Recensione a The Marvelous Mrs. Maisel stagione 2
Buona sera cuplovers, oggi torniamo a parlare di serie tv con la seconda stagione di The Marvelous Mrs Maisel.
Mia madre sta adorando questa serie e, dato che la guardiamo insieme, abbiamo deciso di proseguire subito con la seconda stagione. Midge sarà riuscita a far decollare la sua carriera di comica?
nel piattino abbiamo:
The Marvelous Mrs. Maisel
PRODOTTA DA Amy Sherman-Palladino (produttore di Gilmore Girls)
DISPONIBILE Amazon Prime Video
STAGIONI 3 -in corso-
Il mio voto è di
The Marvelous Mrs Maisel si è riconfermata una delle poche comedy che consiglio veramente di vedere. Gli attori sono tutti davvero bravi, la storia intrattiene piacevolmente, le risate sono assicurate così come non mancano riflessioni più profonde celate tra una risata e l’altra.
Midge è una protagonista spiritosa, autoironica, è una donna alla ricerca della sua indipendenza, capace di trasformare il proprio vissuto in qualcosa di cui ridere. Non per questo la sua vita è tutta rose e fiori e, specie nel finale di stagione, lascia a intendere dei possibili risvolti drammatici. Una scrittura della serie arguta e divertente, gli ottimi costumi e una buona ricostruzione degli ambienti dell’epoca sono tra i punti forti di questa serie.
La seconda stagione effettua molti più cambi di location rispetto alla prima, la stagione si apre infatti con la fuga della madre di Midge, Rose, a Parigi. La donna, ora che la figlia lavora e sembra decisa a non seguire più i suoi consigli e il marito prosegue la sua carriera di professore senza troppi intoppi, si sente… inutile. Così la fuga a Parigi che appare più un colpo di testa che un’idea ben ponderata. Ed è qui che Midge ed Abe la verranno a cercare per convincerla a tornare a casa con loro. Le puntate parigine sono state forse più leggere e frizzanti delle altre e sono sicuramente servite per far riavvicinare i signori Weissman… alla fine, a mio avviso, risulta chiaro che la decisione di Rose non era basata su un piano ben ponderato quanto più su un colpo di testa anche se è servito alla coppia per ritrovare affinità. La parentesi parigina, per quanto come ambientazione mi sia piaciuta e abbia apprezzato l’idea di mostrare uno stile di vita completamente diverso da quello americano, è un po’ fine a se stessa.
Al ritorno da Parigi, Midge e i suoi genitori partono per l’estate che pensano di passare, come al solito, in un villaggio turistico sulle Catskills. È stato interessante vedere come funzionavano, all’epoca, questi villaggi, con i balli di gruppo, il concorso di bellezza e le attività sportive. Antenati degli odierni villaggi turistici danno l’impressione sia di essere posti divertenti per passare il tempo, sia dove stringere amicizie che si rinnovano ad ogni estate. Proprio qui abbiamo un tentativo, da me apprezzatissimo, di ampliare gli orizzonti amorosi di Midge. L’infedele Joel continua ad essere, per me, un personaggio senza troppe attrattive sebbene metta la testa a posto e decida di aiutare la famiglia a risollevare le sorti della fabbrica. Non so perché ma è proprio un personaggio che non riesce a conquistarmi. L’uomo è alla ricerca di un posto nel mondo; prima si licenzia da un lavoro che sapeva fare bene, poi tenta di aiutare il padre in fabbrica e, alla fine, prende una strada del tutto diversa. Sarà quella definitiva? Mi piace che sia sempre presente per Midge ma non lo vedo poi così… innamorato. Sarà che l’attore, tra tutti quelli del cast, è quello che mi piace meno però, nonostante si sia cercato di riabilitare il suo personaggio, continua a non convincermi. Mi sembra sempre troppo… indolente.
Come dicevo, la madre di Midge cerca di spingere la figlia a trovare un nuovo compagno, possibilmente ricco e con un lavoro prestigioso. E chi meglio di Benjamin? Affascinante chirurgo di successo, interpretato da Zachary Levi (attore che adoro) sembrerebbe l’uomo perfetto per Midge. Eppure, nonostante i due sembrino affiatati, la loro storia non decolla, limitandosi a qualche appuntamento e a una proposta di matrimonio che, purtroppo, non vedrà mai i due convolare a nozze. Ci sono rimasta malissimo perché le premesse erano davvero buone e il personaggio di Benjamin decisamente interessante: gentile, un po’ chiuso all’inizio, forse apparentemente freddo, ma capace, inaspettatamente, di appoggiare Midge nel suo lavoro. Tra i due manca decisamente la passione cosa che si nota subito ma che speravo sarebbe cambiata col passare del tempo… dunque nessuna novità interessante, dal punto di vista amoroso, per Midge. Non mancano però gli ostacoli in campo lavorativo che la vedranno scontrarsi, suo malgrado, con una comica molto famosa: Sophie Lennon interpretata da una bravissima Jane Lynch.
Midge, nei suoi monologhi, trasforma il suo vissuto in qualcosa su cui ridere: è se stessa sul palco. Sophie, invece, ha creato un personaggio ma la sua vita è completamente diversa. Se questo, al giorno d’oggi, è normalissimo, all’epoca non era così. Midge scopre questo lato della vita di Sophie e, impulsivamente, ne parlerà in uno dei suoi sketch, sbugiardandola di fronte al pubblico.
Come la prenderà Sophie? Non benissimo… una cosa è certa la nostra signora Maisel sa proprio come scegliersi i nemici. La sua carriera sta per giungere all’epilogo?
Seguire le disavventure di Migde e della sua manager, la divertentissima Susie, è sempre piacevole e le puntate scorrono senza nemmeno accorgersene. Il finale di stagione lascia nello spettatore un retrogusto amaro del tutto inaspettato in una serie comedy e che, ancora una volta, a mio avviso, dimostra come The Marvelous Mrs. Maisel sia una serie davvero unica nel suo genere.
ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE
Nel finale di stagione Midge ottiene l’opportunità di aprire gli spettacoli del famoso cantante Shy Baldwin ma questo è incompatibile con il suo prossimo matrimonio con Benjamin. Midge, per la prima volta, capisce di non poter avere tutto e di dover fare una scelta tra la carriera e l’amore dimostrandosi, ancora una volta, figlia di un’epoca in cui le cose erano molto diverse da adesso…
Ho trovato davvero splendida la scena dove Midge assiste al monologo di Lenny Bruce (solo io lo vedrei benissimo in coppia con Midge?) dove quest’ultimo descrive il loro lavoro sia come una grande passione e una ragione per vivere ma, allo stesso tempo, come una condanna alla solitudine. Adoro il personaggio di Lenny, l’attore è semplicemente bravissimo.
Midge è una donna libera e ha la possibilità di prendere la decisione sbagliata, se vuole. Può rinunciare a ciò che la società vorrebbe imporle per imboccare una strada più oscura. Così, Midge rinuncia alla possibilità di una vita felice con Benjamin per dedicarsi a una carriera, quella di comico, che viene descritta come terribilmente solitaria e, vista la triste fine di Lenny Bruce, (personaggio realmente esistito) non c’è da stare allegri. Che questa serie e la vita di Midge siano destinati a una finale inaspettatamente triste? Non mi resta che andare avanti per scoprirlo!
NELLE STAGIONI PRECEDENTI
Stagione 1
Maria Grazia Murgia
11 Settembre, 2020Ero molto scettica su questa serie tv, non mi convinceva molto…credo che però potrei fare un tentativo. Mi sembra qualcosa di diverso.
Grazie per questa recensione. Naturalmente non ho letto tutto fino in fondo, il finale deve essere una sorpresa ^_^
strega del crepuscolo (Chiari)
12 Settembre, 2020Anche io ne ho sentito parlare tantissime volte prima di decidermi a iniziarla. ^^” Cercavo una serie non fantasy e non storica da seguire con mia madre che non ama le serie fantasy o storiche o violente… e niente supereroi o fantascienza. Insomma non è facilissimo trovare qualcosa che le piaccia XD ho scelto questa per disperazione e per fortuna ce ne siamo innamorate.