I miei giorni alla libreria Morisaki: recensione del libro di Satoshi Yagisawa

Buongiorno cuplovers, siete amanti del Giappone? Io si tantissimo! Amo il paese e la loro cultura, per questo sono sempre contenta di leggere libri ambientati in Giappone, oppure scritti da autori Giapponesi. Tra le mie ultime letture ambientate in terra nipponica c’è “I miei giorni alla libreria Morisaki” di Satoshi Yagisawa. Un libro che mi ha trasportato nel lontano Giappone tra i suoi petali di ciliegio, le sue terme, le montagne e le sue città uniche in un microcosmo fatto di persone con la loro quotidianità.

I miei giorni alla libreria Morisaki cover per la recensione su Le Tazzine di Yokonel piattino abbiamo:

I miei giorni alla libreria Morisaki

(Morisaki shoten no hibi)
Satoshi Yagisawa
Edito da Feltrinelli (07 giugno 2022)
Pagine 160
€ 16,00 cartaceo – € 8,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere delle librerie e delle case editrici, paradiso dei lettori. Un angolo tranquillo e fuori dal tempo, a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni. File e file di vetrine stipate all’inverosimile di libri, nuovi o di seconda mano. Non tutti lo conoscono, più attratti da Ginza o dalle mille luci di Shibuya. Di sicuro Tatako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – non lo frequenta assiduamente. Eppure è qui che si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni. Un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza al piano superiore adibita a magazzino. È il regno di Satoru, l’eccentrico zio di Tatako. Entusiasta e un po’ squinternato, dedica la sua vita ai libri e alla Morisaki, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato. L’opposto di Tatako, che non esce di casa da quando l’uomo di cui era innamorata le ha detto di voler sposare un’altra. È Satoru a lanciarle un’ancora di salvezza, offrendole di trasferirsi al primo piano della libreria. Proprio lei che non è certo una forte lettrice, si trova di colpo a vivere in mezzo a torri pericolanti di libri e minacciosi clienti che continuano a farle domande e a citarle scrittori ignoti. Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con un timido sconosciuto e rivelazioni sulla storia d’amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.
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Il mio soggiorno presso la libreria Morisaki durò dall’inizio dell’estate fino alla primavera. Abitavo sommersa dai libri in una stanza al primo piano, un ambiente buio e angusto, umido, pervaso dall’odore di muffa tipico della carta vecchia. Ciò nonostante, il ricordo di quelle giornate è ormai parte di me perché è proprio lì che la mia vita, la mia vera vita, è cominciata. Senza quell’esperienza tutto sarebbe stato molto più scialbo, banale, piatto. Un posto importante, indimenticabile : questo è per me la libreria Morisaki.

I miei giorni alla libreria Morisaki è ambientato a Jinbōchō (Tokyo) in un quartiere che deve la sua fama alle numerose librerie presenti all’interno della sua area. Nei numerosi negozi di libri delle sue vie è possibile trovare libri usati a basso costo, libri rari o da collezione. La maggior parte di questi sono in lingua giapponese , ma alcune librerie sono fornite anche di opere in lingue straniera, soprattutto in inglese (lo sapevate?). A ottobre si tiene ogni anno un festival del libro, durante il quale i vari negozi allestiscono delle bancarelle per le strade del quartiere. Takako la nostra protagonista vive un periodo difficile della sua vita ha perso il suo lavoro e la relazione con il suo fidanzato è finita. Sarà lo zio Satoru a venire in suo “soccorso” facendola trasferire al piano superiore della sua libreria e dandole un lavoro presso di essa. La cosa curiosa è che Takako non è assolutamente una lettrice e per lei non è facile gestire una libreria e i lettori di tutti i tipi che la frequentano. Piano piano i libri, figure silenziose ma sempre presenti, riusciranno a farsi conoscere e scoprire da Takako ed è una delle parti più belle della storia. Takako li scopre, se ne innamora e non riesce più a farne a meno.

Questo nuovo contesto la aiuterà anche nella sua vita, Takako imparerà un modo nuovo di comunicare e relazionarsi con gli altri, a cominciare proprio da suo zio e il suo doloroso passato. Come Takako, anche suo zio ha sofferto per amore, sua moglie l’ha lasciato tempo fa e di questa fantomatica zia, Takako non sa quasi nulla fino a quando… I fantasmi del passato non entreranno di nuovo nella libreria Morisaki. E l’amore per Takako? Non sarà facile per lei aprirsi di nuovo all’amore, ma l’inaspettata conoscenza con un lettore accanito e un bar dalle atmosfere tranquille, farà sì che un nuovo sentimento si faccia strada nel suo cuore.

Le atmosfere del libro sono calde e rilassanti, è così facile immedesimarsi in Takako, nelle sue paure e insicurezze e lo è ancora di più quando riuscirà, grazie al suo nuovo amore per i libri, a trovare la strada giusta. Questo libro è amore assoluto per i libri e le emozioni che sanno trasmettere perfetto per ogni lettore.

Iniziai a leggere un libro dopo l’altro. Quei vecchi libri nascondevano storie per me inimmaginabili. E non mi riferisco solo a ciò che raccontavano. Dentro ognuno trovai tracce del passato: sottolineature, segnalibri, fiori secchi… Erano incontri che superavano le barriere temporali, possibili solo attraverso i vecchi libri. E così cominciai ad affezionarmi alla libreria Morisaki.