Recensione a Meno cinque alla felicità di Virginia Bramati

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Buongiorno a tutti,
oggi vi parlo di “Meno cinque alla felicità” di Virginia Bramati, un libro uscito per Mondadori a tema invernale, natalizio e romantico.

Fa per voi se vi piacciono le storie divertenti, poco impegnative, sentimentali e con qualche elemento magico all’interno. Ringrazio Mondadori per averci inviato il romanzo.

nel piattino abbiamo: love story 01 - compulsivamente lettrice - 6 ciambella romance sul blog letterario de le tazzine di yoko / contemporaneo 01 - compulsivamente lettrice - 8 torta contemporanei sul blog letterario de le tazzine di yoko

Meno cinque alla felicità-le tazzine di yokoMeno cinque alla felicità

Virginia Bramati
Edito da Mondadori (11 novembre 2014)
Pagine 219
€ 10.00 cartaceo – € 4,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Costanza Moretti, brillante giornalista in un giornale finanziario di New York, non dovrebbe farlo, e anche il suo capo (nonché amante) è molto contrariato. Ma lei ormai ha deciso: per Natale torna in Italia, a Verate. Sua mamma e sua sorella Eleonora le sembrano troppo strane al telefono, e da quando – pochi mesi fa – il papà è morto la gestione della mitica Trattoria Moretti, nel centro del paese, è tutta nelle loro mani. Non è solo la preoccupazione, però, a indurla a partire, c’è qualcosa di molto più pressante: una voce insistente che da qualche giorno la assilla, decisa a non tacere finché non avrà ottenuto ciò che vuole. Costanza quella voce la conosce bene, da sempre… è la voce di suo padre! Allucinazioni? Non si direbbe. Suo padre ha una missione segreta e lei dovrà aiutarlo a portarla a termine: entro cinque giorni, quelli che mancano al Natale! Approdata a Verate, toccherà a Costanza pensare a tutto: sua madre ed Eleonora stanno lasciando andare la trattoria, ormai servono solo il caffè e a pochi giorni dal Natale non hanno nemmeno messo mano alle decorazioni. La sola cosa di cui si sono occupate è stato allevare le solite tre oche bianche destinate a essere cucinate per il pranzo… Ma c’è un’altra sgradita sorpresa che attende Costanza: la mamma ha affittato la stanza sopra la rimessa a un uomo di cui nulla si sa se non il nome – Andrej – e il fatto che (forse) lavora come muratore, (forse) è estone e… (sicuramente!) è molto affascinante.

RECENSIONE DI VALY:
Tre tazzine più qualche cosina.
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Costanza è una giornalista che abita e lavora a New York. Il Natale si avvicina e lei decide che sta volta lo passerà a Verate con sua sorella e sua madre, anziché negli States con il suo capo Pierluigi, con il quale ha una storia di solo sesso che non la soddisfa più.
Il motivo per cui la giornalista vuole tornare per qualche giorno in Italia è personale e profondo, qualcosa di inspiegabile a chiunque non si sia mai trovato nella sua situazione. Costanza, infatti, sente la voce di suo padre, morto da un anno frasi-damore-per-natale-le tazzine di yokoin un incidente, che le parla come se fosse ancora vicino a lei, dicendole che la sua famiglia si trova in difficoltà e ha bisogno di lei. La donna, a meno cinque giorni dal Natale, torna nel suo paese d’origine, trovandosi sconcertata nel vedere che nessuno si è occupato di addobbare la casa o di organizzare il menu del pranzo del venticinque. Il Natale non si festeggerà in casa loro, perché la perdita di un membro importante della famiglia è stata una ferita che non si è ancora rimarginata. Il padre dall’aldilà non è felice di questo atteggiamento rinunciatario e suggerisce a Costanza di darsi da fare per risvegliare lo spirito natalizio e la gioia nel cuore della moglie e della figlia. L’uomo veglia su tutte loro e sembra avere una missione da compiere prima di lasciare la sfera terrestre. Che c’entri con l’affascinante Andrej, un muratore estone che vive in casa loro da poco e che sembra avere una intesa particolare con Costanza?

L’amore a volte può sorprendere e cogliere impreparate, ma se si ha una voce guida accanto, che ci ama e ci vuole vedere felici, le cose non possono che risolversi per il meglio. Il lieto fine di questa storia natalizia mi ha fatto sorridere beata.
Il libro non ha una tematica originale ed è piuttosto semplice come svolgimento degli eventi, ma ha un punto di forza, ovvero la sua leggerezza, le sue battute e la sua ironia che fanno leggere piacevolmente i capitoli e attendere impazienti il Natale con Costanza.

Andrej è un bel personaggio, anche se il migliore è il padre della protagonista, che con i suoi continui discorsi e commenti nella testa della figlia, riesce a farci divertire, sognare e commuovere. Pensare di avere ancora accanto cuorei a natale-le tazzine di yokoun familiare deceduto, di poterlo ascoltare e di potergli rispondere è davvero bello; ancora più bello è sapere che egli è lì per aiutarci a trovare la vera felicità, quella che si cela nelle piccole cose e che di solito non vediamo.
La scrittura dell’autrice è poco descrittiva e molto dialogata, la storia d’amore è presente ma non eccessivamente (Andrej compare circa a metà libro), la trama è abbastanza prevedibile e non ci sono colpi di scena. Meno cinque alla felicità è una storia lineare, pulita e scorrevole, che fa passare qualche ora col sorriso sulle labbra, ma che non impressiona più di tanto e che quindi definisco come carina.