L’Accademia del Bene e del Male: recensione del libro di Soman Chainani

Buon giorno cuplovers, oggi vi voglio parlare della mia ultima lettura. Avete presente quei libri che, per un motivo non meglio precisato, rimangono nella vostra pila per anni? “L’Accademia del bene e del Male” è rimasto nella mia pila dei libri da leggere per anni. Sarà perché la cover non mi ha mai ispirato moltissimo o… in realtà non so trovare un vero e proprio motivo, sta di fatto che è rimasto lì, fino ad ora.
“L’accademia del bene e del male” è un young adult adorabile, mi è piaciuto davvero molto, ho amato le protagoniste, ho trovato davvero originale l’idea alla base del libro, ho apprezzato come viene sviluppata e come viene sfruttata per ribaltare gli stereotipi delle fiabe. Ho apprezzato molto le tematiche trattate come la ricerca della propria identità, il legame tra bellezza esteriore e interiore e il quesito che la storia si porta dietro: che cos’è il bene e che cos’è il male? Sono poi così diversi l’uno dall’altro o sono solo due facce della stessa medaglia?
Qualche pecca c’è, ci sono alcune cose che ho trovato poco approfondite ma, a parte questo, ho davvero amato “L’Accademia del Bene e del Male” e non posso che consigliarvelo.

nel piattino abbiamo:

L’accademia del bene e del male

(The School of Good and Evil)
Soman Chainani
Edito da Mondadori (06 ottobre 2022)
Pagine 499
€ 18,00 cartaceo – € 4,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Ogni quattro anni nel villaggio di Galvadon, due bambini – uno bello e buono, l’altro brutto e sgraziato – vengono rapiti da una forza sconosciuta e portati all’Accademia del Bene e del Male, dove gli studenti sono addestrati per diventare gli eroi e i cattivi delle fiabe. Sophie, la più bella ragazzina del villaggio, non vede l’ora di essere rapita per entrare nell’Accademia e coronare il suo sogno di sposare il principe azzurro. Dolce e gentile, con i suoi eleganti abiti rosa e le scarpette di cristallo sa di essere la candidata migliore per la Scuola del Bene, al contrario dell’amica di sempre, Agatha, scontrosa e mal vestita, naturalmente destinata alla Scuola del Male. Ma, giunte all’Accademia, Sophie viene assegnata alla Scuola del Male a studiare Imbruttimento e Storia della Cattiveria, mentre Agatha finisce nella Scuola del Bene a lezione di Etichetta Principesca e Buone Azioni. Si tratta di un errore? Oppure la vera natura delle due amiche non è quella che tutti credono?

Delizioso, QUATTRO TAZZINE E MEZZO
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Dentro la foresta primordiale c’è un Accademia del Bene e del Male. Ci son due castelli, come teste gemelle: uno benigno, l’altro maligno. Prova a fuggire: le vie son bloccate. L’unica uscita è una storia di fate.

Il mondo delle fiabe è vasto e meraviglioso e tutti noi siamo cresciuti con quei “C’era una volta” ma vi siete mai chiesti come nascono le fiabe? Ebbene nel ridente paesino di Gavaldon tutti i bambini e le bambine sanno che nel tetro bosco che circonda il villaggio di trova l’Accademia del Bene e del Male e che, una notte all’anno, il Gran Maestro dell’Accademia rapisce due ragazzi, uno per ciascuna scuola. Quei ragazzi, un giorno, diventeranno i protagonisti di una fiaba. Uno l’eroe e l’altro il cattivo, destinati a scontrarsi e con un unico finale possibile…

Sophie e Agatha sono due ragazze di Gavaldon in fremente attesa dell’arrivo del Gran Maestro anche se per motivi completamente diversi. Sophie vuole essere speciale e sogna di lasciarsi alle spalle il paesino dove è cresciuta per andare alla ricerca di un principe e della gloria. Agatha, invece, ama la solitudine, adora la sua casa posta nel cimitero del villaggio e non vuole, per nessuna ragione, andarsene. Tanto Sophie è carina, ama il rosa ed è amichevole, tanto Agatha ama vestirsi di nero e starsene per conto proprio. Fin dalle prime righe del libro, tuttavia, è ovvio che le due ragazze non sono così semplici come appaiono. Sophie sarà anche carina, amerà il rosa e farà buone azioni ma ha sempre il suo tornaconto. Può sembrare solo una ragazza estremamente egoista ma, in realtà, si comporta così perché non si sente davvero amata dal padre. E Agatha sarà anche scontrosa e solitaria ma, in fondo, non è affatto malvagia. Ed è così che le due amiche, rapite dal Gran Maestro, finiranno una nella scuola del bene e l’altra in quella del male. Ma non in quella che tutti si aspettavano.

Uno degli aspetti che mi è piaciuto di più di L’accademia del bene e del male è che, sebbene le due scuole siano nettamente divise, è evidente fin dall’inizio che le fiabe non funzionano, perché Sophie non è completamente malvagia ed Agatha non è una perfetta principessa. Il problema però non è solo lo scambio delle scuole, come sappiamo, nelle fiabe, il Bene trionfa sempre: qual è quindi lo scopo di allevare dei futuri Cattivi al solo fine di vederli sconfitti e morti? Come è possibile che il Male perda da decenni se il Gran Maestro dovrebbe preservare l’equilibrio?

L’Accademia del Bene e del Male è la storia dell’amicizia impossibile tra due ragazze completamente diverse l’una dall’altra, due ragazze che dovranno mettere a dura prova se stesse e la loro amicizia per scoprire se tutto si riduce davvero al bene e al male.

Ho amato tutto di questo libro, il worldbuilding uscito da una fiaba, il ruolo centralissimo delle favole e il fatto che, per una volta, al centro della storia ci sia il rapporto d’amicizia tra due ragazze e non la solita storia d’amore. Sophie è il personaggio che mi ha sorpreso di più è quella che rende più interessante la storia, la più imprevedibile e quella con l’evoluzione più inaspettata. I personaggi secondari sono tutti ben delineati anche se alcuni avrebbero potuto essere più approfonditi specie il personaggio di Tedros che nasconde dei lati oscuri che avrebbero meritato un approfondimento maggiore.

Se cercate un fantasy young adult non banale, se amate le fiabe e le storie dove l’amicizia è al centro di tutto L’Accademia del Bene e del Male è il libro che fa per voi.

Qual è la cosa che il Male non può mai avere… e della quale il Bene non può mai fare a meno?

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Ho adorato come Sophie ha ribaltato i ruoli trasformando i Cattivi in Buoni e viceversa. Nessuno è solo buono o solo cattivo, le persone sono più complesse di così ed è questo che il Gran Maestro non aveva calcolato… Così come non aveva calcolato che Sophie a Agahta sarebbero rimaste amiche (o forse qualcosa di più anche se ammetto che questo mi ha lasciato un po’ perplessa) nonostante tutto. Devo dire che, nonostante il finale sia abbastanza chiuso, mi è comunque rimasta la curiosità di leggere altre avventure di Sophie e Agatha. Cosa le attenderà una volta tornate a casa?

Devo dire che la dichiarazione d’amore di Sophie ad Agatha mi ha lasciata perplessa e mi ha anche fatto un po’ storcere il naso. Prima di questo momento non avevo avuto nessun sentore che le due ragazze fossero innamorate e, soprattutto, mi chiedo: ma non poteva rimanere una bella storia di amicizia? I libri fantasy incentrati sull’amicizia femminile sono davvero pochi; perchè tutte le volte che trovo un romanzo con due protagoniste femminili devono per forza innamorarsi?

La Scuola del bene e del male (The School for Good and Evil)

  1. L’Accademia del bene e del male (The School for Good and Evil)
  2. Un mondo senza eroi(A World without Princes)
  3. L’Ultimo lieto fine(The Last Ever After)
  4. Missione per la gloria (Quests for glory)
  5. Prima che sia per sempre (A Crystal of Time)
  6. Un solo vero re (One True King)

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2 Comments
  • Ilaria
    3 Settembre, 2023

    Questa serie mi è piaciuta molto. Soprattutto il primo libro.
    Per quanto riguarda il tuo ultimo pensiero, quello sull’innamoramento, io me lo sono spiegata col fatto che in lingua originale tutto fila perfetto ed è funzionale alla trama (visto che serviva un bacio di vero amore). Io ti amo o io ti voglio bene in inglese è scritto uguale. In italiano, io ti amo, detto da due amiche al contrario cozza parecchio. In inglese non si storce il naso. Il loro è un amore tra amiche e non quello tra due innamorate, ma sempre amore è.

    • tazzine e zollette - strega del crepuscolo
      strega del crepuscolo (Chiari)
      12 Settembre, 2023

      Non avevo pensato a questo ma credo che tu abbia ragione… In inglese dicono i love you anche tra amici, però avrebbero potuto tradurlo diversamente ^^” un “ti voglio bene” per noi avrebbe avuto molto più senso, soprattutto se, nel secondo volume, non ci sarà alcuna relazione romantica tra le due.

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