Review Party dedicato a “L’ultima mano di burraco” di Serena Venditto

Buon giorno cuplovers, oggi ospitiamo il review party dedicato a “L’ultima mano di burraco” di Serena Venditto.
Quattro coinquilini apprendisti detective, un gatto, un misterioso omicidio e un codice da decifrare sono gli ingredienti principali di questo giallo coinvolgente e originale. Gli inquilini di Via Atri 36 vi aspettano tra queste pagine per risolvere un caso quanto mai complesso.

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L’ultima mano di burraco

Serena Venditto
Edito da Mondadori (18 giugno 2019)
Pagine 225
€ 18,50 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Chiaia, centro di Napoli. Dopo una tranquilla cena in famiglia con la moglie e i figli, che si è conclusa con una partita a burraco, Temistocle Serra, distinto professore universitario di Teoria dei giochi e delle decisioni, muore. Omicidio, suicidio o morte naturale? Stabilirlo spetta alla polizia, ma c’è una cosa che le forze dell’ordine proprio non riescono a fare: interpretare una sequenza di carte da gioco che l’uomo ha lasciato sul tavolo prima di morire, in un ordine che non può essere certo casuale. Un messaggio in codice, forse, come nei romanzi di Agatha Christie e di Ellery Queen. E chi meglio di Malù, archeologa col vizio della letteratura gialla, può aiutare a risolvere l’enigma? E così il commissario De Iuliis la coinvolge nel caso in qualità di consulente investigativo («Proprio come Sherlock Holmes!» esulta lei). E Malù a sua volta trascina nell’indagine la sua famiglia d’elezione, gli amici con cui condivide il caotico appartamento di via Atri 36, a due passi da Spaccanapoli: Ariel, traduttrice di atroci romanzetti rosa nonché esperta giocatrice di burraco; Samuel, rappresentante di articoli per gelaterie di origini sardo-nigeriane; Kobe, talentuoso quanto sgrammaticato pianista giapponese; e ovviamente il gatto nero Mycroft con il suo fiuto infallibile. Cosa voleva indicare Temistocle Serra con quel codice: il nome del suo assassino? La localizzazione di un tesoro? Una misteriosa formula? E soprattutto: chi era davvero il professore, e quali segreti nascondeva? I quattro coinquilini proveranno a scoprirlo, e anche Mycroft avrà modo di miagolare la sua.

Cinque tazzine… meno qualche piccolissima cosina.
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L’ultima mano di burraco è un bellissimo libro: coinvolgente, ben scritto, con personaggi ben caratterizzati, un mistero da risolvere che vi intrigherà fin dalle prime pagine e una tenera storia d’amore. E poi c’è un gatto… cosa si può chiedere di più?
Non mi capita spesso di leggere dei gialli, chi mi segue sa che non è il mio genere preferito, eppure questo romanzo mi ha colpito fin da quando ho letto la quarta di copertina e si è rivelato una meravigliosa lettura, una di quelle che ricorderò a lungo con piacere.

Tutto ha inizio, come da tradizione, con un omicidio, quello, nella fattispecie, di Temistocle Serra distinto professore universitario. Nella stanza dove l’uomo è stato ucciso vengono ritrovate delle carte da gioco sistemate in modo che fa pensare, senza ombra di dubbio, a un codice… un messaggio lasciato dal defunto in punto di morte. Il commissario De Iuliis non sa proprio che pesci prendere e così chiama Malù ed Ariel (con cui evidentemente ha collaborato in un romanzo precedente) per chiedere il loro aiuto. Quindici carte, un codice che cela le ultime parole di Temistocle Serra, un messaggio che potrebbe svelare l’identità del suo assassino… ed è così ha inizio questa storia con un corpo senza vita e delle carte da gioco.
Per capire cos’è successo la sera dell’omicidio e scoprire chi è l’assassino, Malù e la sua squadra dovranno scavare nel passato della vittima, svelarne i torbidi segreti, fare scoperte inaspettate, interrogare i sospettati e, nel mentre, affrontare una crisi di coppia, curare un gatto malato e sventare altri possibili omicidi… vi pare poco? Ad aiutare, Malù e Ariel ci sono gli altri coinquilini dell’appartamento: Kobe, talentuoso musicista giapponese che parla male l’italiano, simpatico, gentile e un po’ pasticcione e Samuel rappresentante di prodotti di gelateria e autista ufficiale del team, dolce, gentile e romantico è fidanzato con Ariel e, fin dall’inizio del romanzo, comincerà a comportarsi in modo un po’ sospetto… come se nascondesse qualcosa. A completare il gruppo arriverà anche Ayumi la fidanzata a distanza di Kobe, bellissima e talentuosa musicista. E, ovviamente c’è lui, Mycroft, il gatto di Malù che, portato sulle scene del crimine e agli interrogatori, a modo suo, dimostrerà di essere un valido membro della squadra.

Le domande da porsi su questo caso sono tante: Temistocle aveva riferito alla sua segretaria che aveva qualcosa di importante da dirle… che cosa? E perché aveva deciso di parlarne davanti a tutta la famiglia riunita? Il messaggio in codice lasciato da Serra, coincide con quello che l’uomo voleva rivelare alla segretaria? E non è strano che Serra volesse includere, tra le persone a cui rivelare il suo segreto, anche la sua giovane segretaria, Dorothy? Chi ha vinto quell’ultima partita a burraco che la famiglia ha giocato prima di lasciare la casa abbandonando il povero Temistocle al suo destino?
Chi è l’assassino? Il fidanzato, dall’aria non proprio raccomandabile, di Dorothy? Il figlio, Giulio, che, pazzo d’amore per l’assistente del padre, potrebbe averlo ucciso dopo che Temistocle si è opposto alla sua infatuazione per la ragazza? Oppure qualcuno giunto dal passato del professore, qualcuno a cui l’uomo aveva sottratto molti soldi al gioco?
Tanti sospettati e diversi moventi, tutti validi, metteranno a dura prova Malù e la sua squadra ma… alla fine, la verità verrà svelata e l’assassino catturato come in ogni buon giallo che si rispetti.

L’ultima mano di burraco è un ottimo romanzo ricco di mistero che tiene il lettore incollato alle pagine fino alla fine. I protagonisti sono tutti, a modo loro, adorabili e non potrete fare a meno di affezionarvi ad Ariel, di ammirare Malù, di sognare un ragazzo come Magnum e di sorridere agli errori di Kobe. L’ultima mano di burraco è il perfetto mix di giallo, mistero, ironia e un pizzico di romanticismo. Se cercate una lettura diversa dal solito e che sappia conquistarvi “L’ultima mano di burraco” è quello che fa per voi. L’ho adorato e non posso che consigliarvelo.
Questo libro è un perfetto stand-alone e, se, come me, non avete letto il primo, non preoccupatevi, il romanzo fila lo stesso che è una meraviglia.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Ammetto che ho intuito, ben prima che lo svelasse Malù, che la povera Dorothy altri non è che la figliastra di Serra e, capito questo, il numero dei sospettati si è ridotto a tre. Chi aveva più da perdere dalla comparsa di una figlia illegittima, se non la moglie e i figli legittimi di Temistocle?
Interessante, invece, l’arma usata per il secondo “tentato” delitto: un calzettone pieno di sabbia. Non ci sarei mai arrivata e l’ho trovata un’idea originale. La sabbia è pesante e il calzettone, riempito di sabbia, diventa un’ottima mazza… interessante!
Tutto è bene quel che finisce bene, l’assassino è stato catturato, il mistero su Dorothy svelato e Ariel e Samuel hanno avuto il loro meritato, dolcissimo, lieto fine… Un finale che lascerà tutti i lettori più che soddisfatti.
Che altro dire? Non mi resta che attendere con impazienza le nuove avventure di Malù e della sua bizzarra squadra di apprendisti detective.