Recensione a “Ophelia e le officine del tempo” di Emanuela Valentini
Salve a tutti, eccomi qui a recensire un bel libro: Ophelia e le officine del tempo di Emanuela Valentini.
nel piattino abbiamo: steampunk / presenza di una love story
Ophelia e le Officine del Tempo
Emanuela Valentini
Edito da Io Scrittore (14 marzo 2013)
Pagine 267
€ 3,99 ebook
TRAMA
In una Londra distopica e notturna, dove i vicoli stretti e maleodoranti confinano con la maestosa luminosità dei quartieri ricchi e monumentali, qualcuno ha in mano il destino del mondo. All’ultimo piano di un elegante palazzo, il professor Eleazar Borislav Budimir costudisce il bene più prezioso: il tempo. Nell’indifferenza di una società accecata, il professore compra il tempo dei bambini del ghetto per rivenderlo ai riccastri della città. Ma è inutile comprare quello che si può rubare. E poco importa se la sua folle ricerca condurrà i donatori alla morte e gli acquirenti alla pazzia, gli ingranaggi della scienza sono implacabili e non possono essere fermati.
Sullo sfondo di inseguimenti mozzafiato, misteriose macchine volanti e fumosi locali bohémiens, la giovane Ophelia troverà il coraggio per indagare su questo mistero. E mettersi faccia a faccia con il proprio passato.
RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
Cinque tazzine… meno qualche piccolissima cosina.
Il tempo era dunque quella cosa che gli uomini di tutte le civiltà da quando era nato il mondo avevano cercato e chiamato con nomi diversi: Atman, Psyche, Entelechia, Daimon. E lui, Eleazar Borislav Budimir era il primo uomo nella storia ad aver avuto l’indicibile privilegio, per uno scienziato agnostico, di guardare in faccia la verità. Una verità che avrebbe sconvolto tutte le conoscenze fino a ora accumulate dal genere umano.”
Il romanzo, ambientato in una Londra fumosa, narra le vicende di Ophelia. La giovane ragazza è una meccanica provetta, unica donna a lavorare all’areoscalo per la prestigiosa ditta Tyler&Rogers, Ophelia ama il volo e il suo sogno è quello di diventare un pilota. Fin dall’inizio è chiaro che la ragazza non ha un buon rapporto con la madre. Suo padre che, evidentemente, la ragazza adorava, è morto in un incidente di volo poco chiaro anni prima, da allora il rapporto tra Ophelia e la madre Sylvia è andato peggiorando tanto che la ragazza non vuole avere più niente a che fare con lei.
Facciamo ben presto conoscenza con un’altro dei protagonisti della storia: Ulrich Tyler, i suoi passi incerti ci conducono fino alle Officine del Tempo. In questo cupo palazzo un uomo misterioso, il professor Borislav è riuscito a imbrigliare il tempo. Borislav sottrae il tempo a donatori, non consenzienti e inconsapevoli, per metterlo all’interno dei clienti paganti.
Cosa succede se si sottrae il tempo alle persone? Il tempo può davvero essere venduto e acquistato come qualsiasi altro prodotto? Che cosa stanno tramando il professore e la misteriosa lady Draken? Cosa vogliono fare con il tempo rubato? Le persone che acquistano il tempo sentono realmente di aver comprato degli anni in più e, come dei drogati in cerca della dose successiva, non possono più farne a meno. Il tempo costa caro, lo sa bene Ulrich Tyler, anche se non si rende conto che quei sentimenti, quei ricordi che non sa spiegarsi e la sua improvvisa inclinazione per la poesia non sono sue: erano delle persone il cui tempo è finito dentro di lui.
Nel mentre entriamo nella vita di tutti i giorni di Ophelia: il lavoro da meccanica all’aeroscalo, l’amicizia con Duncan e il rapporto profondo che la lega alla giovane Carol (ragazza madre costretta a vivere all’Istituto per gli orfani). Carol è disposta a fare qualsiasi cosa per lasciare quel posto infelice e offrire una vita migliore alla sua figlioletta Moon. Per questo prega Ophelia di intercedere per lei presso sua madre Sylvia: unica e ricchissima proprietaria dei sofisticati Magazzini. Che Ophelia non sopporti la madre, lo stile di vita di quest’ultima e la sua freddezza è evidente, come è palese che le costa un certo sforzo chiedere qualcosa alla donna ma, per il bene di Carol, la ragazza ingoia l’orgoglio e si prepara all’inevitabile scontro con la madre. Il baratro tra le due donne è ormai incolmabile, ciononostante Sylvia acconsente ad assumere Carol… ma non tutto è oro quel che luccica.
La vita di Tyler precipita vertiginosamente verso il baratro. L’uomo che è il capo di Ophelia, nonché uno dei due fondatori della Tyler & Rogers, è dipendente dal tempo, tutte le volte pezzi delle vite dei donatori si mescolano dentro di lui eppure farebbe di tutto, per un pò di tempo. L’epilogo della folle corsa di Ulrich finisce con un cappio al collo… ma si sarà davvero suicidato? Questa morte getta un’ombra scura sulla vita di Ophelia, lei deve tutto a Tyler e ha sempre pensato che fosse un brav’uomo eppure, perchè mai attirava ragazzini dalle strade? Ragazzini che non hanno mai fatto ritorno?
Le ricerche di Ophelia la porteranno sulle traccie del misterioso uomo che vende il tempo, sul mistero dei ragazzini scomparsi dal ghetto e porteranno a galla nuove verità sull’incidente in cui morì il padre della ragazza. Mentre i membri della “società bene” continuano a vivere le loro esistenze agiate, la scomparsa di numerosi ragazzini dal ghetto, passa inosservata. Nessuno se ne preoccupa, men che meno la polizia.
Questa situazione finirà per degenerare facendo crescere la disperazione delle famiglie che se la prenderanno, come spesso accade, non con i veri colpevoli ma con gli unici che vorrebbero davvero aiutarli.
La storia procede con un ritmo serrato, non ci sono “tempi morti”, forse avrei voluto che la storia d’amore tra Duncan e Ophelia avesse un pochino più di spazio, ma non si può avere tutto…
Il bacio di Duncan bruciava ancora sulla sua bocca. Non era stato dolce, non era stato gentile. L’aveva baciata e basta, in modo spietato, immutabile.”
Ho voluto riportare questa citazione perchè, con una sola frase, riesce a trasmettere passione senza tanti fronzoli.
Ora comprendeva la passione, l’ossessione quasi, che legavano Ophelia all’aria. Finalmente poteva conoscerla davvero, completamente, intensamente. Perchè quella era Ophelia. Quando galleggiava a bordo di un aereonave, o legata a uno zaino a elica. Perchè lei era nata per volare.”
Mi piace moltissimo lo spirito libero di Ophelia, il suo legame con l’aria, l’idea che non possa essere imbrigliata che sia libera e che Duncan la ami per questo.
Tutti i nodi vengono al pettine in un doppio finale da infarto. Carol racconta a Ophelia la verità sulle Officine del Tempo. Sylvia, sfruttando l’ingenuità di Carol, le ha rapito la bambina costringendola ad aiutarla a coprire i suoi loschi traffici.
Il misterioso incidente in cui morì il padre di Ophelia, fu davvero tale? Com’è morto davvero Tyler? Chi si cela dietro la maschera dell’uomo alato che spia Borislav? Riusciranno Ophelia, Duncan e Carol a fermare il folle piano del Professore prima che sia troppo tardi? Se sì a quale prezzo?
L’epilogo giunge dopo una rivelazione shock su Shaw (il padre di Ophelia) e un incontro insperato. I protagonisti, chiamati alla resa dei conti, si radunano dove tutto è cominciato e dove tutto è destinato a finire: alle Officine del Tempo. Purtroppo, il conto alla rovescia è già cominciato, la macchina è in funzione: una sola persona sta per diventare immortale a discapito dell’universo intero. I protagonisti irrompono nelle Officine e Borislav e i suoi scagnozzi sono pronti a tutto per fermarli. Ci saranno delle vittime, troppe vittime.
Ophelia raggiunse Duncan e si gettò a terra accanto a lui, che la guardava, la bocca aperta a cercare aria, gli occhi grandi come oceani di desolazione. Il proiettile lo aveva colpito al cuore. Lui ce lo aveva un cuore, e stava morendo.”
Sono arrivati troppo tardi, è la fine del mondo. L’universo sta per collassare a causa di ciò che il Professore ha fatto, non si può rubare il tempo all’universo stesso senza pagarne lo scotto. Peccato che lo scotto lo pagheranno tutti e non solo il professore e Sylvia. La macchina sta attirando verso di sé la catastrofe: un’enorme dirigibile chiamato Nautilus, come calamitato dalla forza della macchina del tempo, sta per schiantarsi sulle Officine del Tempo. Sarà la fine di tutti. Poco prima di spirare Shaw da un dispositivo ad Ophelia, una speranza…
Questa è la fine di un mondo ma ce ne sono altri, forse.”
Il finale è geniale. Non leggete oltre se non volete sapere come va a finire…
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Tutto è perduto, il raggio della macchina delle Officine del Tempo va a colpire il Nautilus creando un esplosione terrificante e innescando la miccia per la distruzione dell’universo. Dopo un lampo di luce accecante… Ophelia si risveglia nel suo letto: è una bambina e Shaw è ancora vivo. Il tempo è tornato indietro e, questa volta, non ci sarà nessun “incidente”. Sylvia e Borislav finiranno in prigione, la macchina infernale che rubava il tempo alle persone non verrà mai costruita e l’unico a serbare il ricordo di due vite sarà Shaw.
Ecco il mio giudizio: la trama è senza dubbio originale, scritto benissimo, scorrevole e con personaggi interessanti. L’unica piccola pecca… in certi punti avrei voluto qualche spiegazione in più. Sopratutto all’inizio quando si parla del funzionamento della macchina del tempo… ok io non ho mai studiato fisica e anche di elettricità e quant’altro me ne capisco pochissimo però, in certi punti mi dicevo: “si ok… mmm no non ho capito bene come funziona. Quindi fa così… e poi… mmm” ecco mi mancava sempre un pezzo. Perciò, se posso, suggerirei di aggiungere qualche spiegazione, magari con qualche nota a piè di pagina per quelli, come me, che di queste cose non capiscono nulla.
Un’ottimo romanzo, lo consiglio a tutti quelli che vogliono leggere un bel libro, scritto bene e originale.
PER CONCLUDERE QUALCHE INFO SULL’AUTRICE:
Le cose che preferisce fare sono leggere, scrivere, preparare dolci per regalarli, fare fotografie. Adora i classici della letteratura ottocentesca per lo stile inimitabile e i temi trattati, ma legge di tutto. Crede nel potere educativo e curativo dei libri, delle parole. Scrivere, per lei, è essenziale come il respiro. Redattrice per Speechless e collaboratrice di Diario di Pensieri Persi è autrice di strane storie. Il 7 marzo 2013 ha visto la luce della pubblicazione, con il marchio GeMS, l’opera giunta tra i trenta vincitori del Torneo Letterario IoScrittore 2012, Ophelia e le Officine del Tempo. Il suo racconto “Cronache di un mercante di stelle” selezionato dalla curatrice della Collana Nocturna, compare nell’antologia per GDS Editore “La biblioteca dell’immaginario”. Il racconto vincitore del concorso Evaporismi 2013, Mersey l’angelo a vapore, può essere letto nell’omonima antologia targata La Mela Avvelenata. Vincitore del contest Chrysalide 2013 il racconto Dantalian – lo scontro degli Archetipi, si trova nell’antologia firmata Mondadori, scaricabile gratuitamente da Amazon e dai migliori Store. La bambina senza cuore, una vecchia fiaba, riscritta e curata insieme ad Alessandra Zengo, edita da Speechless Books, è scaricabile gratuitamente da QUI.
Nevia
23 Luglio, 2014Questo è un ottimo esempio di come lo steampunk possa essere fonte di piacere e di freschezza nel panorama letterario di oggi. Lo proverò di sicuro!
strega del crepuscolo
23 Luglio, 2014Poi fammi sapere cosa ne pensi! ^_^
Mirem Lattico
20 Novembre, 2019Non conoscevo questo libro! Mi ispira tantissimo spero solo di trovarlo vedo che è un po’ vecchiotto *-*