Recensione a “La dittatura dell’Inverno” di Valeria Ancione

[custom_frame_center]i like it sul blog letterario de le tazzine di yoko - rubrica anteprime[/custom_frame_center]

Buon giorno cuplovers!
Oggi vi parlo di un libro molto particolare: “La dittatura dell’Inverno” di Valeria Ancione edito per Mondadori.

Nina è una donna sposata con cinque figli e diverse librerie da gestire, un marito che la ama e la supporta eppure… l’incontro con la giovane Eva metterà tutto in subbuglio.

nel piattino abbiamo: love story 01 - compulsivamente lettrice - 6 ciambella romance sul blog letterario de le tazzine di yoko / contemporaneo 01 - compulsivamente lettrice - 8 torta contemporanei sul blog letterario de le tazzine di yoko

La dittatura dell'inverno-le tazzine di yokoLa dittatura dell’inverno

Valeria Ancione
Edito da Mondadori (20 gennaio 2015)
Pagine 223
€ 18,00 cartaceo – € 7,99 ebook
amzn-amazon-stock-logolink diretto all’acquisto cartaceo
link diretto all’acquisto ebook

TRAMA DELL’EDITORE
«Tu sei fatta per correre e ogni tanto fermarti a prendere fiato» dice a Nina suo marito Michele, che la conosce bene, la ama e con lei ha avuto cinque bellissimi figli e aperto una piccola catena di librerie. Nina è così, una donna che corre, come e più di tutte, tra la famiglia multicolore cui ha dato vita e la famiglia allargata dei clienti, che nella Tana di Michele, la libreria più speciale, possono anche gustare le sue crostate squisite e il suo tè profumato. Ma Nina ha freddo, perché è sopraggiunto l’inverno, con gli abiti pesanti, gli impegni a ogni ora, la negazione della luce, che induce al nascondimento, al proibito… L’inverno è una dittatura che la attanaglia, le accende il desiderio del sole sulla pelle, di una libertà dai molti ruoli che tutti si aspettano che lei interpreti senza sbavature. È così che Nina va in piscina a nuotare, solo l’acqua intorno come in uno scampolo d’estate. E lì conosce Eva: nemmeno trent’anni, un corpo vibrante, occhi affamati di felicità. Eva è coraggiosa e originale, è dolce e capisce tutto al volo. È una donna, non c’è nulla di male a diventarne amica, a vedersi nei ritagli di tempo… Fino a che un sentimento immenso, imprevisto e imprevedibile, sorge tra loro con la forza di un’onda che non si può arginare. E mentre l’inverno porta con sé molti altri turbamenti, tanti incontri che la fanno sentire viva e insieme mettono in discussione ogni equilibrio, Nina cerca di guardarsi dentro, di capire che cosa vuole davvero. Alla dittatura dell’inverno, quando il freddo della vita ci schiaccia, si soccombe o ci si ribella, ci si arrende o si combatte per imporre la propria identità: che non è più quella di prima, ma può diventare ancora più forte e fiera quando il sole torna a splendere. Al suo esordio narrativo, Valeria Ancione ci sorprende per la naturalezza e l’energia della sua scrittura e ci affida una storia delicata e speciale, che ci ricorda come anche l’esistenza più piena e felice possa essere attraversata dal lampo folgorante di una nuova possibilità.

RECENSIONE DI STREGA DEL CREPUSCOLO:
Una lettura non “bella”, ma comunque con qualcosina di piacevole… tre tazzine tonde tonde.
tazzinaUP_stregaDELcrepuscolotazzinaUP_stregaDELcrepuscolotazzinaUP_stregaDELcrepuscolotazzinaDOWNtazzinaDOWN

La dittatura dell’inverno narra la storia di Nina. Una protagonista in cui, lo ammetto, mi è stato estremamente difficile riconoscermi, non sono riuscita a capirla fino in fondo e questo, ovviamente ha influenzato la mia opinione del libro.

Nina ha una bella vita: una famiglia felice, un marito che la ama e un buon lavoro. Lei e il marito gestiscono diverse librerie, non hanno problemi di soldi e rientrano in quella che possiamo chiamare “alta borghesia”. Nina divide il suo tempo tra i figli da accompagnare di qua e di là, le visite di controllo nelle varie librerie e la preparazione di qualche manicaretto per la Tana. La Tana di Michele è la loro prima libreria dove, c’è un piccolo spazio per mangiare le squisite torte preparate da Nina.

Questa stagione, privandomi della luce, mi soffoca, mi ingabbia in un tempo ridotto, non vitale, il buio istiga alla cospirazione, sarà anche per questo che vivo l’inverno come una dittatura.

L’incontro con Eva cambierà la situazione. Nina incontra la ragazza in piscina e qualcosa scatta tra loro: un’attrazione che la donna non avrebbe mai immaginato.

Lei era la mia vita a parte, volevo essere solo sua e la volevo solo mia. Eva era la mia leggerezza.

Kiss-le tazzine di yokoNina vede in Eva qualcosa che non ha più e che vorrebbe indietro, la spensieratezza della giovinezza e la forza di esprimere i propri sentimenti senza inibizioni e senza chiedere nulla in cambio. Nonostante questo Eva rimane un personaggio troppo idealizzato, sappiamo poco e niente di lei. Di lavoro fa la traduttrice per una casa editrice, sicuramente un mestiere interessante ma che, ahimè, rimane nell’ombra come anche il passato di Eva, la sua famiglia, qualsiasi dettaglio di lei che ci permetta di conoscerla meglio, aldilà dell’immagine idealizzata che Nina crea di lei. Nina tradisce suo marito, ma, per lei, non è un tradimento e qui ecco che è arrivato il mio distacco dalla protagonista.

Vivevo nel tradimento ma il senso di colpa lo cancellai facilmente e di questo fui fiera.

Cosa c’è da esserne fiera? Nina vuole essere libera dai condizionamenti e dalle regole imposte dalla società, vorrebbe vivere liberamente il sentimento che prova per Eva. L’amore per Eva le fa riscoprire se stessa facendole provare sentimenti nuovi e profondi e fin qui.. tutto ok. Mi aspettavo che Nina si ritrovasse di fronte a una scelta: proseguire la storia con Eva, liberandosi quindi dalle regole imposte dalla società, lasciando il marito oppure lasciare Eva. Mi sembrava una svolta naturale e logica… ma l’autrice ha scelto diversamente. Nina, evidentemente, mal interpreta l’atteggiamento del marito, inizialmente crede che lui abbia intuito tutto e che la cosa gli stia bene. Michele conosce Eva con la quale va molto d’accordo e con cui crea un legame di amicizia ma è ben lontano dall’intuire il rapporto tra le due donne. Nina arriva al punto di volersi tirare fuori dalla storia con Eva ma non ne ha la forza e quindi cerca l’aiuto di Michele anche per questo! Non confessa il tradimento al marito perchè si sente in colpa oppure perché non vuole più mentirgli ma solo affinché lui la aiuti ad uscire dalla storia con Eva prendendo una decisione al posto suo! Nina è talmente debole che non ce la fa a troncare la storia da sola ma non è nemmeno così decisa da lasciare il marito. Alla fine, sarà proprio Eva, dopo circa un anno di relazione, a dimostrare più maturità e a lasciare Nina.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Nina è una donna che non sa cosa vuole. Dopo aver chiuso la storia con Eva si avvicina a due uomini. Uomini di cui non le importa ma che la corteggiano. Uomini che non vengono mai nominati con il loro vero nome sono: “il professore” e “il direttore“. Ovviamente risaltano ben pochi tratti dei loro caratteri e la loro storia personale ci è sconosciuta. Il direttore, abituato a comandare, ha un piglio deciso e arrogante mentre il professore è più “romantico”. Il tutto si traduce in due brevi e mere storie di sesso che, per quanto mi sia sforzata, non capisco cosa abbiano lasciato alla protagonista.

Per quanto fossi convinta che ciò che stava succedendo a me non c’entrava col tradimento.

family-le tazzine di yokoAh, no? Io pensavo che andare a letto con un uomo che non è tuo marito fosse tradimento… Alla fine, Nina capisce che queste due storie non hanno senso e chiude con entrambi gli uomini. Eva fa ritorno e le due donne hanno modo di riavvicinarsi e di chiarire i sentimenti che provano davvero l’una per l’altra. Il finale era anche l’unico possibile: Eva e Nina si allontanano. Eva va avanti con la sua vita e ha la possibilità di avere una relazione stabile con un’altra donna mentre Nina si immerge di nuovo nella sua vita, nella sua famiglia.

è successo qualcosa di bello a cui ho dovuto rinunciare. Ma è stato molto meglio soffrire per averci rinunciato che non averlo mai vissuto.

Il libro è scritto benissimo. Alcuni personaggi potevano sicuramente essere approfonditi, l’autrice ci mostra le vicende tramite gli occhi di Nina e questo è un po limitante. Una lettura piacevole che, purtroppo, non si è sviluppata nel migliore dei modi.

QUALCHE INFO SULL’AUTRICEValeria Ancione-le tazzine di yoko
Valeria Ancione è nata a Palermo nel 1966 e cresciuta a Messina, dove torna ogni anno per l’estate. Dal 1989 vive a Roma. Lavora come giornalista al ‘Corriere dello Sport-Stadio’, si occupa anche di calcio femminile. Ex giocatrice di basket, è sposata e ha tre figli.
Di sé dice: «Amo la focaccia e la granita messinese, il pane palermitano con farina rimacinata e sesamo, i colori dell’alba sullo Stretto, i gechi appiccicati alle pareti, la menta e il basilico. Amo raccontare le donne. Non finisco un libro se non mi piace. Non guardo la tv. Il mio film preferito è Via col vento, la mitica frase ‘ci penserò domani, dopotutto domani è un altro giorno’. Ho una casa quasi sul mare sempre piena di gente che entra ed esce, va e ritorna. Contesto il fuorigioco e pertanto mi rifiuto di capirlo».

Cosa ne pensi? Lasciaci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

3 Comments
  • Marika Vangone
    25 Giugno, 2015

    Ragazze fate delle recensioni troppo belle. Comunque mi piace la trama ma c’è qualcosa che non mi convince

  • Arianna Gallo
    25 Giugno, 2015

    Carino, ma non sono convinta al 100%

  • elena
    4 Ottobre, 2016

    Ho letto questo libro alcuni mesi fa. Io l’ho trovato bellissimo, è vero, forse le due protagonista meritavano una caratterizzazione più forte, soprattutto Eva, che l’autrice ci racconta essere traduttrice, ma di lei non si sa molto, soprattutto le sue giornate e a tratti i suoi pensieri. Io l’ho trovato molto bello perchè credo che l’autrice abbia provato a scrivere nero su bianco esattamente i pensieri, le paure, le indecisioni di Nina, esattamente così, come sono scivolate fuori da questa donna sposata, un po’ incasinata che però ha provato a vivere questa relazione omosessuale. Nella recensione che ho letto noi ci poniamo mille domande… è tradimento?, ma Nina sa cosa vuole? Ma Michele come ha fatto a non capire…. ma quando noi, nella vita quotidiana ci innamoriamo uomo o donna non ha distinzioni, siamo lucidi? Sappiamo rispondere a queste domande? No davvero, così l’autrice non ce lo dice, ci racconta e basta, senza bisogno di spiegare, perchè l’amore spesso non si può spiegare. Si a me è piaciuto questo libro…

Tags