Recensione a La cacciatrice di fate di Elizabeth May, primo libro della serie The Falconer
Buongiorno cuplovers,
con l’uscita del volume unico con l’intera trilogia The Folner (la Falconiera) oggi vi riproponiamo la recensione de “La cacciatrice di fate”, primo libro della serie di Elizabeth May!
Un romanzo dark fantasy con ambientazioni steampunk, nel quale la protagonista Aileana dà la caccia a potenti e pericolose creature sovrannaturali, le fate. Aileana non cattura solo fate, a quanto pare, cattura anche i lettori del buon fantasy come me, per fortuna non per ucciderli (anche se è una tipa tosta), ma per trattenerli incollati alle sue lotte paranormali il più a lungo possibile.
Mentre leggevo delle fate della May, che sembrano più mostri vampireschi e zombie in alcuni casi che non dolci esserini, non facevo altro che pensare “ma quanto è figo questo libro!”.
nel piattino abbiamo:
La cacciatrice di fate
(The Falconer)
Elizabeth May
Edito da Sperling & Kupfer (febbraio 2014) – Mondadori (marzo 2024)
Pagine 888
€ 34,00 cartaceo trilogia intera – € 16,99 ebook
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TRAMA DELL’EDITORE
Lady Aileana non ha paura della notte: è nelle pieghe del buio che può compiere la sua missione. Non ha paura degli stretti vicoli di Edimburgo e dei pericoli che vi si annidano: è lì che può trovare le sue prede. Perché Aileana, giovane figlia del marchese di Douglas, nasconde un segreto: se di giorno è una perfetta gentildonna del diciannovesimo secolo, alle prese con gioielli, vestiti e feste scintillanti, di notte è una spietata cacciatrice di fate. Tutto è iniziato un anno prima, la sera del suo debutto in società: la stessa, tragica sera della morte di sua madre, uccisa da un essere soprannaturale. Da allora, Aileana sente dentro di sé una voce selvaggia che la sprona alla vendetta. Da allora, ha intrapreso un duro addestramento per imparare a combattere le fate: creature assetate di sangue che si nutrono dell’energia vitale degli umani. È stato Kiaran, il suo affascinante maestro, a fare di Aileana una guerriera, allenandola alla battaglia. E sarà lui a farle scoprire lo straordinario destino che l’attende. Perché Lady Aileana è l’ultima cacciatrice di un’antica stirpe, l’unica in grado di proteggere l’umanità la notte in cui tutte le fate si risveglieranno. La notte, ormai imminente, del solstizio d’inverno.
Cinque tazzine meno qualche piccolissima cosina
Mi concentro sui clic, mi sforzo di recitare mentalmente le mie azioni. Contegno. Clic. Grazia. Clic. Sorridi. Clic. Uccidi. Clic.”
Lady Aileana è una scozzese ricca di famiglia e molto corteggiata, ma ha un padre severo che non le mostra mai affetto e una madre deceduta in circostanze misteriose che le manca in ogni istante. La società la ritiene segretamente responsabile di quella morte, poiché Aileana era stata trovata accanto al corpo esanime della donna, cosparsa del suo sangue. Nessuno conosce la verità e la ragazza non può farne parola, perché non sarebbe mai creduta. Aileana ha infatti assistito all’assassinio di sua madre, che si è consumato davanti al suo sguardo terrorizzato, per mano di una sanguinaria, bellissima e spietata fata, una Sithichean della specie baobhan- Sith, chiamata Sorcha.
Aileana è riuscita a vedere quella fata grazie al seilgflur, un raro e delicato cardo che le aveva legato sua madre tra i capelli e che se usato contro di esse poteva perfino essere letale. Aileana non si sente a suo agio nel ruolo di Lady e non appena incontra Kiaran, una incantevole e potente fata Sithichean della specie daoine- sith intreccia un legame maestro-alunna con quel ragazzo immortale, apprendendo mosse di difesa e di combattimento che inizia a usare nella sua personale lotta contro gli esseri fatati. Aileana disprezza le fate, ha un impulso distruttivo nei loro confronti, di giorno finge di essere una Lady qualsiasi, impegnandosi in balli con possibili pretendenti e thè con le amiche, di notte esce per dare la caccia al soprannaturale che vive in mezzo agli umani e li soggioga per nutrirsene, a loro insaputa. Il suo obiettivo principale resta però Sorcha, la baobhan-sith che le ha ucciso la madre senza battere ciglio e grazie al pixie Derrick, una piccola fata alata ghiotta di miele che abita nel suo armadio di casa, la ragazza apprende informazioni sui suoi recenti spostamenti e disegna una mappa della Scozia per essere preparata ad affrontarla in uno scontro all’ultimo sangue. Nella sua ricerca di vendetta, Aileana viene aiutata anche dal suo amico di infanzia Gavin, che scopre essere un Veggente, un ragazzo in grado di vedere le fate costantemente anche senza l’aiuto del seilgflur; lui si offrirà di essere non solo i suoi occhi nel corso delle lotte contro i Sithichean che tanto detesta, ma anche il suo sposo nel corso di tutta la vita.
Ben presto, Aileana capisce che cacciare le fate non è più soltanto una questione strettamente personale, che lei è una Falconiera e ha nel sangue la possibilità di nuocere alle fate e che combatterle è diventata ormai una questione di obbligata urgenza se vuole proteggere la sua città da una imminente invasione. Il sigillo che le Falconiere prima di lei, tutte morte, avevano apposto per imprigionare molte temibili fate sotto terra sta per essere violato e le forze sovrannaturali nascoste in pochi giorni saranno di nuovo libere di uccidere gli umani, sommandosi a quelle che erano scampate alla cattura molto tempo prima e contro cui Aileana si batte già ogni notte. Riuscirà la Falconiera, con l’aiuto dell’affascinante Kiaran, del fidato Gavin e dell’amico Derrick a difendere la sua città e le persone a cui vuole bene dal ritorno delle fate prigioniere?
La Cacciatrice di fate mi ha proprio appassionata, è stata una lettura interessante e avvincente, che non ha mancato di stupirmi e di tenermi col fiato sospeso. Aileana non è certo una ragazza che si lascia andare ai sentimentalismi, è una combattente forte nella fragilità che gli è stata inferta dalla fata cattiva, è una ragazza che si batte per sé stessa ma che poi apprende anche a battersi per uno scopo più grande che coinvolge tutto il genere umano. Il lato romance del libro è veramente circoscritto a poche scene verso il finale, la protagonista potrebbe anche desiderare qualcuno, ma non ha il tempo per amare, perché è sempre concentrata sulla vendetta, sulla lotta, sull’uccisione. Si imposta un triangolo d’amore con Kiaran e Gavin, uno più incredibile dell’altro, ma in modo quasi accennato, sicuramente non approfondito e forse l’autrice tiene la carta dell’amore per i restanti libri della serie.
Che cosa mi è piaciuto così tanto del romanzo, allora? Sapete che io preferisco leggere lavori con anche storie d’amore emozionanti e se questo libro non ne ha granché…dove sta la bellezza per me? Bè, si tratta pur sempre di una storia piena zeppa di fantasy, non scontata, con la divisione delle fate in varie categorie insolite, come i revenant, che assomigliano più a morti risorti che a creature fatate, i cu-sith, che hanno le sembianze di feroci cani, i sluagh, che sono volatili simili a draghi, i redcap e così via. I personaggi principali sono caratterizzati bene, avvolti in un mistero che li rende unici, inoltre le ambientazioni a impronta steampunk hanno il loro fascino e leggere di ornitotteri al posto di macchine, di invenzioni automatizzate e di elettricità e vapore usati in modo diverso da come avviene da noi, ha contribuito a rendere il romanzo una vero impasto particolare fatto con ingredienti speciali e gustosi di cui è difficile dimenticarsi. Le descrizioni sono evocative, sembra di viverle in prima persona, la bravura di questa autrice non sta solo nel fantasy ben utilizzato, ma anche e soprattutto nello stile di scrittura, che ho trovato davvero di alta qualità. L’unico punto a sfavore di questo libro, che non gli fa prendere le cinque tazzine pienissime sta nel fatto che purtroppo la storia e l’azione vengono troncate a metà, quando sono ancora in corso con avvenimenti importanti per la vita e il futuro dei personaggi principali e ciò mi ha lasciato con l’amaro in bocca, perché in effetti non si è concluso quasi nulla da nessun punto di vista e bisogna attendere i prossimi volumi per sapere. In fondo al libro vi è un bestiario delle fate, che riassume tutte le specie che si sono incontrate durante la lettura.
serie The Falconer
- La cacciatrice di fate (The Falconer)
- The Vanishing Throne
loredana
1 Febbraio, 2015Ho chiesto alla Sperling a quanto la prossima pubblicazione. Risposta “non è prevista nel nostro programma editoriale!!!!!!”. decisione assolutamente vergognosa!
valy
1 Febbraio, 2015Ma nuuu!!! Merita tanto questa serie e sono anche pochi libri!
valy
1 Febbraio, 2015Ho speranza di vedere più avanti il seguito!
Veronica L.
1 Febbraio, 2015bellissimo questo libro *_* mi è piaciuto tanto! spero che abbiano detto che non è nel nostro programma editoriale perché il secondo libro non è ancora uscito in Ametica…
Eiry
6 Gennaio, 2016Ho sentito dire che sia una serie interrotta, ma non è giusto, sembrava proprio carino!
valy
11 Gennaio, 2016Purtroppo ad ora non ho notizie del secondo volume. E il primo ha un finale aperto…è una vergogna che interrompano serie anche brevi come questa. E soprattutto cosi meritevoli. Questo libro non è carino, è davvero bello 🙂
vivienne
21 Aprile, 2016ecco qui una di quelle serie che adoro ma che come sempre, per una ragione o l’altra, la casa editrice decide di interromperla.
All’inizio la storia non mi convinceva – c’era qualcosa in quelle prime 10 pagine – che mi faceva pensare: ecco l’ennesima storia della protagonista di turno con il desino segnato da chissà quale missione. ma poi mi sono dovuta ricredere e sono stata felice di vedere una protagonista tosta, che non si piange addosso come fanno molte altre. un’ambientazione davvero ben descritta, un epoca affascinante, contornata dallo steampunk che ho rivalutato proprio grazie a questa storia e personaggi secondari davvero divertenti e affascinanti, come il caro kiaran e derrick la fata.
è davvero un peccato che in italia non arriverà il seguito. e questo è stato confermato dalla stessa rizzoli che ha detto che non ha intenzione di pubblicare il secondo libro neppure in fururo….
p.s. la copertina originale mi piace molto, al contrario di quella italiana, troppo infantile ed ingannevole, che probabilmente non ha aiutato ad attrarre il lettore.