organizzazione dedita alla caccia di tutto ciò che non è “normale”. Alla fine, i nostri eroi riusciranno a trovare Caulder e dovranno affrontare non solo Mr. Nobody ma anche due inaspettati nemici… lo scontro tra il ratto e la cavalletta è stato epico per non parlare di personaggi come il cacciatore di barbe. Ho apprezzato molto anche l’evoluzione del rapporto tra Cyborg e il padre con la sua complessità. Cyborg stesso, con le sue insicurezze e il senso di colpa divorante, è un personaggio molto più interessante di quanto non appaia all’inizio quando sembra l’eroe modello giunto ad aiutare la disorganizzata Doom Patrol come un vero e proprio salvatore, finendo poi per diventarne un membro a tutti gli effetti, rivelandosi problematico proprio come gli altri e non siamo, in fondo, tutti problematici?
L’unico aspetto che mi ha un po’ infastidito della serie è che, a tratti sembra un po’ troppo… divagare rispetto a quella che è la missione della serie: salvare Niles. Per il resto si è rivelata una serie piacevole da seguire, con personaggi interessanti e ben approfonditi di certo non la classica serie sui supereroi.
Il finale sembra risolvere tutti i problemi ma lascia con la grande curiosità di scoprire cosa ha in serbo per noi la figlia di Chief. Anche voi non vedete l’ora di vederla all’opera?

Se adorate serie come Arrow o Flash, questa non è la serie per voi ma se, come me, le avete abbandonate entrambe e amate le serie sopra le righe, allora vi consiglio di dare una chance a Doom Patrol.