Terzo post dedicato allo special guest di maggio: Parmigiana di uomo verde
Buon giorno cuplovers!
Oggi vi presento il terzo e ultimo post dedicato al bellissimo libro di Marco Cardone: “Italian Way of Cooking”, che il fortunato fan più attivo di questo mese vincerà in versione cartacea! (Come si diventa fan del mese? Leggete qui). Potete leggere la mia recensione del romanzo qui.
In questo post l’autore ci presenta una nuova ed esotica ricetta: “Parmigiana di uomo verde”.
Vi state già leccando i baffi? Lasciamo la parola a Marco!
Arriva l’estate, e con lei il gran caldo e le raccomandazioni del caso: non uscire di casa nelle ore della canicola, usare creme protettive, segregare gli anziani in cantine ombrose, bere tanto e, soprattutto, mangiare tante verdure. Non bisogna però sottovalutare l’importanza di una dieta equilibrata, che preveda anche proteine, carboidrati e – perché no? – un po’ di soddisfazione per il palato.
Ecco quindi un pratico piatto unico a base di vegecarne, gustoso ed equilibrato, da declinare nella versione ricca o in una più “light” ma altrettanto saporita.
Ingredienti:
– un uomo verde (a.k.a. Woodwose, Uomo Selvaggio e Jack in the Green, spesso confuso con la divinità Dioniso e ispiratore di personaggi come gli Ent, Swamp Thing, Man-Thing e Poison Ivy); se siete persone banali e pavide, potete sostituire con melanzane a fette, lasciate in ammollo in acqua e sale una mezz’oretta e poi strizzate;
– pomodoro fresco o passata;
– prosciutto cotto (facoltativo);
– provola a fette, o formaggio edamer, o sottilette, secondo i gusti;
– olio extravergine di oliva;
– aglio e cipolla (alternativamente o assieme);
– basilico;
– parmigiano;
– pecorino (facoltativo);
– pangrattato;
– sale;
– zucchero.
Prima di tutto, procuratevi un uomo verde. Non fatevi ingannare dalla sua buona reputazione: artisti fricchettoni di tutte le epoche ne hanno travisato la vera natura, infida e arcigna. L’apoteosi è arrivata con la new age e il suo revisionismo folkloristico mondiale, di cui gli ambientalisti sono solo l’ultima incarnazione. Nelle sedi di WWF e Greenpeace, ancora oggi, vengono prodotti incredibili falsi di manoscritti medioevali per riscrivere (e ri-miniare) la verità sui secoli bui in chiave buonista. In realtà l’“uomo verde” non è davvero un uomo, né una figura positiva. Vi siete mai domandati dove finiscano i bambini che, di quando in quando, scompaiono nei boschi? Ecco: se non le combattiamo, le piante e le creature che vi si annidano c’invaderanno. Non si pretende il disboscamento totale, ma almeno rimandarle in Amazzonia e concimarle a casa loro. Quindi non abbiate scrupoli e, armati di fucile a pompa e motosega, addentratevi nelle profondità di un bosco.
Per attirare un uomo verde, sarà sufficiente cominciare a recidere i germogli più teneri delle piante, o comunque lasciarsi andare ad atti di vandalismo insensato nei boschi. In men che non si dica, il vegetale vivente farà la sua comparsa. Occhio che è parecchio mimetico e ha un debole per i jump scare; inoltre fate attenzione a colpirlo da una certa distanza, prima di avvicinarvi per finirlo: può secernere e lanciarvi contro ogni neurotossina vegetale esistente in natura.
Una volta abbattuta la creatura, rimuovetene le foglie esteriori, che potrete usare a scopo ornamentale o come semplice trofeo di caccia, poi lavorate la parte interna ricavandone fette spesse circa mezzo centimetro.
Una volta preparata la vegecarne, dedicatevi al sugo. In una padella antiaderente soffriggete aglio e cipolla a piacere, tritati fini o lasciati interi per poterli togliere a cottura ultimata, se volete evitare alitosi da Necronomicon. Aggiungete il pomodoro, salate a piacere e aggiungete un pizzico di zucchero. Così, perché lo fanno i cuochi quelli bravi.
Mentre il sugo cuoce a fuoco basso, friggete le fette di vegecarne (per la versione light potete grigliarle). Attenzione: non impanare in alcun modo, non ce n’è bisogno ed eviterete lo stato di narcolessia da pitone in digestione.
Applicate sul fondo di una teglia a bordo alto la carta da forno, poi cospargetela di sugo. Incominciate dunque a disporre strati di fette di vegecarne alternati a prosciutto (meglio di licantropo, se vi riesce di trovarlo, ma solo quello del consorzio, altrimenti vi rifilano cane nero o scarti di Chupacabra), parmigiano e pecorino (facoltativo), foglioline di basilico fresco, il formaggio a fette e altro sugo. Continuate così fino a raggiungimento del bordo della teglia. L’ultimo strato dev’essere di fette di vegecarne, ricoperte da sugo, parmigiano e pangrattato.
Una volta ultimata la preparazione informate e cuocete a 220 gradi, fino a che il tutto avrà un aspetto dorato e appetitoso. Consiglio massimo cinque minuti di grill a fine cottura per far formare in cima quella crosticina che piace a grandi e piccini.
Lasciar riposare almeno mezz’ora ed ecco pronto un ottimo piatto, nutriente e pratico anche da portare in spiaggia, che affonda le sue… ehm… radici, nella nostra tradizione popolare.
Difficoltà: 9 ½ caccia all’uomo verde, 5 preparazione.
Effetti collaterali: voglia irrefrenabile di abbracciare alberi, camminare scalzi nell’erba alta e leggere Le Bucoliche di Virgilio. Probabile congestione, se si fa il bagno subito dopo mangiato (perché, a seguito dell’ingestione, le leggende metropolitane diventano vere per tutta la digestione).
Michela Martorelli
4 Giugno, 2018Ahahah ! È che ci vuole a trovare un uomo verde?? Semplicissimo ^_^
FABRY
4 Giugno, 2018Difficoltà 9 ½ caccia xD facciamo anche 11???
Valentina
12 Giugno, 2018Ahah
Maria Grazia Murgia
21 Giugno, 2018Dobbiamo combattere nei boschi le piante e le creature che vi si annidano o c’invaderanno!!! 😀 Parole sante 😀 😀 Anch’io intraprenderò l’impresa di trovare un uomo verde…ahahah