Buongiorno a tutti,
oggi vi parlo di “Kuroko no basket”, anche conosciuto come “Il basket secondo Kuroko”, un anime di genere sportivo incentrato sul basket, composto da tre stagioni di 25 episodi ciascuna, per un totale di 75 episodi più vari oav ed extra, che mi ha veramente appassionata. L’anime è stato trasmesso per la prima volta in Giappone nel 2012 e si è concluso tre anni dopo, nel 2015, riscuotendo un successo enorme; lo potete trovare sul web in lingua originale con sottotitoli in italiano. Il relativo manga di Tadatoshi Fujimaki è composto da trenta volumi ed è edito in Italia per Star Comics.
Kuroko no basket
TRAMA
Kuroko è un membro del leggendario team di basket delle scuole medie conosciuto come “La generazione dei miracoli” e, nonostante sembri che nessuno lo conosca davvero, i principali cinque giocatori della squadra scolastica delle superiori lo considerano il miglior giocatore di basket. Quando questi si unisce alla squadra del suo liceo, il Seirin, tutti restano sorpresi nel constatare che il ragazzo è piccolo, esile e debole… quale è il segreto che lo ha reso così famoso, e grazie a quale abilità riuscirà ad aiutare il suo team?
RECENSIONE DI VALY:
Direttamente nei miei preferiti, cinque tazzine tonde tonde!
“Kuroko no basket” è stata una scoperta pazzesca. Non mi capitava di guardare un anime così esaltante e coinvolgente dai tempi del celebre “Death Note” e sono ancora a bocca aperta ora. Magari pensate che stia
Kuroko è un giovane giocatore che si spinge al di là delle sue possibilità per aiutare la sua nuova squadra di basket, la Seirin, a battere tutte le altre più forti in circolazione e diventare la migliore a livello nazionale. Kuroko ha un obiettivo: arrivare ad affrontare le squadre dei licei dove giocano i suoi vecchi compagni di squadra della media Teikou, allora conosciuta come “La generazione dei miracoli”, Aomine, fuoriclasse in velocità, Midorima, tiratore a distanze incredibili, Murasakibara, centrale dalla potenza inaudita, Kise, copiatore perfetto, e infine Akashi,
“Kuroko no basket” non è un anime che si guarda e basta, come gran parte degli altri, è un anime che in qualche modo si vive, è un lungo percorso di crescita, di amicizia e di miglioramento a cui lo spettatore partecipa. La storia, pur non puntando al realismo, ma a un fanta-basket, a un gioco che nella vita reale non è possibile, poiché i protagonisti hanno tutti un qualche potere speciale, un talento fuori dalla norma che li rende quasi dei mostri, e più volte paiono essere dotati di magia ultraterrena, è allo stesso tempo credibile e regge bene; le
Il suo maggiore punto di forza, oltre a una caratterizzazione dei personaggi mirata e approfondita (di ognuno si scoprono le forze e le debolezze, tramite flashback sul passato, e i momenti in cui si sono conosciuti), a una grafica curata nei dettagli e colorata, a musiche eccellenti, e a una trama incalzante dal ritmo serrato, è proprio il
Nonostante la quantità di belli e bravi personaggi nella storia, il mio preferito resta naturalmente Kuroko, per il quale mi esaltavo ogni volta che inventava una nuova tecnica di gioco, battendo con astuzia uno dei suoi vecchi compagni di squadra, dandogli uno schiaffo morale senza precedenti. Kuroko è di aspetto carino e docile, ma la sua vera natura è, all’opposto, combattiva e ambiziosa, ha sentimenti buoni di rivalsa e il suo specifico talento è fuori dal comune. Oltre a lui,
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