Un tavolino, un caffè e una scelta per essere felice, ecco di cosa parla “Finché il caffè è caldo”

Se vi fosse data la possibilità di tornare indietro nel tempo appena il tempo di un caffè, pur sapendo di non poter modificare nessun evento, lo fareste?
“Finché il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi parla di una caffetteria speciale, dove tutto questo è possibile. Il suo è un libro che riesce a emozionare con storie semplici, umane, delicate. Qualcuno l’ha definito un libro “scaldacuore” e credo che sia esattamente così, una lettura che si legge in un soffio e ti lascia quella sensazione di tepore di un caffè appena finito.

nel piattino abbiamo:

Finché il caffè è caldo

Toshikazu Kawaguchi
Edito da Garzanti (12 marzo 2020)
Pagine 177
€ 16,00 cartaceo – € 9,99 ebook – audiolibro su Audible
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TRAMA DELL’EDITORE
In Giappone c’è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kòtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.

4 TAZZINE, una bella lettura!
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Appena raggiunta l’ultima pagina credo di aver rigirato il libro tra le mani un paio di volte, con affetto e riflessione. “Finché il caffè è caldo” è indubbiamente un romanzo che lascia qualcosa, non quell’euforia che mi regala tipicamente una bella lettura appena terminata, ma più una sensazione di …consapevolezza. È una lettura che parla di perdita, rimpianti, sacrifici e attese. È una lettura molto giapponese (chi ha letto la Yoshimoto mi capirà), riflessiva, placida, che vuol far soffermare il lettore sull’importanza di dire le cose al momento giusto, di approcciarsi alla vita in modo da non avere rimpianti.

Questo romanzo vi porterà in una piccola caffetteria di Tokyo, dove è possibile tornare indietro nel tempo senza però modificarlo, finchè il caffè rimane caldo nella tazzina. Il tempo è quindi davvero esiguo, ma forse per qualcuno può essere abbastanza.
Fumiko, crede di aver perso l’amore della sua vita, Hirai ha problemi con la famiglia e Kotake ha il cuore a pezzi per il marito a cui è stato diagnosticato l’alzheimer  e comincia a vedere avanzare la malattia. Ognuno dei personaggi ha una questione che lo affligge, a cui forse una piccola consapevolezza potrebbe rasserenare il futuro.

Nelle riflessioni che creano inevitabilmente le vicende mi è venuto più volte da chiedermi se nei loro panni avrei fatto le stesse scelte e ho rivolto a me stessa la fadica domanda “io tornerei indietro?”. La mia risposta è no, non lo farei, ma perché una delle poche cose che ho sempre ripromesso a me stessa è di fare le cose senza avere rimpianti, dove possibile e anche se questo voleva dire risultare fastidiosa per alcuni. E quando frangenti della vita mi hanno messo davanti a momenti difficili questa scelta è risultata essere un salvavita, una consapevolezza in grado di non farti annegare. Ecco, io credo che questo libro voglia proprio sottolineare questo. Nella realtà non esiste una caffetteria in grado di darti una seconda possibilità -anche se solo di alcuni minuti- per cui l’autore invita a soffermarsi sulle scelte che si fanno nella vita, anche le più piccole, spronandoci a dargli un valore, di parlare apertamente. Di spingere se stessi a fare le cose al momento giusto perché il tempo non torna indietro, va sempre e solo avanti.

“Finché il caffè è caldo” è una bella lettura che, oltre ad aver vinto un premio al Suginami Drama Festival, è diventata un’opera teatrale e un film nel 2018 che sarei davvero curiosa di vedere. Consiglio questo libro a chi ha voglia di passare un pomeriggio sul divano con una morbida coperta sulle gambe, vi darà la stessa piacevole sensazione di un sorso caldo ad ogni pagina che girerete.

PS: ci tengo a ringraziare Giulia per questo regalo, ma sopratutto per il pensiero: hai scelto per me un libro delicato, ricordandoti il mio amore per il Giappone e la sua cultura, unitamente al mio amore per le tazze e tutto il loro contenuto. Grazie.

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4 Comments
  • Daria V.
    19 Ottobre, 2020

    Non sapevo ci fosse anche il film vorrei provare a vedere se lo trovo sottotitolato da qualche parte, voi sapete indicarmi dove posso trovarlo per caso? 🙂

    • tazzine e zollette - yoko
      yoko
      19 Ottobre, 2020

      No purtroppo 🙁 ma anche io lo voglio cercare, facciamo che la prima che trova lo scrive qui? 😉

  • Eliana *bamby*
    19 Ottobre, 2020

    Amo il Giappone e la loro cultura, poi citi la Yoshimoto che io amo, lo devo proprio leggere, grazie di avermelo fatto scoprire!

    • tazzine e zollette - yoko
      yoko
      19 Ottobre, 2020

      Prego 😀 buona lettura, se già ci sono queste premesse credo che ti piacerà sicuramente

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