Un eroe ribelle: quando il seguito è al di sotto delle tue aspettative
Buongiorno cucchiaini, oggi parliamo di “Un eroe ribelle”, secondo libro della trilogia di Rainbow Rowell iniziata con “Carry On” (la mia recensione QUI). Leggendolo un po’ mi ha ricordato Supernatural…
Nel piattino abbiamo:
Un eroe ribelle
(Wayward Son)
Rainbow Rowell
Edito da Piemme (15 settembre 2020)
Pagine 368
€ 17,00 cartaceo – € 8,99 ebook
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Trama dell’editore
Simon Snow ha sconfitto il Tedio, ha ucciso l’Arcimago e ha trovato l’amore in Baz, il vampiro tanto odiato durante gli anni nella scuola di Watford. Ma sono successe troppe cose e Simon è cambiato, la scintilla nei suoi occhi si è spenta, si sta allontanando dall’amica Penelope e soprattutto da Baz. Come possono un mago e un vampiro, acerrimi nemici da secoli, vivere un amore senza pregiudizi? Penelope, l’ottimista del gruppo, pensa che un viaggio in America possa aiutare tutti a chiudere con il passato. Ma quella che parte come un’avventura on the road si trasforma presto in una vera e propria lotta contro un nemico sconosciuto e molto potente… “Non gliel’ho mai detto, mai una volta. Non in modo che ci credesse. Che potesse comprenderlo e ci si aggrappasse. Tutto quello che rappresentava per me. Che era tutto per me.”
3 TAZZINE E MEZZO, la classica lettura che si definisce carina
La prima cosa che mi viene da dire è: dove cavolo è finita la storia d’amore?
…ma andiamo con ordine…
Iniziamo con il dire che, mentre all’inizio del primo romanzo, si dava tanto per scontato e mancavano le spiegazioni dovute in un primo libro, in questo secondo è tutto totalmente comprensibile. Oggettivamente è fatto meglio del precedente. Prima di tutto è molto chiaro, leggendolo non ti da la sensazione di essere il ventesimo libro e a te ne mancano 19.
Secondariamente i personaggi sono resi benissimo, tutta la loro situazione e i loro sentimenti hanno senso. Simon che si sente smarrito, non sa cosa fare di se stesso o dove sbattere la testa, che non sa cosa può o non può fare. Che non riesce a capire la sua direzione o cosa fare di se stesso ora che tutta la sua vita ha preso una svolta strana. Poi abbiamo Baz e Penelope che non sanno come aiutare qualcuno che non vuole essere aiutato, ma che vuole solo lasciarsi andare.
Penelope decide allora di andare a trovare Agatha in America e il viaggio si rivela davvero movimentato. Simon inizia a riprendersi, chiaramente. In situazioni che ben conosce, dovendosi concentrare solo sul presente, ritorna il vecchio Simon, cosa di cui sia il suo ragazzo che la sua amica sono grati.
Insomma, tutto è fatto bene, anche il nuovo personaggio che viene introdotto è davvero interessante. Ma la mia domanda rimane: dov’è finita la storia d’amore?
Si, okay, la situazione era un casino ed era normale che non potesse essere troppo sviluppata. Solo che anche nel primo libro era a mala pena iniziata. Insomma, io sono un’anima romantica, datemi la mia storia d’amore!!!!!
Per il resto il libro è ben fatto, molto scorrevole e divertente. Pieno di azione e magia. Poco romanticismo.
La trilogia
- Carry On (Carry On)
- Un eroe ribelle (Wayward Son)
- Dove soffia il vento (Any Way the Wind Blows)