Recensione al film The Little Mermaid
Buon pomeriggio cuplovers, oggi vi parlo del film The Little Mermaid, retelling della celebre fiaba di Hans Christian Andersen.
Se cercate un film per ragazzi molto carino vi consiglio di dargli una possibilità.
nel piattino abbiamo: love story / contemporaneo / fantasy classico / young adult
The Little Mermaid
REGIA di Armando Gutierrez Robert Molloy
Disponibile su Netflix
Il mio voto è di
Da amante dei retelling (cosa vuol dire retelling? In pratica si tratta di raccontare di nuovo una storia cambiandone però la maggior parte dei dettagli) ero curiosa di vedere questo particolare adattamento della fiaba di Hans Christian Andersen e devo dire che l’ho trovato davvero molto carino, è sicuramente un film pensato per i più giovani ma è stata comunque una visione piacevole.
La storia ha inizio con una donna intenta a raccontare una favola alle nipoti, la storia di una sirena innamoratasi di un giovane principe. All’inizio sembra la storia che tutti conosciamo quella che la Disney ci ha fatto amare: una giovane sirenetta vede una nave affondare, la giovane salva l’affascinante principe da morte certa, innamorandosene perdutamente. La sirena si reca quindi negli abissi profondi in cerca di una magia che le doni delle gambe ma, al posto della Strega Ursula, c’è un malvagio stregone e la favola non ha un lieto fine.
Lo stregone dona un paio di gambe alla sirena, se ella coronerà il suo sogno d’amore con il principe, sposandolo, rimarrà con lui per sempre, se non succederà allora l’anima della sirena apparterrà per sempre allo stregone. Il principe, dopo che la sirena l’ha salvato, viene trovato riverso sulla spiaggia da una bella principessa e s’innamora di lei. Alla povera sirena si spezza il cuore e, come se non bastasse, ella apparterrà per sempre allo stregone, costretta ad obbedirgli in tutto e per tutto… c’è un solo modo per spezzare la maledizione: la sirena dovrà trovare il vero amore.
L’idea di base della storia mi è piaciuta, richiama il triste finale della fiaba di Andersen ma lascia comunque uno spiraglio di speranza per la povera sirena.
Molto tempo dopo un giovane giornalista di nome Cam è alla disperata ricerca di una cura per la nipote Elle (che sta crescendo come se fosse sua figlia dopo la tragica morte dei genitori di lei). Elle è una ragazzina vivace e sveglia ma affetta da una malattia sconosciuta per cui non c’è cura. Per questo motivo non può giocare con le sue coetanee se non finendo per ritrovarsi, dopo poco tempo, a boccheggiare come un pesce fuor d’acqua. Sembrerebbe soffrire di una brutta forma di asma ma la vera natura della malattia di Elle rimane poco chiara nel film, anche se è certo che si tratta di un male che la indebolisce impedendole di avere una vita normale come le sue coetanee. A dar vita alla storia vera e propria è il capo di Cam che lo manda a scrivere un pezzo per il giornale sulla misteriosa “acqua curativa di sirena” venduta dal famigerato Locke. Non ci vuole molto a intuire che Locke è lo stregone malvagio e l’acqua di sirena è prodotta dalla povera sirenetta. Insomma, allo stregone non importa affatto di regnare sui sette mari, a lui importa solo, molto banalmente, del profitto. Se poi questo fa soffrire la sirena, meglio ancora.
Cam ed Elle si recano quindi allo spettacolo del circo e vedono con i loro occhi la sirena ma, nonostante tutte le evidenze, Cam non si fida. Così comincia ad intervistare gli abitanti del posto che sono stati miracolati dall’acqua magica… l’acqua della sirena sembrerebbe davvero miracolosa non fosse che l’effetto tende a diminuire con il passare del tempo e in alcuni casi sembra non aver fatto proprio nulla. Cam capisce quindi che si tratta di una truffa, in realtà a me ha ricordato molto le storie di quei guaritori che si vedono spesso nei film, dove l’impostore di turno mette le mani sul malato e il/la poverino/a complice la frenesia del momento, l’incitazione della folla, si convince di essere guarito.
Cam è deciso a smascherare l’impostore che, d’altro canto, si comporta in modo odioso con lui, di certo non incoraggiandolo a desistere. Così, dopo che il mago l’ha buttato fuori dal suo circo, Cam vi si introduce di nascosto alla ricerca di prove ed è allora che sente cantare Elizabeth rimanendone incantato… il resto della storia si può facilmente immaginare ad eccezione del finale che non mi aspettavo affatto e mi ha lasciato l’amaro in bocca.
La storia è davvero carina anche se molto semplice, sfortunatamente, i pochi effetti speciali presenti nella pellicola sono davvero di basso livello, gli attori protagonisti mi sono piaciuti, quelli secondari molto meno, uno in particolare l’ho trovato alquanto imbarazzante. Nel complesso lo considero un film molto carino, ma non imperdibile, se vi piace la favola della sirenetta e apprezzate i retelling vi consiglio di provare a vederlo. Se siete alla ricerca di un film carino da guardare ve lo consiglio.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Mi è piaciuto che il finale non sia stato un vero lieto fine ma un finale un po’ amaro, più vicino a quello della fiaba che non a quello della versione Disney.
La sirenetta non muore, il suo amore per Cam è ricambiato e questo spezza la magia che la imprigionava, la nostra Elizabeth può quindi, dopo tanti anni di prigionia, tornare in fondo al mare, anche se questo vuol dire che non coronerà il suo sogno d’amore con Cam….
Le parole che chiudono la fiaba narrata da una ormai anziana Elle lasciano intuire che Cam ed Elizabeth siano in qualche modo rimasti in contatto ma non si tratta certo del lieto fine ben più felice cui la Disney ci ha abituato. Insomma è una via di mezzo, un finale dolce amaro che, nel complesso, mi è piaciuto molto.
Un finale non del tutto triste che lascia qualche spiraglio di felicità per la coppia ma nemmeno troppo lieto. Nel complesso The Little Mermaid è un retelling molto carino, a mio avviso, avrebbero potuto osare molto di più ma, essendo chiaramente un film destinato a un pubblico giovane, non hanno voluto rischiare.
Giulia
29 Novembre, 2019È davvero tanto un film per ragazzini, la mia nipotina di dodici anno l’ha adorato io ho rischiato di addormentarmi
strega del crepuscolo (Chiari)
30 Novembre, 2019Sì come ho scritto anche nell’intro è un film per adolescenti/bambini. L’ho guardato pur sapendo di essere fuori target appunto perché mi andava di vedere qualcosa del genere.
Valentina Suprani
15 Marzo, 2021Pero perché la nonna…elle…alla fine del film ha la coda?
strega del crepuscolo (Chiari)
17 Marzo, 2021Sai che non mi ricordo della coda? Forse perché, alla fine, il fatto che avesse bisogno dell’acqua di mare per sopravvivere, alla fine, l’ha trasformata?