L’Uomo delle rune: recensione del primo libro della saga Demon Cycle di Peter V. Brett

L'uomo delle Rune Le Tazzine di YokoBuona sera cuplovers, oggi vi parlo di un romanzo che ho letto per la prima volta un po’ di anni fa e riletto di recente.
Vi è mai capitato di acquistare un libro, innamorarvene e poi scoprire che si tratta di una serie interrotta? A me è successo un po’ di anni fa quando acquistai “Il guardiano dei demoni” pubblicato da Newton Compton. Ci rimasi malissimo quando scoprii che la CE non avrebbe pubblicato i volumi seguenti e mi rassegnai a non scoprire come sarebbe andata a finire la storia… Fino a che, l’anno scorso, Mondadori ha pubblicato “Ciclo dei Demoni”, la prima trilogia completa, e, a Natale, mio fratello mi ha regalato questo bel tomo. Come potete immaginare, sebbene ricordassi la storia a grandi linee, ho deciso di rileggere il primo volume ripubblicato col titolo “L’uomo delle rune”, per poi, finalmente, poter proseguire nella lettura.
Voi lo avete letto? Vi è mai capitata una cosa simile?

nel piattino abbiamo:

L’Uomo delle rune
Ciclo dei Demoni

(The Warded Man)
Peter V. Brett
Edito da Mondadori (4 dicembre 2018)
Trilogia volume unico (25 maggio 2021)
Pagine volume 407
€ 35,00 cartaceo (volume) – € 15,99 ebook (volume)
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TRAMA DELL’EDITORE
Il sole sta tramontando sull’umanità. E la notte appartiene a voraci creature demoniache che vanno a caccia di esseri umani. Le leggende narrano di un liberatore, che un tempo era riuscito a unire il genere umano nella lotta, vittoriosa, contro i demoni. C’è qualcosa di vero in quella storia? Gli Uomini del Nord sostengono che il liberatore sia il mitico Uomo delle Rune…


Bellissimo, QUASI 5 TAZZINE
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Se apprezzai L’uomo delle rune già alla prima lettura, questa rilettura ha confermato il bel ricordo che mi era rimasto. L’uomo delle rune è un buon fantasy, con idee originali e interessanti, dei protagonisti ben caratterizzati e molta azione.

Riuscite a immaginare come sarebbe la nostra vita se, al calar delle sole, delle creature mostruose apparissero dal nulla per ucciderci? È questo che succede ogni giorno nella vita di Arlen quando, al calar del sole, i demoni sono liberi dalla prigione che li trattiene nel Fulcro e si materializzano sulla terra al solo scopo di uccidere. Un tempo, gli umani erano riusciti a creare delle rune magiche in grado di uccidere i demoni e li sconfissero. Fu così che questi ultimi sparirono per tremila anni, fino a che gli uomini scordarono la magia e fu allora che i mostri tornarono… Da allora, l’unica cosa che possono fare gli umani per sopravvivere è tracciare su case, stalle o pali delle rune protettive, capaci di scacciare i demoni e sperare che tutto vada per il meglio… peccato che basti una runa tracciata male, un tratto di runa coperto da una foglia o cancellato a far crollare le difese e permettere ai demoni di varcarle… Insomma, finire uccisi dai demoni, è fin troppo semplice.

L’uomo delle rune presenta tre pov e altrettanti protagonisti molto diversi tra loro ma uniti dal comune odio verso i demoni e da un destino segnato dalle malefiche creature. Devo dire che apprezzo sempre l’uso del multi pov per approfondire i vari personaggi (sempre se non sono troppi) e, anche in questo caso, l’ho trovata la scelta migliore. Arlen è il mio personaggio preferito e, ovviamente, non poteva non trattarsi di quello più complesso e contorto. Arlen è un ragazzo forte, deciso e coraggioso ma anche molto duro con se stesso e con gli altri. Non sopporta la debolezza da quando, a causa della codardia del padre, sua madre è spirata tra atroci tormenti. Determinato a trovare un modo per sconfiggere i demoni una volta per tutte, ha intrapreso una strada solitaria e, col passare del tempo, si è sempre più isolato dal resto del mondo. Ad Arlen non importa della propria incolumità o della propria felicità, l’unica cosa che conta per lui è trovare un modo per combattere i demoni ma sarà pronto a rinunciare a tutto, anche alla propria umanità per farlo?
Leesha è una bella ragazza a cui la vita nel villaggio natio comincia ad andare sempre più stretta. La madre e il fidanzato la spingono verso una vita monotona e semplice ma piena di ipocrisia almeno fino a quando Leesha non inizia ad aiutare Bruna, l’anziana e burbera erborista del villaggio. Bruna è senza peli sulla lingua, scorbutica e saggia, e sarà pronta a prendere la giovane Leesha sotto la sua ala, inutile dire che ho adorato la vecchia Bruna. Tramite il pov di Leesha l’autore ci mostra quanto può essere bella e al contempo limitante la vita in un piccolo villaggio, dove tutti sanno tutto di tutti e dove le voci corrono alla velocità della luce. Quando Leesha avrà l’occasione per lasciare il villaggio sarà abbastanza forte da coglierla?

Rojer è l’ultimo tra i tre protagonisti ed è anche quello più sfortunato. È un bambino quando le protezioni della sua casa cedono e i demoni divorano i suoi genitori, solo grazie al sacrificio della madre Rojer riesce a fuggire con il bardo Arrick e a diventare un giullare. La caduta in disgrazia di Arrick, distrutto dai rimorsi e preda dell’alcolismo è descritta molto bene e mi ha fatto provare un misto di pena e rabbia nei confronti dell’uomo. Ben presto, Rojer si ritroverà solo con il suo violino come unico compagno. Riuscirà a sopravvivere facendo il giullare? Rojer è il protagonista a cui mi sono affezionata di meno, anche se trovo molto interessante il suo “dono”. Sono curiosa di scoprire se, nei libri successivi, si scoprirà qualcosa di più in merito: ci sono altri come lui?

Sia Arlen che Rojer hanno una vita molto dura fin da piccoli e devono scontrarsi da subito con la realtà che, molto spesso, le persone non sono come le immaginiamo e che il coraggio e la bontà sono difficili da trovare. Se è vero che i demoni sono creature dedite solo a uccidere, è altrettanto vero che gli umani, che hanno una scelta, possono rivelarsi peggio di loro.

Nel corso del romanzo l’autore ci mostra il meglio e il peggio di un’umanità impaurita, schiacciata da anni di predominio dei demoni, convinta che nulla possa contrastarli e dove i pochi popoli che osano affrontarli non vogliono condividere con gli altri le loro conoscenze. Anche quando giungerà il momento di unirsi e combattere contro il nemico comune, qualcuno cercherà di approfittarsene, perché, per quanto i demoni possano essere terribili, forse non sono loro il nemico peggiore dell’umanità. Il nemico peggiore siamo noi.
L’Uomo delle Rune è un ottimo inizio di trilogia, introduce bene tutti i personaggi principali, da le informazioni di base sui demoni ma lascia tante questioni in sospeso, ha un suo finale ma lascia nel lettore la curiosità di leggere il seguito. Se amate i fantasy pieni di mostri e con un discreto numero di morti, non potete perdervelo.
Aggiungo una piccola nota di merito per le illustrazioni, davvero belle e molto in linea con il romanzo.

Ciclo dei Demoni (The Demon Cycle)

  1. L’ Uomo delle rune(The Warded Man)
  2. La Lancia del deserto (The Desert Spear)
  3. La Guerra alla luce del giorno (The Daylight War)
  4. (The Skull Throne)
  5. (The Core)

 

 

Il Guardiano degli innocenti
Un piccolo odio

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Il finale di L’uomo delle rune, a mio avviso, è un buon finale tanto che, quando, all’epoca, non si sapeva nulla della pubblicazione dei nuovi volumi non mi aveva fatto imprecare più di tanto. Certo, è ovvio che le avventure di Arlen non sono finite, ma è comunque un finale non troppo aperto.

Come è possibile che Arlen si sia sentito richiamare nel fulcro? Sarà perché si è cibato di carne di demone? Oppure è successo solo perché, in quel momento, stava stringendo un demone? Arlen teme di star diventando un demone ma io non ne sono del tutto convinta, certo, nel romanzo viene spiegato che si sa poco della natura dei demoni ma penso che umani e demoni siano davvero troppo diversi perché un umano possa trasformarsi in uno di loro…
La battaglia della Conca del Taglialegna mi è piaciuta moltissimo l’ho trovata cruenta e sanguinaria il giusto, ben studiata dai difensori e con perdite ingenti da entrambe le parti. Questa battaglia sarà l’inizio della lotta dell’umanità contro i demoni?
La rivelazione che Jardir ha deciso di spacciarsi per il Liberatore mi ha fatto cadere le braccia, già il suo personaggio mi stava a dir poco antipatico (se c’è una cosa che non tollero sono i voltagabbana e i traditori) ma che voglia sfruttare le rune di combattimento scoperte da Arlen per conquistare altri regni lo trovo davvero abominevole. Immagino che uno scontro tra Arlen e Jardir sarà inevitabile e sono curiosa di vedere come andrà a finire. L’idea che venga inserito un altro villain, oltre ai demoni, non mi dispiace, per quanto apprezzi la crudeltà disumana dei demoni un villain umano con altre motivazioni mi ispira; che altro dire? Ora non mi resta che leggere gli altri volumi e scoprire come andrà a finire la storia. Sperando che gli ultimi volumi vengano pubblicati al più presto.