Recensione di “Ribon messaggero d’amore”

Salve Lettori,
oggi vi parlo di uno degli ultimi arrivati in casa Neri PozzaRibon, messaggero d’amore” di Ito Ogawa.

nel piattino abbiamo:

Ribon messaggero d’amore

Ito Ogawa
Edito da Neri Pozza (2 luglio 2020)
Pagine 288
€ 18,00 cartaceo – € 9,99 ebook
amzn-amazon-stock-logolink diretto all’acquisto cartaceo
link diretto all’acquisto dell’ebook

TRAMA DELL’EDITORE
La piccola Hibari vive con i genitori e l’eccentrica nonna Sumire, una ex cantante lirica appassionata di birdwatching. Un giorno, tornando da scuola, Hibari scopre che Sumire, dopo aver trovato tre uova abbandonate, le ha prese con sé per sottrarle alla voracità dei corvi. Per tenerle al caldo, aspettando il momento della schiusa, l’anziana donna le ha infilate nel sontuoso ed elegante chignon che ogni giorno si arrotola sulla sommità del capo. Da quel momento Sumire, come una mamma chioccia, protegge le uova nel calore del suo nido di capelli, mentre Hibari, da brava assistente, fa del suo meglio per aiutarla a far nascere i pulcini. A schiudersi, tuttavia, è un solo uovo, da cui esce un uccellino implume e minuscolo, subito ribattezzato Ribon, come il nastro invisibile che lega nonna e nipote. Crescendo, Ribon si rivela essere un magnifico esemplare di pappagallo calopsitta con una curiosa acconciatura e due vistose chiazze arancioni all’altezza delle guance, capace di portare gioia e armonia nella casa di Hibari e Sumiri. Un giorno, tuttavia, in cui lo sportellino della gabbia è aperto, Ribon si libra verso l’azzurro del cielo e va incontro al suo curioso destino di messaggero d’amore per cuori infelici. Volando di casa in casa, infatti, Ribon sarà in grado di riportare un alito di vita nella drammatica quotidianità di una donna che ha da poco perso il figlio; rallegrerà una speciale «casa degli uccelli» dove vengono accolti volatili feriti e in cui lavora il timido Torisu; verrà adottato da una donna a cui resta poco tempo da vivere, rendendo meno amare le sue giornate…

La classica lettura che si definisce “carina”

Narrato con toccante leggerezza dall’autrice de Il ristorante dell’amore ritrovato, Ribon messaggero d’amore è un’opera profonda e toccante sulla ricerca della felicità e sull’imprevedibilità della vita.

«Ribon, quell’uccellino appena nato, legava la mia anima a quella di Sumire. eravamo unite da un nastro trasparente, invisibile.»

Con la sua inconfondibile delicatezza ed intensità Ito Ogawa torna ad affascinare noi lettori con una storia intima e toccante sulla vita e l’importanza dell’amore, in ogni sua forma.

E se davvero la felicità si nascondesse dietro due guance color pesca e una cresta scompigliata?
Ribon, piccola calopsitta nata dalla chioma dell’anziana Sumire, è il protagonista di questa delicata storia composta di piccole istantanee di vita, di storie e racconti, dolori e rinascite, intrecciati fra le piume di un piccolo grande amico.
Fedele al suo nome Ribonnastro» in giapponese) entrerà in punta di zampe nelle vite di persone diverse, lasciando dietro di sé vere e proprie scintille di consapevole felicità.

Anche con quest’ultima opera, la penna di Ogawa colpisce dritta al cuore del lettore.
E’ impossibile non affezionarsi ai protagonisti di queste storie perché, indipendentemente da quello che state facendo ora in questo preciso istante della vostra vita, vi assicuro che vi riconoscerete in uno dei personaggi.

In ogni capitolo, Ribon incontrerà (o meglio, stravolgerà) la vita di una persona: una donna distrutta dalla perdita prematura di un figlio, un giovane uomo alla costante ricerca della sua felicità, due amiche di vecchia data, una strana coppia al bancone di una locanda.

«E più o meno nello stesso momento, dall’altra parte del mondo, un piccolo miracolo si produceva nel palmo della mia mano. Nasceva Ribon. All’epoca ero solo una bambina e non sapevo niente né del mondo né di Sumire. ma nelle stesse ore in cui, nella mia mano, Ribon si dava da fare e lottava per rompere il guscio e uscire dall’uovo, a Berlino la gente si batteva per distruggere un passato ormai superato»

Sarò sincera, mi aspettavo molto da questo libro. Lessi «Il ristorante dell’amore ritrovato» qualche estate fa e me ne innamorai, il mio cuore e la mia pancia vennero travolti dalla poesia e delicatezza che solo la letteratura e lo stile giapponesi sanno offrire. Purtroppo però questa volta, nonostante l’autrice abbia confermato la sua bravura nel descrivere le atmosfere e soprattutto le emozioni dei protagonisti, in molti momenti la storia mi è risultata piatta e a tratti noiosa.

A causa forse della struttura (ogni capitolo una storia diversa) ho trovato davvero difficile terminare alcune delle storie, soprattutto quelle centrali che, nonostante la lunghezza, appaiono scritte distrattamente quasi a voler allungare la storia perdendo però di vista la sostanza.

Non è stata una lettura deludente o spiacevole, anzi, solo forse un po’ distratta.
«Ribon» è il libro perfetto, a mio parere, per il lettore indaffarato: colui che vorrebbe leggere, ma non trova mai il tempo di farlo, o che legge distrattamente in metro in attesa della propria fermata o che per colpa di Morfeo, è sempre costretto a rileggere la stessa identica riga…ogni sera.

Dolce, poetico, intimo e teneramente semplice questo libro è il giusto regalo da fare a chi sta attraversando un periodo di cambiamenti o a chi semplicemente è in cerca di emozioni brevi, ma decisamente intense.

  • Somewhere in Ann Arbor, Anson Seabra

Cosa ne pensi? Lasciaci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

4 Comments
  • Sara Sara
    17 Agosto, 2020

    Ciao! Dalla trama mi ispira tantissimo, ma mi frena il fatto che ogni capitolo abbia una storia diversa. Potrei, però, pensare di leggerlo quando ho mille impegni universitari e ho poco tempo per leggerlo. Come dici tu, in quel caso sarebbe perfetto! 🙂

    • Olimpia
      18 Agosto, 2020

      Ciao 🙂
      Esattamente, credo che sia il libro perfetto da tenere sul comodino. Il giusto momento di stacco in una giornata frenetica…. Una perfetta favola della buonanotte

  • Claudia Tibbio
    20 Agosto, 2020

    A me ha dato un po’ fastidio il fatto che fossero tante -troppe- storie, avrei sicuramente apprezzato di più approfondimenti su alcune per “viverle” di più

    • OLIMPIA SCOLARI
      21 Agosto, 2020

      Sono d’accordo, alcuni episodi li ho trovati “superficiali”. La storia di Sumire era molto interessante al punto che, a mio parere, l’intero libro poteva focalizzarsi solo su quella

Tags