Il cielo di pietra: recensione al terzo libro de “La terra spezzata” saga di N.K. Jemisin.
Buona sera cuplovers, con “Il cielo di pietra” ho finalmente terminato la saga “La terra spezzata” di N.K. Jemisin.
Se il primo volume mi aveva conquistato gli ultimi due mi hanno deluso. Lo stile di scrittura dell’autrice resta elevato, ma si percepisce la mancanza di alcuni personaggi e della particolarità narrativa del primo romanzo. Peccato. Sicuramente, se in futuro la Mondadori tradurrà altre opere della Jemisin, le leggerò senza dubbio. L’autrice scrive bene e questo si può comprendere fin dalle prime pagine dei suoi romanzi.
nel piattino abbiamo:
Il cielo di pietra
(The Stone Sky)
N.K. Jemisin
Edito da Mondadori (2 febbraio 2021)
Pagine 444
€ 15,00 cartaceo – € 9,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
La Luna sta per sfiorare di nuovo l’Immoto. Se porterà la salvezza o la distruzione dell’umanità dipende da due donne. Essun ha ereditato il potere di Alabaster Diecianelli. Vuole usarlo per ritrovare la figlia Nassun e tentare di costruire un mondo migliore, dando una seconda occasione all’umanità. Ma aprire il Portale degli Obelischi non basta. Bisogna far tornare la Luna. Nassun ha sperimentato tutto il male possibile ed è giunta a una conclusione che sua madre non accetta: il mondo è troppo guasto per poterlo riparare. Meglio distruggerlo per sempre. Madre e figlia si ritroveranno l’una contro l’altra nell’ultima, decisiva lotta per la sopravvivenza o la fine dell’Immoto.
3 TAZZINE, una lettura non “bella” ma comunque con qualcosina di piacevole
Confesso che, dopo la delusione provata con “Il portale degli obelischi” non ero molto entusiasta nell’approcciarmi a “Il cielo di pietra”. Come ho ammesso nella recensione precedente, se la saga della Jemisin avesse contato più di tre volumi l’avrei abbandonata, ma dato che si tratta di una trilogia ho proseguito la lettura fino alla fine dell’ultimo volume. Purtroppo la mia opinione non è cambiata. Se “La quinta stagione” mi aveva conquistata per l’espediente narrativo innovativo, l’utilizzo della seconda persona singolare, la forza dei personaggi e l’importanza dei temi trattati; nel secondo e nel terzo questi elementi, per scelte di trama, si perdono. Ne “Il cielo di Pietra” ho trovato tanta confusione.
Le risposte che da ben due romanzi stavamo attendendo arrivano, ma in maniera poco chiara e per nulla soddisfacente. L’orogenia, che aveva caratterizzato la saga, perde la sua forza distintiva. I personaggi, tranne Essun, non sono così impattanti come quelli che li hanno preceduti. Manca tantissimo la presenza di Alabaster, il mio personaggio preferito della trilogia. La sua irriverenza era necessaria per stemperare i toni drammatici della saga. Essun resta il personaggio con l’evoluzione migliore. La forza di questa donna è incredibile. Le rinunce che ha attuato per il bene superiore l’hanno segnata fino alla fine.
I personaggi della com di Castrima, invece, sono poco caratterizzati e difficilmente distinguibili. Le loro vicende sono solo sullo sfondo e diventano sempre meno interessanti, eccetto, forse, per Lerna.
Peccato davvero! La Jemisin scrive benissimo e poteva gestire al meglio la complessità della trilogia, peccato che a mio avviso si sia persa.
“La terra spezzata” saga
- La quinta stagione (The Fifth Season)
- Il portale degli obelischi (The Obelisk Gate)
- Il cielo di pietra (The Stone Sky)