Intervista a Gionata Scapin

    [custom_frame_right]una bevuta in compagnia sul blog letterario de le tazzine di yoko - interviste[/custom_frame_right]Oggi per la nostra rubrica una bevuta in compagnia abbiamo il piacere di ospitare Gionata Scapin autore del romanzo Lhotar e il risveglio del Marskull.

    Intervista a Gionata Scapin
    A CURA DI STREGA DEL CREPUSCOLO (Chiari)

    Benvenuto sul blog delle Tazzine, Gionata, cosa posso offrirti? Una cioccolata calda, una bella pozione o un cappuccino?
    Una cioccolata calda grazie! Mi piace tantissimo… anche perché l’ultima volta che ho accettato una pozione ho avuto per una settimana pois blu disseminati su tutto il corpo.

  • Parlami un po’ di te: quando è nata la tua passione per la scrittura?
  • Quando mi sono avvicinato al mondo dei giochi di ruolo, quindi durante il primo anno delle superiori. In quel periodo è sbocciata quella che per me ora è una grande passione e mi sono addentrato maggiormente nel fantasy stendendo la prima parte di “Lhotar e il risveglio del Marskull”. Il mio gioco di ruolo preferito è Dungeons&Dragons che reputo un’intramontabile fonte creativa. Trovo molto affascinante, ma anche illuminante, ideare le avventure da far intraprendere ai giocatori…anzi direi che non ne posso fare a meno!

  • Quali sono i tuoi libri e autori preferiti?
  • Ho avuto la fortuna di leggere diversi libri di Wilbur Smith, J. R. R. Tolkien, Ken Follett, A. C. Doyle, ma in assoluto il mio scrittore preferito è Walter Moers. Lo ritengo un autore dalla fantasia dirompente! Non a caso uno dei miei libri preferiti è “Rumo e i prodigi nell’oscurità”, per l’appunto di Moers. I suoi romanzi sono in grado di catapultarmi in un fantastico mondo ricco delle più stravaganti creature e delle avventure più impensate!

  • Qual è stato il percorso che ti ha portato a pubblicare Lothar e il risveglio del Marskull?
  • Copertina_Lhotar-e-il-risveglio-del-MarskullIl romanzo è nato lentamente. Avendo un altro lavoro il tempo è sempre poco e le idee mi affioravano alla mente nei momenti meno opportuni! Mi ritrovavo ad annotarmele su tovaglioli e angoli di giornale, accostandole poi appena potevo per dare vita ad un’avventura. Un grande incoraggiamento alla pubblicazione del manoscritto è arrivato da amici e conoscenti che lo hanno letto ancora in fase di bozza. Sono dovuti passare però diversi anni di tentennamenti e revisioni prima di riuscire a decidermi che il romanzo non poteva rimanere nel cassetto e quindi l’ho spedito a diverse case editrici. Così ha avuto inizio la mia avventura con la Marcianum Press di Venezia e a novembre 2014 il mio libro è uscito in libreria.

  • I protagonisti del tuo romanzo, l’elfo Lhotar e la fata Ellywick si ritrovano catapultati nel nostro mondo, dove devono affrontare molti pericoli. Mi parli di loro?
  • Lhotar è un personaggio molto riflessivo. Cerca sempre di comprendere a fondo l’animo degli umani con cui si relaziona. Quando prende una decisione cercherà in ogni modo di tenere fede alle proprie idee e di portare a termine gli obiettivi prefissati, anche se le difficoltà per raggiungerli sono oggettivamente insormontabili.
    Ellywick invece mi ricorda un vulcano inattivo. Le fate nell’immaginario fantastico sono il simbolo dell’allegria, della spensieratezza e della libertà. Creature che accorrono in aiuto dei protagonisti delle favole con i loro grandi poteri magici. In assenza di magia Ellywick diviene una creatura completamente indifesa. Sulla Terra non è in grado di far uso delle sue capacità e a Lhotar spetta il compito di proteggerla e nasconderla da sguardi avidi e bramosi rendendo la sua permanenza su questo mondo un’agonia.Lothar

  • Per fortuna, i due possono contare sull’aiuto di Matthias un archeologo che cercherà in tutti i modi di aiutarli. Mi parli del legame che li lega e di come si sono conosciuti?
  • Se c’è un aggettivo con cui posso identificare Matthias è senza ombra di dubbio “altruista”. Non riesce a sopportare l’idea che qualcuno possa soffrire quando ha la possibilità di fare qualcosa per aiutarlo. Stava conducendo uno scavo in un sito archeologico quando è venuto a sapere che il finanziatore della campagna, Stephen, aveva catturato un elfo e una fata. Trovando ingiusto quanto stava accadendo ai due protagonisti, escogita il modo per salvarli dando via così all’accanito inseguimento da parte di Stephen che animerà tutta la storia. Nasce però anche l’amicizia tra Lhotar e Matthias anche se Ellywick avrà in molti momenti forti dubbi sull’onestà dell’archeologo dal momento che nutre una qual certa antipatia per il genere umano.

  • Il tuo romanzo è ambientato in diversi luoghi, dalla Spagna, alla Scozia ci sono dei motivi particolari per cui hai scelto proprio queste località?
  • Probabilmente la scelta è un umile omaggio a quei luoghi, che ho avuto la fortuna di visitare personalmente e che considero incantevoli. Da tutti i miei viaggi porto a casa una valanga di impressioni e ricordi e quando è stata ora di pensare gli scenari per la mia storia mi sono tornati alla mente in modo naturale.

  • Uno dei problemi principali di Lhotar e Ellywick è l’assenza di magia nel nostro mondo. Che fine ha fatto tutta la magia?
  • Questa è proprio una bella domanda! Che fine ha fatto?! È terribilmente frustrante vivere in un mondo sprovvisto di magia!

  • Cos’è il Marskull?
  • Ho sempre evitato di svelare i tratti del Marskull o la sua natura. Preferisco non costringerlo in parole secondo quella che è la mia interpretazione perché è un’entità che mi piace lasciare all’immaginazione personalissima di ogni lettore.

  • I protagonisti cercano aiuto dall’unico drago rimasto sulla Terra. Mi parli di lui?
  • Tra tutti i soggetti descritti nel libro, il drago è quello che preferisco in assoluto. Sia per la sua secolare storia sia per la sua natura derubata, infatti i protagonisti lo incontreranno in una forma che non si aspettano! È orgoglioso quanto egocentrico, letale e saldo nella speranza che si avveri il suo più grande desiderio.

  • Un uomo privo di scrupoli di nome Stephen da la caccia ai protagonisti. Cosa puoi dirmi di lui?
  • Fata-le tazzine di yokoAvido, violento, insaziabile, ansioso, individualista, facoltoso, egoista e superbo, tutti attributi che calzano a pennello a questo personaggio. Lhotar ed Ellywick, in quanto creature uniche nel loro genere sulla Terra, diventano la sua ossessione di possesso. Sin dall’inizio della storia ha lo scopo di braccare i protagonisti dandogli non poco filo da torcere!

  • Il finale… mi ha colpito. Non tutti i personaggi hanno un lieto fine… posso chiederti perché proprio questo personaggio?
  • Mi rivolgono questa domanda molti di coloro che hanno letto il libro: “Ma perché?!”. A dirla tutta la cosa mi fa piuttosto piacere perché capisco che, per quanto poco, i lettori si sono affezionati a quel personaggio. Verso la fine della storia tutti quanti rischiano veramente grosso, poiché si sono imbarcati in un’impresa più grande di loro, infatti più di qualcuno uscirà di scena! Avevo pensato al finale sin dall’inizio, quindi al momento di scriverlo non ho avuto esitazioni.

  • Potresti scegliere una citazione dal tuo romanzo per condividerla con i nostri lettori?
  • “L’uomo ha studiato la materia sino a scomporla, ha conquistato vette di montagne invalicabili ed esplorato abissi oscuri, ha posato i piedi sulla Luna e ha clonato una pecora. Eppure ci sono luoghi sulla Terra che ancora non ha scoperto e conosciuto. Luoghi inesplorati in grado di nascondere segreti ancestrali. Luoghi che sono rifugio per creature che sarebbe bene non disturbare.
    Nell’oscurità di un’antica grotta nel cuore di un’alta montagna denominata Indrasan, nella quale solo il fragore del vento si era potuto udire nel trascorrere dei secoli, qualcosa cominciò a muoversi. Da prima fu solo il suono di un profondo respiro echeggiante in quelle fredde pareti rocciose, poi quello prodotto da narici che fiutano qualcosa nell’aria, un odore intenso, un odore di prelibatezza. Si accese un brontolio, come la vibrazione di un imminente temporale, seguito da uno strascichio di quelle che sembravano unghie graffianti e mascelle voraci.
    Qualcosa di oscuro e terrificante stava per rivelarsi al mondo, un’entità dormiente da secoli, affamata, che aveva già localizzato la sua preda.”

  • Quali sono i tuoi futuri progetti letterari?
  • Lhotar e il risveglio del Marskull” è un libro che ha un proprio finale, però ho iniziato a scrivere un secondo romanzo a cui si ricollega, addentrandomi maggiormente nel mondo originario di Lhotar ed Ellywick. spell_books_by_tsabo6-d36v4sp copiaQuesto è quindi il primo progetto da realizzare. Scrivere è la mia passione quindi è inutile dire che continuare a farlo, anche in futuro, è un sogno che sono deciso a perseguire.

    Ti ringrazio per la tua disponibilità e ti faccio un’in bocca al lupo per i tuoi prossimi romanzi.
    Crepi! E…è avanzata ancora della cioccolata?