Nei mesi di luglio e agosto sono solita leggere di più e recuperare alcuni di quei libri che ho accumulato nei mesi invernali, “La collezionista di anime” è uno di questi.
Una lettura che ho iniziato con grandi aspettative, ma che poi, lo ammetto, ho fatto un po’ fatica a finire. Soppesando i pro e i contro gli ho dato 3 tazzine (tutta la recensione QUI), perché è un libro con un enorme punto di forza ma che scarseggia sugli altri fronti. Il potenziale per fare meglio c’era tutto, davvero un peccato che non sia stato sfruttato… ma è un libro che proprio vi sconsiglio? No, perché penso che per alcuni versi possa piacere ad altri, insomma era il libro perfetto per questa rubrica 😉
3 motivi perché leggerlo
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Il folclore giapponese è reso davvero bene
Personalmente amo il folclore giapponese e tutto quello che vi gira intorno e questo libro ne è letteralmente pregno! L’autrice ha saputo saggiamente sfruttare i tantissimi racconti della cultura giapponese che parlano di shinigami e yokai, ne ha sfruttato al meglio il fascino facendone il punto di forza del suo romanzo.
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Ami la figura del mietitore/shinigami e la ricerchi nei libri
La protagonista de “La collezionista di anime” è metà mietitrice e metà shinigami e l’autrice si perde spesso a dare delle fantastiche nozioni su tutto quello che gira intorno a queste due figure. Il tema è davvero trattato molto bene e sviscerato come si deve, è chiaro che c’è stato un ottimo lavoro di documentazione dietro e ho adorato anche tutte le libertà che si è presa nel definire una sorta di “mondo parallelo” dove i mietitori ritornano con le anime raccolte e hanno una sorta di gerarchia.
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Ti piacciono le atmosfere oniriche
Via via che si ci addentra nella lettura de “La collezionista di anime” si ha la sensazione di viaggiare attraverso un’atmosfera onirica. Gli stessi mondi dei mietitori e degli shinigami sono una sorta di piani paralleli astrali.
3 motivi per cui non leggerlo
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È un libro con poca verve
L’idea di base era davvero ottima, ma le vicende non hanno saputo coinvolgermi come avrebbero dovuto. Non è libro scritto male, capitemi, ma non ha verve… o semplicemente io non sono riuscita a coglierla.
Le vicende sarebbero interessanti, però è come se ai miei occhi fossero risultate un po’ spente. -
Il potenziale era tanto, ma è stato poco sfruttato
L’idea di base era davvero ottima, mietitori, shinigami, yokai e mondi paralleli… e in realtà questi elementi ci sono tutti, l’autrice le sue pedine le ha disposte bene sulla scacchiara, ma ha voluto impelagare la protagonista in queste missioni che l’hanno un po’ allontanata dal giusto dinamismo che avrebbe potuto dare alla storia. Un vero peccato.
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I personaggi ti tengono …a distanza
Purtroppo i personaggi non mi hanno conquistata, è come si mi avessero tenuto a distanza 🙁
Con Ren non ho empatizzato, Hiro su di me ha avuto fascino zero nonostante dalle descrizioni era chiaro che fosse quello il suo ruolo e Neven… aimè lui è uno dei personaggi più inutili della storia, ma forse l’unico con cui sono riuscita a entrare un minimo in sintonia.
E con questo ho concluso 🙂 spero di esservi stata utile!
3 motivi perFanucciKylie Lee Baker
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