Recensione della prima stagione di The Mandalorian


Buongiorno cuplovers, il 30 ottobre è stato rilasciato su Disney+ il primo episodio della seconda stagione di The Mandalorian, la prima serie tv live action ambientata nell’universo di Star Wars.
Oggi vi propongo un breve recap e la recensione della prima stagione. L’ho davvero amata anche se presenta alcuni, forse troppi, episodi filler in cui la trama orizzontale non si evolve quasi per nulla. Baby Yoda ha conquistato tutti e il Mando è espressivo pur indossando un casco per quasi tutto il tempo. Effetti speciali eccellenti e trama che si prospetta davvero interessante, ottima anche per chi non ha mai visto nulla di Star Wars.

nel piattino abbiamo:

DISPONIBILE SU Disney+ dal 30 ottobre 2020
EPISODI 8


The Mandalorian è la serie di punta della piattaforma streaming di Topolino e la prima serie live action di Star Wars, il suo lancio in contemporanea con l’uscita americana di Disney+ è stato un enorme successo ed ha fatto subito parlare di se, soprattutto grazie ad una piccola creatura molto potente nella forza: The Child o meglio noto come Baby Yoda.
Il mandaloriano interpretato da Pedro Pascal (Oberin Martel di GOT) è un cacciatore di taglie spregiudicato e senza paura che vaga in solitaria nella galassia in cerca delle sue prede senza avere una fissa dimora tranne che per la sua fidata astronave, la “Razor Crest”. Questo finché in una sua avventura si imbatte nel piccolo indifeso e tanto ricercato ed ambito Baby Yoda, chiamato così perché è un cucciolo (anche se ha 50 anni 😅) della stessa specie aliena del maestro Yoda. Il Mando non è intenzionato ad abbandonare il bambino a coloro che l’avevano assoldato per trovarlo, dato che costoro desiderano sottoporlo ad esperimenti non tanto chiari. Così iniziano le avventure del mandaloriano e Baby Yoda, intenti a scappare dagli Stormtropper e da Moff Gideon che danno loro la caccia.
Durante queste peripezie in vari pianeti della galassia il duo incontra diversi alleati tra cui Cara Dune, una guerriera ribelle e vecchia conoscente del Mando; Kuiil, un ottimo riparatore di astronavi ed inventore nonché colui che diventerà il primo alleato del Mando; Greef Karga, colui che assolda Mando per ricercare i criminali ma che poi si dimostra pronto ad aiutarlo ed infine non meno importante è il ruolo del droide IG-11 che da cacciatore di taglie viene riprogrammato a babysitter di Baby Yoda.

La presenza del bambino è stata celata fino alla fine del primo episodio, in campagna marketing non è mai stato rivelato. Scelta rischiosa da parte della Disney ma che ha certamente premiato la casa delle idee e lasciato di stucco gli spettatori che per almeno due mesi non hanno fatto altro che parlare di Baby Yoda.
La serie si ambienta dopo la caduta dell’impero ma prima della formazione del primo ordine, quindi la possiamo collocare dopo Episodio 6 e prima di Episodio 7. Il periodo di ambientazione nella prima stagione non viene palesato in maniera plateale ma grazie ad alcuni piccoli riferimenti lo spettatore più scaltro riuscirà certamente a collocare la serie nel giusto lasso temporale.
La serie è scritta a quattro mani da Dave Filoni (sceneggiatore di Clone Wars) e da Jon Favreau (regista di Iron Man 1 e 2 e l’Happy dell’MCU), due veri fan del franchise aspetto che emerge soprattutto dall’effetto nostalgia che questa serie suscita nello spettatore. The Mandalorian rievoca le vibes della trilogia classica e prende spunto a piene mani dal genere western collocandolo in un contesto fantascientifico. La regia è pulita e precisa, alcune inquadrature sono davvero ben fatte; il montaggio è appropriato e forse più simile ad un film che ad una serie tv, il che è senza dubbio un bene.

Gli effetti speciali sono strabilianti, mai vista una serie tv con una cosi costante qualità di effetti speciali. Star Wars si dimostra ancora una volta la sede perfetta per sperimentare sulle tecnologie visive: per ricreare le ambientazioni esterne, rendendole sempre più credibili e per far entrare maggiormente l’attore nella parte, è stata utilizzata l’inedita tecnologia di video wall, uno schermo digitale che permette di vedere e ricreare gli oggetti a 360 gradi. Questa tecnica è stata definita rivoluzionaria e sarà riutilizzata anche nella seconda stagione oltre che esportata nel mondo Marvel, in particolare per Thor 4.
Il pucciosissimo Baby Yoda, invece, è stato realizzato tramite un mix di CGI e animatronic al fine di contenere i costi ma mantenendo l’effetto credibile.
I primi 3 episodi posso tranquillamente essere considerati un film diviso in 3 parti: la trama si dipana in maniera orizzonte e viene esplorata in tutti e tre. Il mio episodio preferito è senza dubbio l’ultimo, ricco di colpi di scena mozzafiato e di azione, la regia in questo caso era affidata a Taika Waititi (regista di Thor 3 e di JoJo Rabbit) che ha fatto un ottimo lavoro.
Un pregio che va riconosciuto alla serie sta nella sua facile fruibilità: è visibile senza troppi problemi anche da chi non è avvezzo con le dinamiche di Star Wars o da chi non ha mai visto nulla della saga. La serie ripercorre le avventure di un nuovo personaggio e le vicende sono estranee alla saga principale ed ambientate in un periodo inesplorato nei film, perciò questo rappresenta un ottimo prodotto per iniziare ad approcciarsi alla saga di Lucas.
Oltre a vari apprezzamenti e consensi che la serie ha riscosso in tutto il mondo diverse sono state le critiche soprattutto legate ad alcuni episodi definiti filler, capitoli che non proseguono la trama orizzontatale ma raccontato una storia che è destinata ad esaurirsi con l’episodio stesso, tipici delle serie tv anni ’90 o dei primissimi anni 2000. Ad esse accusati sono gli episodi 4, 5 e 6. Il quarto, tra questi, è il mio preferito, approfondisce l’umanità del Mando e il suo rapporto con il piccolo ed inoltre, anche se i personaggi di questo capitolo non compariranno più per tutto il resto della serie, la madre e vedova rimane senza dubbio impressa nonostante il minutaggio di screen play risicato ad essa destinato, questo è un indizio di un’ottima scrittura dell’episodio e del personaggio. Probabilmente questi 3 episodi sono stati pensati per arricchire la caratterizzazione del personaggio e per mostrarci nuove avventure e non per proseguire in maniera stretta le vicende principali. Devo ammettere di non aver provato disturbo in questi casi, anzi ritengo che i personaggi che sono stati qui presenti torneranno nella seconda stagione o in quelle successive, mai nulla è lasciato al caso soprattutto se Filoni e Favreau sono dietro la macchina da presa.

Altra critica che ho sentito molto spesso riguarda la presenza o forse meglio la non presenza di Pascal sul set. È stato rivelato che la maggior parte degli episodi sono stati girati con una controfigura dentro l’armatura del mandaloriano e non con Pascal. In sostanza l’attore di GOT e Narcos ha prestato solo la voce al guerriero mentre le mosse e quindi il merito per l’espressività del Mando è dovuta alle controfigure. La scelta è facile da spiegare: un attore come Pascal ha un cachet abbastanza alto perciò, dato che il personaggio da lui interpretato porta un casco per quasi tutta la serie, la Disney ha scelto di impiegarlo quasi esclusivamente come doppiatore, risparmiando sui costi. Se non fosse stato rivelato questo “trucchetto” nessuno avrebbe gridato alla magia spezzata e anche se devo ammettere che, in primo momento, anche io sono rimasta delusa in fin dei conti la serie non perde minimante di qualità.
La durata degli episodi viaggia tra i 30 e i 40 minuti, sono quindi brevi e di facile fruizione. Io avrei senza dubbio preferito episodi più lunghi da almeno 45 minuti di girato ma credo che la scelta sia dovuta al contenimento dei costi impiegati soprattutto per gli effetti visivi.
La seconda stagione è iniziata il 30 ottobre ed il primo episodio superava i 50 minuti, ci hanno ascoltato oppure il minutaggio ritornerà sui 30/40 dal secondo episodio? Forse la Disney non teme più nel flop della serie e si è decisa a puntarci ancora di più regalando ai fan della galassia lontana lontana dei veri e propri mini film.
Io mi aspetto grandi cose da questa seconda stagione, soprattutto con tutte le news che sono trapelate nei mesi scorsi, credo proprio che non sarò delusa.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

CURIOSITÀ

Il finale della prima stagione mostra Moff Gideon con la Dark Saber, la spada laser mandaloriana scomparsa da tempo e risalente all’antica repubblica. Speriamo che nella seconda stagione venga approfondita la sua storia, che è davvero molto interessante e poco esplorata, e le dinamiche del suo ritrovamento.
La seconda stagione vedrà la presenza di tanti nuovi personaggi alcuni dei quali già amati da pubblico: Boba Fett redivivo e la Jedi di Clone Wars Ahsoka Tano interpretata da Rosario Dawson, non è stato rivelato in quali episodi compariranno ne per quanto tempo. Io prevedo una presenza risicata per entrambi e per Ahsoka una maggiore influenza nella terza stagione già confermata ed in fase di pre produzione.
The Mandalorian è solo la prima di tante serie tv live action targate Star Wars, nei prossimi anni vedranno la luce la serie con protagonisti Obi-Wan interpretato da Ewan Mcgregor che già aveva prestato il volto al maestro Jedi nella trilogia prequel e la serie su Cassian Andor, il ribelle comparso in Rogue One. Le novità non finiscono qui si è parlato anche di una serie con un team tutto al femminile.
Le uscite galattiche non mancheranno nei prossimi anni, sempre che la Lucas Film non torni sui suoi passi e decida di cancellare qualche progetto come ha già fatto in passato.
Teniamo le dita incrociate 🤞🏼
Piccola chicca: sapevate che il Funko Pop di Baby Yoda è il più preordinato della storia? Io sono una collazionatrice di Funko Pop e ne ho diversi tratti dalla serie con protagonista il cucciolo e vi posso assicurare che sono davvero bellini. Anche voi collezionate action figure? Ne avete qualcuna di Star Wars?