La quinta stagione: recensione al primo libro della saga “La terra spezzata”
Buonasera cuplovers, cosa state leggendo ultimamente? Come incentivate lo smaltimento della vostra tbr cartacea?
Io sto partecipando a 2 GDL. Da sempre penso che i gruppi di lettura siano un’ottima occasione per stimolare il recupero di libri o saghe che ci sembrano ostiche. Io, proprio grazie a questa modalità di lettura in gruppo, sono riuscita ad iniziare la saga “La terra spezzata”. La saga di N. K. Jemisin è originale, particolare, complessa e dai temi maturi e profondi. È una saga distopica cruda e articolata, le varie domande non trovano risposta subito, occorre attendere anche oltre il primo volume. È la serie ideale per chi è in cerca di romanzi maturi e sconvolgenti. Inoltre vi segnalo che l’autrice ha vinto il premio Hugo 2016 come miglior romanzo. Ecco qui la recensione di “La quinta stagione”, il primo volume di questa sorprendente saga.
nel piattino abbiamo:
La quinta stagione
N.K. Jemisin
Edito da Mondadori (30 aprile 2019)
Pagine 490
€ 15,00 cartaceo – € 7,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli.
Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa.
Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.
4 TAZZINE E MEZZO
Da tempo rimandavo la lettura della saga “La terra spezzata” di N. K. Jemisin, in parte perché consapevole che non fosse pienamente nelle mie corde ed in parte perché avevo altri libri a cui davo sempre la precedenza. In occasione dalla conclusione della saga lo scorso gennaio, avendo ricevuto i primi due libri come regalo di Natale, ho ben pensato di approcciarmi alla saga. In particolare, a spingermi ad intraprendere la lettura è stato il gdl organizzato da Ludovica di @ludodreamer e Chantal di @fairywithhobbitsfeet. Seguo le ragazze sui loro social ed ho colto la loro proposta al volo.
“La quinta stagione” è il primo volume di una saga distopica originale, particolare e stravagante sia per complessità che per struttura. Il pianeta sta implodendo, le stagioni sono sempre più frequenti e tre donne, forti e dal passato difficile, cercano di sopravvivere. Le protagoniste sono Damaya, Essun e Syenite: tre erogene, coloro che controllano gli eventi naturali. Gli orogeni sono temuti e disprezzati dal resto degli immoti (gli abitanti dell’universo creato dall’autrice e chiamato Immoto). Le tre protagoniste sono forti, molto forti, sia per carattere che per livello di potere, carismatiche e determinate. Hanno età diverse, si passa dalla bambina alla donna matura, ma tutte hanno un vissuto difficile. Il modo in cui la Jemisin intreccia le loro storie è inaspettato, innovativo e geniale.
Lo stile di scrittura della Jemisin è particolare: due POV sono narrati in terza persona mentre uno è in seconda. Scelta stravagante ma vincente, mi sono trovata realmente all’interno delle dinamiche e avventure della protagonista, anche se inizialmente è straniante.
Il worldbuilding è originale e complesso, le appendici ed il glossario sono quanto mai utili e necessari. Se il Fulcro è la “scuola” crudele e perfida in cui vengono addestrati e controllati gli orogeni, le varie com sono le città, le comunità del mondo immaginario della “Quinta Stagione”.
I custodi, coloro che sono preposti alla ricerca ed al controllo degli orogeni, sono spregiudicati e crudeli. Il loro ruolo all’interno della saga non è chiaro fin da subito, probabilmente nascondono il loro vero obiettivo e la loro vera natura.
I personaggi secondari sono davvero ben scritti e caratterizzati, tanto che io li ho amati probabilmente più delle protagoniste. Alabaster è senza dubbio il mio preferito. È l’orogeno dai 10 anelli più potete dell’Immoto, colui che è costretto a procreare contro la sua volontà e contro le sue reali inclinazioni. Albastarer è potente, severo e determinato ma sa anche essere dolce, premuroso e protettivo. È l’unico che sa come muoversi all’interno del disastro che sta per espandersi nell’Immoto.
Le tematiche trattate sono, assieme al worldbuilding, il vero tratto caratteristico della saga. I temi sono molto forti, importanti e vengono narrati in maniera approfondita e corretta. Si passa dalla perdita di un figlio, alla discriminazione, alla sessualità per arrivare alla violenza. Probabilmente questa saga non è adatta ai cuori teneri. Si soffre parecchio e il “mai una gioia” perseguita i personaggi.
Il primo libro, seppur con qualche difficoltà iniziale, l’ho davvero apprezzato e ritengo che per le sue particolarità dovrebbe essere letto da tutti gli amanti del genere almeno una volta nella vita. Sono sicura che della Jemisin continueremo a sentire parlare, magari proprio grazie alla pubblicazione da parte di Oscar Vault del suo nuovo libro “The City We Became”.
“La terra spezzata” saga
- La quinta stagione (The Fifth Season)
- Il portale degli obelischi (The Obelisk Gate)
- Il cielo di pietra (The Stone Sky)