The Promised Neverland: recensione del manga di Kaiu Shirai e Posuka Demizu

Buon giorno cuplovers, oggi vi propongo un post un po’ diverso dal solito. Da quando ho ripreso (purtroppo per le mie finanze XD) a leggere manga non mi era ancora capitato di finirne uno. In questi giorni però sono riuscita a recuperare gli ultimi volumi di “The Promised Neverland“, collaborazione di Kaiu Shirai e Posuka Demizu, e volevo rendervi partecipi della mia gioia per aver concluso questa bella lettura.

Al momento sto portando avanti diverse altre serie e non so tra quanto potrò permettermi di iniziarne qualcuna nuova ma, se c’è qualche manga fantasy o romance che volete consigliarmi, lasciatemi i titoli nei commenti.

nel piattino abbiamo:

The Promised Neverland

Kaiu Shirai e Posuka Demizu
Edito da JPOP
Volumetti 20 -concluso-
[anime presente sia su PrimeVideo che su Netflix]


Una lettura avvincente. 5 TAZZINE MENO QUALCOSINA
voto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del CrepuscolotazzinaMEZZA+_stregaDELcrepuscolo

The Promised Neverland è una lunga avventura, una storia distopica dove i protagonisti devono lottare duramente per salvare le proprie vite.
Questo manga mi ha appassionato subito proprio per l’apparente impossibilità di un lieto fine, per la crudezza della storia e per il ritmo sempre avvincente.

E se tutto quello in cui avete sempre creduto non fosse altro che una bugia?

Emma, Ray e Norman sono tre ragazzi come tanti altri a Grace Field House, un orfanotrofio dove un gruppo di bambini viene accudito dalle amorevoli cure di una donna che chiamano “Mamma”. Emma ha tutto quello che può desiderare e, anche se ogni tanto, uno dei suoi fratelli viene adottato e deve andarsene, tutto sommato la sua vita non potrebbe essere più felice… Fino al giorno in cui scopre che tutto quello in cui ha sempre creduto è una menzogna e che il bel sogno in cui credeva di vivere è un incubo. Quello dove vive non è un orfanotrofio ma un allevamento, la Mamma non è una tutrice amorevole ma un’allevatrice e i suoi fratelli non sono stati adottati ma spediti. Uccisi e spediti per essere serviti sulle tavole dei demoni più abbienti. Un mondo idilliaco diventa in un attimo un incubo dal quale fuggire a tutti i costi.
Emma, Ray e Norman non sono bambini come tutti gli altri sono infatti stati cresciuti per essere “carne di prima scelta” e sono, di fatto, più intelligenti, abili e in grado di ideare piani complessi rispetto agli altri. L’unica possibilità per i bambini di non essere spediti e sopravvivere è quella di fuggire dalla Fattoria, l’unica casa che hanno mai conosciuto, evitando la sorveglianza dei demoni e quella della Mamma.
Il mondo esterno è un grosso mistero e, se, all’inizio Emma, Ray e Norman, sperano di potervi trovare aiuto capiscono ben presto che le loro speranze sono vane. Umani e demoni hanno lottano ferocemente per anni uccidendosi a vicenda fino a quando decisero di stringere un patto. Il mondo sarebbe stato diviso in due, le due specie non avrebbero più avuto nessun contatto ma, come pagamento, gli umani hanno lasciato ai demoni dei bambini in modo che questi ultimi potessero dare vita a dei veri e propri allevamenti e avere sempre cibo fresco di cui nutrirsi. Emma, Rey, Norman e tutta la loro famiglia sono appunto questo: cibo per demoni. I bambini non hanno nulla, nessuna speranza di trovare aiuto all’esterno della Fattoria, quasi nessuna possibilità di sfuggire ai demoni, eppure, questo è l’inizio del loro lungo viaggio alla ricerca di un luogo dove i bambini bestiame possano vivere felici di una “terra promessa” quella del titolo, appunto.

The promised neverland non mi ha mai annoiato, sebbene si tratti di un manga tutto sommato non brevissimo (anche se rispetto a titoli come Inuyasha impallidisce XD), la storia è ricca di azione tra fughe disperate, scontri all’ultimo sangue e la ricerca costante di un modo per salvare tutti. La violenza non manca, i demoni sono davvero dei mostri terribili e ci sarà molto sangue versato. Non mancheranno nemmeno, per forza di cose, i morti (anche se meno di quanti mi aspettavo e questa è forse l’unica piccola pecca del manga).
Riusciranno i bambini di Gracefield a raggiungere la loro promised neverland?

I personaggi principali sono ben caratterizzati. Emma è la protagonista indiscussa del manga è un po’ la “classica protagonista”, determinata, un po’ troppo buonista in certi momenti e sempre pronta a sacrificarsi per la famiglia. Ray è quello più scaltro e realista, vede le cose con obiettività e cerca sempre di … “ridimensionare” i voli pindarici di Emma, è estremamente intelligente e leale. Norman è il personaggio che ha avuto l’evoluzione più interessante è l’unico che è rimato separato dal gruppo, convinto di dover andare avanti da solo, si è preso sulle spalle un peso enorme ed ha dovuto indurire il suo cuore per andare avanti. I personaggi secondari sono molti, alcuni sono meglio caratterizzati di altri ma quello che mi ha catturato di questo manga è la storia, sempre avvincente e il disperato tentativo di trovare una soluzione. In certi momenti, ho trovato Emma fin troppo buona e devo dire che il finale è forse un po’ affrettato. Negli ultimi tre volumetti succede, letteralmente, di tutto. Ciononostante, il finale mi è piaciuto davvero molto.

Consiglio The Promised Neverland a chi cerca un manga con tanta azione, crudo, dove non manca il sangue ma anche ricco di speranza e dove l’amicizia è il sentimento che la fa da padrone. Il finale è un po’ affrettato e (senza fare spoiler) alcune cose sono state risolte un po’ rapidamente ma, nel complesso, ho amato questo manga e non posso che consigliarlo.

Il mondo degli umani non è tanto diverso da questo. Perché i demoni non sono altro che il riflesso degli umani.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Peter Ratri si è rivelato un buon villain, fermamente convinto, fino all’ultimo, di avere ragione, che uccidere i bambini bestiame fosse l’unica cosa possibile da fare così come sacrificare il fratello che, nonostante tutto, amava davvero. L’ho odiato, ma come villain è stato perfetto. Il ritorno del granduca Lewis non è stato del tutto imprevisto, anzi, dopo quanto visto con la regina, un po’ me lo aspettavo, quello che non mi aspettavo affatto sono state le decisioni che ha preso… in realtà hanno anche un senso, il bisogno di cibarsi di umani, ha permesso ai nobili di tenere in scacco la popolazione e ci sta che il popolo abbia scelto di rinunciare alla carne umana per essere libero, ha meno senso che l’abbia proposto un amante della caccia come Lewis… Questa sua decisone l’ho trovata un po’ forzata.
Mi ha colpito la vera natura di Mamma Isabella e mi è spiaciuto moltissimo per lei. È stato davvero un buon colpo di scena e, soprattutto, con un senso. Come potevano delle ex-bambine bestiame essere così crudeli con i loro figli?
Il prezzo che Emma ha pagato per portare tutti nel mondo degli umani, lì per lì, mi è sembrato poca cosa, perché ha dovuto pagarlo solo lei e, per come si è risolto, ma, alla fine, sono stata contenta che ci sia stato un lieto fine dopo tutto l’orrore e la sofferenza. Forse i morti, tutto sommato, sono stati ancora pochi e alcuni personaggi mi sono parsi un po’ buttati lì ma, nel complesso, l’avventura di The Promised Neverland mi è piaciuta davvero molto. Ed è questo che conta no?