Correva l’anno 1997 e una bambina di undici anni incappava in un manga dalle tematiche forse un po’ troppo cruente per la sua età. Un manga potente, aggressivo, forte del postmodernismo cyberpunk che in quegli anni aveva portato in auge un titolo come Ghost in the Shell. Capitolo dopo capitolo, volumetto dopo volumetto, “Alita – L’angelo della battaglia” era diventato -ed è tutt’ora- uno dei suoi fumetti preferiti. Dunque capirete bene la sua gioia nel sentire vociferare negli ultimi anni di una possibile trasposizione cinematografica, poi la svolta e infine la visione del film lo scorso weekend… un sogno che diventa realtà *-* e la visione ha di gran lunga superato le aspettative! *meno male!!*
nel piattino abbiamo:
Alita – L’angelo della battaglia
diretto da Robert Rodriguez
prodotto da James Cameron
Il mio voto è di
Ammetto di essere stata molto spaventata da questo live-action che ha portato sul grande schermo uno dei miei manga preferiti, precedenti tentativi alquanto disastrosi per altri fumetti non mi facevano ben sperare. Le premesse insomma non erano dalla sua parte, sopratutto dopo non aver accettato proprio benissimo la scelta di dare alla protagonista quei grandi occhioni fuori misura. Temevo che questo piccolo -ma non troppo- particolare mi avrebbe dato noia per tutta la visione, invece ho digerito la cosa meglio di quello che pensavo!
“Alita – L’angelo della battaglia” si è rivelato un film eccellente, dinamico, che presenta sbavature e compromessi nella ricerca di una degna trasposizione per un fumetto complesso e che riesce nell’impresa di lasciare quasi del tutto soddisfatta persino un’appassionata come me.
Il film ci catapulta fin da subito nell’ultimo avanposto civilizzato rimasto. In un 2563 devastato da una guerra ormai quasi dimenticata Salem è l’ultima citta sospesa rimasta, emblema di una ricchezza che è per pochi eletti. Sotto di essa la Città di Ferro arranca in un clima di degrado e anarchia, vivendo all’ombra di un paradiso irragiungibile e sfruttando i pezzi di scarto che arrivano da Salem si è guadagnata il soprannome di Discarica.
Gli effetti speciali sono esemplari, d’altronde non mi aspettavo niente di meno da James Cameron dopo Avatar. Temevo di più gli stravolgimenti della storia -che in minima parte ci sono stati- ma ho colto per tutta la visione il tentativo di rimanere fedeli al manga il più possibile *grazie!*. Era ovvio che per mantenere il ritmo, che per forza di cose deve essere dato a una visione cinematografica, avrebbero dovuto tagliare qualcosa, ma il minimo stravolgimento degli eventi è stato montato in modo da non perdersi l’effetto narrativo originale e questo l’ho trovato un grandissimo lato positivo.
Quello che mi ha fatto storcere di più il naso è stata forse la forzata voglia di dare agli eventi un’impronta teen-frendly. L’intera ambientazione del manga e anche
Il Dottor Ido e Nova (anche se compare moolto poco) sono a mio avviso i personaggi più riusciti, forse ancora di più di quello di Alita. Piccolo appunto su Yugo, che si faceva forte di una buona backstory di cui è stato un po’ privato, venendo meno il suo punto di forza forse è apparso più superficiale del dovuto (non che mi sia mai particolarmente piaciuto eh xD ).
Il film getta le basi per uno o più sequel, anche perché la trama si basa principalmente sui primi 5 volumetti del manga, raggiungendo il decimo pescando qui e là spizzichi e bocconi. In caso si parli prossimamente di un seguito mi auguro vivamente che non proseguiranno adattando tutta la parte di “Last Order”, ma che si attengano agli altri 8 volumetti che sono rimasti esclusi.
Temevo, lo ammetto, che l’intero film sfociasse in un’americanata, invece no. Il mio giudizio è davvero positivo per questa trasposizione.
cinecomicsrecensione di YokoYukito Kishiro
Maria Grazia Murgia
27 Febbraio, 2019Dopo aver letto la tua recensione, capisco il voto che hai dato. Io ancora non sono andata a vederlo perchè ero un pò scettica, credevo avessero stravolto completamente il manga e poi, come hai detto anche tu, gli occhi di Alita sono veramente bruttini…
Stefania
14 Marzo, 2019Premetto che per me è stato l’inverso, ho visto prima il film, non sono riuscita a reperire tutto il fumetto e invece mi sono buttata sul libro (l’hai letto? In confronto il film è da 5 tazze!), e devo dire che mi è davvero piaciuto molto anche se non si è sentita quell’aria cupa di cui parli però l’impronta teen si, in effetti è stata fin troppo forzata
Giudizio positivo anche per me 😉