Recensione di “Serpent & Dove”

Buongiorno cuplovers, il 10 settembre è finalmente arrivato in Italia per HarperCollins il libro d’esordio di Shelby Mahurin: “Serpent & Dove”. Un romance fantasy in cui il romace la fa da padrone grazie al cliché “enemies to lovers” 😉
L’ho adorato, è quasi perfetto! Peccato solo per il world building.

nel piattino abbiamo:

Serpent & Dove

Shelby Mahurin
Edito da HarperCollins (10 settembre 2020)
Pagine 494
€ 17,90 cartaceo – € 6,99 ebook
amzn-amazon-stock-logolink diretto all’acquisto cartaceo
link diretto all’acquisto ebook

TRAMA DELL’EDITORE:
UNA STREGA E UN CACCIATORE DI STREGHE LEGATI NEL SACRO VINCOLO DEL MATRIMONIO. UN AMORE CHE GIOCA COL FUOCO.
Louise le Blanc è fuggita dalla sua congrega e si è rifugiata a Cesarine, rinunciando a ogni forma di magia e vivendo di furti ed espedienti. Perché in quella tetra città le streghe come lei fanno paura. Vengono braccate. E mandate al rogo. Reid Diggory è un cacciatore, ha giurato fedeltà alla Chiesa e da sempre vive secondo un unico, ferreo principio: uccidere le streghe. La sua strada non avrebbe mai dovuto incrociare quella di Lou, eppure un perverso scherzo del destino li costringe a un’unione impossibile: il santo matrimonio. Ma anche se quella tra le streghe e la Chiesa è una guerra antica come il mondo, un nemico crudele ha in serbo per Lou un destino peggiore del rogo. E lei, che non può cambiare la propria natura e nemmeno ignorare i sentimenti che stanno sbocciando nel suo cuore, si trova di fronte a una scelta terribile. Siamo legati a doppio filo dall’amore, dall’onore, o dal fuoco… E l’amore si prende gioco di tutti noi.

DELIZIOSO, 4 TAZZINE E MEZZO!

Ho semplicemente adorato questo romanzo. Lo stile dell’autrice è semplice e scorrevole, i personaggi sono ben caratterizzati ed hanno un background solido e convincente. Il world building ammetto non sia tanto approfondito, ma confido verrà meglio esplorato nel secondo e nel terzo volume. Inoltre sono presenti alcune vibes alla Gobbo di Notre Dame che sono sicura apprezzerete.

Le vicende sono ambientate a Cesarine, luogo di fantasia ispirato alla Francia del diciannovesimo secolo, periodo che come forse ricorderete era contraddistinto dalla così detta caccia alla streghe. Le streghe della Mahurin si distinguono in Dame Blanche, streghe la cui magia si basa sull’equilibrio della natura per cui per compiere un incantesimo devono sacrificare un qualcosa di equilibrato rispetto all’obbiettivo che intendono raggiungere (ad es: una vita per una vita), e in Dame Rouge, la cui magia è legata al loro sangue e per questo più utilizzano la magia e più cicatrici avranno sul corpo.

La protagonista, Louise Le Blanc, è una strega bianca che da due anni ha abbandonato la propria congrega perché non ne condivide più i valori. Lou è ribelle, sboccata, sarcastica, sfacciata, vive alla giornata, ma è anche molto coraggiosa. È la protagonista “bad ass” di cui avevo bisogno. La vediamo all’inizio della storia che, per sopravvivere, diventa una criminale assieme all’amica Coco, strega rossa anch’essa in conflitto con la sua congrega per motivi purtroppo inesplorati.

Lou e Reid Diggory, il comandante degli chasseur (cacciatori di streghe), si incontrano-scontrano più volte finché il loro destino viene legato dal vincolo del matrimonio. Un matrimonio riparatore e indesiderato da entrambi, che sostringe Lou a celare la sua natura, a Reid e tutti gli altri.
Reid è gentile, introverso, serio, educato (davvero ben educato), bigotto, rispettoso e dagli ideali molto solidi, ma è stato cresciuto dall’arcivescovo di Cesarine e perciò indotto fin da piccino a considerare la streghe come il male da estirpare. I due ragazzi passano dall’essere nemici di nascita ad amanti in un arco di tempo che percorre tutto il romanzo, il loro è un lento innamoramento. È una storia che viene creata a piccoli passi, fugaci sguardi e gesti importanti. Nonostante le loro divergenze di pensiero riescono ad avvicinarsi, capirsi ed infine amarsi. A primeggiare nel racconto è propio la loro graduale storia d’amore, il romance è il tema portante che soppianta la tematica fantasy e l’intrigo politico (e non lo dico in senso negativo).

I capitoli si alternano tra il punto di vista di Lou e Reid, aspetto che ho davvero apprezzato perché questo espediente consente al lettore di comprendere maggiormente i diversi orientamenti dei personaggi, entrando così in empatia con loro.

Il world building purtroppo non è approfondito. La cittadina ricorda la Francia del 1600/1700; dolci (ad essere spesso citati sono i macarons), nomi di luoghi e persone, appellativi eccetera sono un chiaro riferimento alla nazione francese, mentre la chiesa è chiaramente quella cristiana. Mancano però dettagli e chiarimenti sul sistema magico delle streghe, sulle loro congregazioni e sui loro poteri. Si comprende bene la distinzione tra le due congregazioni e tra le rispettive modalità con cui accedono alla magia, ma non si conosce abbastanza in merito alle loro differenze storiche e di pensiero. Spero che nei due seguiti -essendo questa una trilogia- l’autrice approfondisca il world building arricchendolo e, volendo, anche complicandolo un poco.
Fortunatamente ad arricchire la storia ci sono personaggi secondari davvero ben introdotti e sviluppati: Coco (la migliore ed unica amica di Lou, impertinente, coraggiosa e determinata a proteggerla), Ansel (un apprendista chasseur, chaperon e successivamente amico e compagno di avventure e segreti di Lou) e il principe Beau (figlio legittimo del re Auguste, spirito ribelle, amante delle belle fanciulle, viziato e altezzoso ma anche disposto ad accettare compromessi pur di difendere la sua famiglia ed i suoi nuovi amici).

Lo stile di scrittura della Mahurin è semplice e scorrevole, poco descrittivo, ma a mio avviso ben si adatta alla trama del romanzo e risulta davvero piacevole. È coinvolgente ed appassionante, ho divorato le pagine desiderando di scoprire come si sarebbe evoluta la storia. I plot twist sono ben realizzati ed a mio avviso inaspettati, forse col senno di poi si potevano intuire alcune dinamiche da alcuni dettagli e riferimenti, ma devo essere sincera ed ammettere che alcune rivelazioni mi hanno lasciato a bocca aperta e con il grande desiderio di leggere il seguito, che spero arriverò presto!

“Serpernt & Dove” è davvero super consigliato per chi cerca un fantasy romance con riferimenti storici, in cui la dinamica “enemies to lovers” domina e la diversità è un punto di contatto e di evoluzione e non per forza di disinteresse o distruzione.


In realtà tutti i personaggi della storia sono in un qualche modo legati alla magia, anche se non lo sanno e/o non lo vorrebbero. Lou si scopre essere la figlia nascosta dell’arcivescovo e per tale motivo il bigotto esponente della chiesa, che da sempre sapeva che Lou era sua figlia, ha deciso di non imprigionarla per i suoi crimini o bruciarla al rogo, ma di proteggerla facendola sposare con Reid, il suo figlioccio. La madre di Lou è la regina delle Dame Blanche, Morgane, donna priva di amore e con l’unico scopo di distruggere la famiglia reale, uccidendo tutti i discendenti, al fine di riconquistare la città e di porla sotto il dominio delle streghe bianche.

L’obbiettivo di Morgane, essendo strega bianca, ha un prezzo: dovrà sacrificare la sua discendenza, quindi Lou, come equilibrio per la morte della famiglia reale, una vita per una vita. Fortunatamente il gruppo composto da Reid (che perdona Lou per avergli celato le sue origini), i comprimari e da Madame Labelle (la donna che si rivela essere strega bianca e madre di Reid),salvano Lou dalla morte sacrificando al suo posto l’arcivescovo. È Reid che concretamente salva Lou risvegliando al contempo i propri poteri magici: Reid ha il dono della magia, mai prima d’ora un maschio figlio di una strega ne era stato dotato.

Altro importante plot twist riguarda il padre di Reid: è il re Auguste, uomo infedele e con una lunga progenie di figli al di fuori del matrimonio. Quindi, Reid è il fratellastro di Beau, sono davvero curiosa di scoprire se il loro rapporto verrà approfondito nei seguiti, lo spero tanto.
Non ho apprezzato il ruolo apparentemente centrale che avrebbe dovuto avere l’anello di Angelica, oggetto antichissimo che se portato tra le labbra rende invisibili le streghe e se indossato al dito le rende immuni dagli incantesimi altrui, attorno a cui erano state costruite le premesse centrali del romanzo. Di fatto l’anello non viene mai utilizzato concretamente, vengono sempre ricordate le sue funzionalità, ma mai effettivamente mostrate ne utilizzate a favore dei personaggi.

Cosa ne pensi? Lasciaci un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

2 Comments
  • Manuerla
    22 Settembre, 2020

    Mi ispira un casino!

  • Lucrezia N.
    22 Settembre, 2020

    Lo voglio assolutamente prendere e il mio portafoglio questo mese già piange T_T

Tags