Recensione de “La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante

“La vita bugiarda degli adulti” di Elena Ferrante è entrato nella mia vita alle 10.42 di un venerdì mattina e ne è uscito alle 21.15 dello stesso giorno. Ho lottato a lungo con questo romanzo -ultimo prodotto di una delle più note scrittrici contemporanee di fama mondiale-, mi attraeva e respingeva da un mese a questa parte e sebbene fan della quadrilogia de “L’amica geniale”, ero restia dall’immergermi nuovamente nella cd. Ferrante Fever.
Silente diceva ad Harry di esercitare la curiosità con cautela e io ho fatto tesoro di questo magico consiglio: ci ho impiegato più di un mese a cedere al favoloso prodotto che la e/o ha gentilmente adagiato su ogni scaffale nazionale, peccato che poi la curiosità me lo abbia fatto divorare in meno di dodici ore!

nel piattino abbiamo:

La vita bugiarda degli adulti

Elena Ferrante
Edito da Edizioni e/o (14 febbraio 2014)
Pagine 336
€ 13,50 cartaceo – € 12,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Il bel viso della bambina Giovanna si è trasformato, sta diventando quello di una brutta malvagia adolescente. Ma le cose stanno proprio così? E in quale specchio bisogna guardare per ritrovarsi e salvarsi? La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.

Una bella lettura, 4 tazzine tonde tonde

In questo romanzo di formazione, perché di questo si tratta, la Ferrante ci racconta l’adolescenza di Giovanna che, all’età di tredici anni, scopre che l’abbandono dell’età dell’innocenza coincide con il momento in cui si scopre che gli adulti sono in grado di mentire e che si diviene tali nel momento in cui si inizia ad avere, ma soprattutto a nascondere, segreti. Scontrandosi con segreti e conflitti familiari del passato, Giovanna scoprirà il mal d’amore e la follia che molto spesso segue al desiderio non corrisposto.

Dopo il successo della prima quadrilogia credevo -come molti- esaurito il potere dell’autrice che, con un “All-in” vincente con le carte di Lila ed Elena, chiudeva la sua carriera con un prodotto di successo e una serie HBO alle spalle. Invece, ecco che all’improvviso si susseguono, in un battito di ciglia, l’annuncio del prossimo prodotto e il suo effettivo arrivo in tutte le librerie italiane. Nuovi personaggi e nuove vite che si intrecciano fra le strade dell’amata Napoli: genitori che scoprono di non amarsi più, dissidi e incomprensioni familiari e amicizie finite, fanno da cornice ai pensieri di Giovanna, adolescente alle prese con le maschere e i problemi dell’età.

Penso che il punto di forza della Ferrante sia la sua essenzialità: argomenti e problemi della quotidianità vengono trattati con un linguaggio fluido e crudo allo stesso tempo. Il suo potere magnetico -quello che ti fa divorare le pagine di ogni suo libro- sta proprio nella sua capacità di raccontare ognuno di noi. Tutti, ci siamo ritrovati almeno una volta nella vita, ad affrontare uno dei momenti da lei descritti, come i protagonisti delle sue storie abbiamo detto o fatto cose di cui non andiamo fieri e che l’autrice invece metterà nero su bianco, utilizzando le parole come veri e proprio strumenti di esaltazione: il dialetto, nei momenti più veri, crudi e passionali si alterna con un italiano di tutti i giorni, mai eccessivamente ricercato.
In tutte le sue opere troviamo la verità -sottoforma di simbolismi, micromondi o innominabile sessualità- ed è proprio questa verità che secondo me porta a odiare o amare l’autrice.

Ero scettica nell’acquistare la mia copia soprattutto perché temevo la ripetitività di storie e di eventi che alla fin fine, non riuscendo a reggere il confronto con il successo dei precedenti, si sarebbe esaurita in un prodotto da dimenticare, ma “La vita bugiarda degli adulti” mi ha invece sorprendentemente rapita, anche se devo ammettere in maniera diversa rispetto all’”Amica genale”, perché se in Lila ed Elena avevo trovato delle amiche, in Giovanna ho trovato uno specchio incrinato: riflessa in lei, con gli stessi pensieri e sensazioni, avrei agito e soprattutto reagito diversamente. Forse il potere della Ferrante sta anche qui, nella capacità di farti vedere con gli occhi del lettore come sarebbe andata la tua vita se solo avessi agito diversamente.
A chi non ha mai letto nulla di lei, consiglio non solo di iniziare dalla storia di Lila ed Elena, ma soprattutto di approcciarsene nel momento giusto: la Ferrante va letta seduti comodamente sulla poltrona di casa, con un bicchiere di vino (o limonata per i non bevitori volenti o nolenti) e con Gaber come sottofondo.

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4 Comments
  • Stefania Barducciolo
    14 Febbraio, 2020

    Ammetto di conoscere la Ferrante per via della serietv, merita il libro tratto dalla serie quindi?

    • Olimpia
      21 Febbraio, 2020

      Assolutamente si, personalmente penso sia una quadrilogia perfettamente riuscita!
      La serie è fedele alla storia e se ti sta piacendo, ti consiglio di anticipare le prossime stagioni con i due libri finali ❤️

  • Smielatina
    17 Febbraio, 2020

    Credo che tu abbia centrato esattamente il punto quando hai scritto che la Ferrante va letta al momento opportuno. Avevo iniziato questo libro mesi fa, subito abbandonato dopo due capitoli e poi ripreso in mano dopo aver visto questa recensione. Non era semplicemente il momento giusto, ora l’ho finito e sono contenta di averlo fatto anche se non è stato il libro del secolo l’ho apprezzato senza lasciarlo nel dimenticatoio 😉

    • Olimpia
      21 Febbraio, 2020

      Mi è accaduta la stessa cosa con l’amica geniale: abbandonata dopo qualche capitolo, ripresa due mesi dopo.. Non sono più riuscita a metterla giù

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