Dispatches from Elsewhere: una serie tv bizzarra, piacevole e senza troppi scossoni

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Buona sera cuplovers, oggi torniamo a parlare di serie tv con Dispatches from Elsewhere (Messaggi da Elsewhere).
Ho scelto di guardare questa serie tv prima di tutto perché mi incuriosiva parecchio, in secondo luogo perché mi è sembrata abbastanza tranquilla per poterla proporre a mia madre come serie da guardare alla sera e in ultimo per la presenza, nel cast, di due attori che avevo avuto modo di apprezzare in altre serie: Jason Segel che ho conosciuto in How i met your mothere Sally Field (Brothers and sisters – The amazing Spiderman).

Come è stato il mio viaggio con Dispatches from elsewhere? Piacevole, bizzarro, senza particolari scossoni e si è concluso con un bel messaggio finale.

nel piattino abbiamo:

PRODOTTA DA Jason Segel
DISPONIBILE SU Amazon Prime Video
STAGIONI 1 sono possibili altre stagioni ma la prima è stand-alone

Una buona visione 4 tazzine
voto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine Strega del Crepuscolovoto in tazzine tazza giù

Dispatches from elsewhere presenta l’impostazione tipica di una serie antologica pur non essendolo del tutto. Ogni episodio si apre allo stesso modo con il personaggio di Octavio che si rivolge direttamente allo spettatore invitandolo e immedesimarsi in uno dei protagonisti, questo tentativo di coinvolgere lo spettatore, a mio avviso, riesce abbastanza bene e, alla fine della serie, non potrete fare a meno di sentirvi come alla fine di un viaggio.

Protagonisti di questa folle avventura sono Peter, Simone, Fredwyn e Janice quattro persone molto diversa tra loro, le cui vite si intrecceranno grazie al loro incontro con la Elsewhere Society.
I nostri protagonisti rispondono a uno strano annuncio e fanno la conoscenza di Octavio capo del Jejune Institute ma, una volta scoperto che la Jejune ha scopi “malvagi”, finiranno per passare dalla parte della Elsewhere per aiutarli a ritrovare una ragazza scomparsa di nome Clara.
Riusciranno a trovare Clara prima che lo facciano quelli del Jejune Institute?
Ben presto la ricerca di Clara sembra trasformarsi in una vera e propria caccia al tesoro e le domande cominceranno ad assillarvi: Clara esiste davvero? La ragazza è sul serio in pericolo o si tratta solo di un gioco complesso organizzato dal Jejune Institute?
Non vi svelerò le risposte lasciandovi il piacere di arrivare da soli in fondo a questa folle e coloratissima avventura posso solo dirvi che dietro le apparenze c’è molto di più.
La serie vuole spingere i protagonisti e gli spettatori a guardare con occhi diversi la propria città, il proprio mondo e, perché no, a migliorarlo, rendendolo un luogo più colorato, più magico.
Ma non è tutto, ben presto i nostri quattro avventurieri comprenderanno che ci sono cose che si possono capire solo tramite la collaborazione iniziando un viaggio non solo alla ricerca di Clara ma anche di profonda crescita personale.
Peter è una persona profondamente sola che, tramite il gioco, troverà degli amici, delle persone con cui condividere i suoi timori e le sue insicurezze, Simone ha preso una scelta che ha cambiato completamente la sua vita e, anche se lo ha fatto con consapevolezza, ancora non riesce ad accettarsi e troverà in Peter l’aiuto che le serve. Che dire poi di Janice e Fredwyn? Ho amato molto il personaggio di Janice è una donna adulta a cui la vita ha dato tanto ma ha anche tolto tutto, ed è convinta che, per lei, non ci sia nient’altro. Janice deve riscoprirsi, ritrovare le proprie passioni, deve cominciare a considerarsi un’entità distinta da quella del marito. Non dico che Janice si sia annullata dopo essersi sposata ma ha dimenticato come si fa a vivere da soli e, ora che il marito è in coma, deve capire come procedere con le sue gambe, deve riscoprire se stessa, ritrovare la propria individualità, imparare un modo diverso di vivere. E poi c’è Fredwyn colui che più di tutti vuole arrivare in fondo a questa storia per cui tutto deve avere un senso e che, nonostante sembri il più inquadrato del gruppo, è anche colui che ha più difficoltà a relazionarsi con gli altri e che, fin troppo spesso, sembra incurante dei sentimenti altrui.

Peter, Simone, Fredwyne e Janice riusciranno ad arrivare in fondo al gioco? Troveranno Clara? E se lo scopo del gioco non fosse quello che è stato detto loro? Se dietro ci fosse una storia diversa e ancora più difficile da svelare?
Questo gioco è un’occasione, un regalo, un modo per cambiare la propria vita in meglio e colorare il nostro mondo come vogliamo noi. Il gioco è un’occasione per prendere in mano la nostra vita grazie a un profondo lavoro su noi stessi, su come vediamo il mondo e sul nostro modo di ragionare, un lavoro che parte, inevitabilmente, dalla relazione con gli altri. Alla fine del viaggio, che trovino Clara o meno, Peter, Simone, Fredwyne e Janice non saranno più le stesse persone di prima. Il legame che si viene a creare tra questi quattro perfetti sconosciuti si fa sempre più profondo e ciascuno di loro trova negli altri degli amici veri con cui confrontarsi, in cui trovare conforto e supporto ma anche delle opportunità di confronto e crescita.

Dispatches from Elsewhhere si è rivelata una serie davvero bizzarra, colorata, positiva, a tratti mi sono chiesta se ci fosse davvero un punto d’arrivo ma alla fine, quello che conta è il viaggio e non la destinazione.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Ammetto che la rivelazione finale che fosse tutto un gioco organizzato dalla Elsewhere Society e dal Jejune Institute mi aveva un po’ spiazzata e sono lieta che, alla fine, dietro ci fosse anche altro. Tutte le storie sembrano incrociarsi, fondersi e se anche, alla fine, non c’era nessuna Clara da salvare davvero sono i protagonisti stessi ad essersi salvati da soli. Tutto torna, anche se non come me lo ero immaginato…
Dispatches from Elsewhere è un viaggio bizzarro e colorato alla riscoperta di noi stessi e dell’importanza di creare un rapporto vero con l’altro.
Una serie davvero carina, bizzarra e con un bel messaggio che mi ha fatto sorridere più volte ma che non trovo poi così indimenticabile. Se cercate qualcosa di diverso da vedere vi consiglio di dargli una possibilità.