Recensione all’anime “Children of the Whales”

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Buona sera cuplovers, oggi torniamo a parlare di anime con la serie “Children of the Whales”.
In uno sconfinato mare di sabbia, gli abitanti della Balena di fango vivono una vita tranquilla e pacifica ma questi giorni stanno per giungere al termine. Capacità magiche, misteri, paesaggi avvolti dalla sabbia e tanto sangue danno vita questo anime davvero particolare.

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Children of the Whales

REGIA DI Kyōhei Ishiguro
DISPONIBILE SU Netflix
EPISODI 12 -fino ad ora non è stata confermata una stagione 2, ma potrebbe uscire nel 2021-

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Children of the whales è un anime davvero particolare che mi ha appassionato, sconvolto e lasciato con molti dubbi…
Ho voluto dare un voto positivo, nonostante l’anime abbia diverse pecche, perché spero ardentemente in una seconda stagione che dia tutte le risposte alle domande che la fine della prima stagione mi ha lasciato.

Children of the Whales non è un anime per i deboli di cuore, nonostante quello che le prime puntate lasciano a intendere…
Ci troviamo in un mondo post-apocalittico dove, a quanto sembra, la terra emersa è quasi del tutto scomparsa lasciando il posto a uno sconfinato mare di sabbia. Ed è proprio su questo mare che naviga la Balena di Fango ovvero una gigantesca isola fluttuante/nave dove vivono i protagonisti di questa storia. Gli abitanti della nave si dividono in marchiati e non-marchiati. I marchiati sono dotati della thymia un potere magico che consente loro di far fluttuare gli oggetti e di avere abilità particolari in battaglia, per contro, coloro che sono dotati della thymia hanno una vita breve. I non-marchiati, avendo una vita dalla lunghezza normale, si occupano di governare potendo farlo più a lungo ed arrivare ad un’età in cui si “dovrebbe” essere più saggi.

Sulla balena di fango tutti vivono in pace, i paesaggi dai colori pastello, i disegni molto kawaii e, in generale, il clima di tranquillità che sembra respirarsi sulla balena di fango non fa assolutamente presagire quello che sta per accadere.
Dopo oltre cento anni di completo isolamento gli abitanti della Balena di Fango scorgono un’altra isola/nave in lontananza. Sperando di poter fare rifornimento di generi di prima necessità i nostri raggiungono l’isola dove, ad attenderli troveranno un mare di cadaveri e una sola sopravvissuta: una ragazza senza nome che il protagonista, il giovane Chakuro, chiama Lykos. La ragazza è l’unica sopravvissuta dopo che, apparentemente, tutti gli altri che si trovavano sulla nave hanno sacrificato la loro vita per nutrire il Nous. Il Nous è uno degli elementi più misteriosi della storia si tratta dell’anima della nave senza cui l’isola fluttuante non si muoverebbe. Inutile dire che, anche se involontariamente, sarà proprio la comparsa di Lykos a portare i guai sulla Balena di Fango. La ragazzina e la sua nave erano infatti a caccia dei criminali di Falaina (altro nome della Balena di Fango) a cui, almeno così sembrerebbe, l’Impero dà la caccia da anni. Perché gli abitanti di Falaina sono stati cacciati dall’Impero? E perché tutti coloro che erano sulla nave di Lykos sono morti per nutrire il Nous se non è necessario farlo?
I membri della nave su cui si trovava Lykos nutrivano il Nous con i loro sentimenti, i loro ricordi, quello che, a conti fatti, rende una persona tale. Uno ad uno, gli abitanti hanno perso quello che li rendeva umani e si sono uccisi fra di loro lasciando solo la piccola Lykos a bordo della nave.
Gli abitanti di Falaina non hanno mai nutrito il Nous con i loro sentimenti, eppure, la loro nave funziona lo stesso… se non è necessario perché l’equipaggio della nave di Lykos lo faceva?
I membri del consiglio celano un segreto oscuro che minaccia tutta Falaina.
Pochi giorni dopo una nave oscura sbucata dal nulla fa calare orde di soldati mascherati sulla Balena di Fango dando inizio a un vero e proprio massacro. E non scherzo quando dico massacro, gli abitanti della Balena di Fango, colti di sorpresa e non addestrati al combattimento vengono decimati. Il sangue scorre, letteralmente, a fiumi. Gente impalata, sgozzata, trafitta in mille modi e maniere… neppure i bambini scamperanno agli invasori.
Alla fine, i nemici si ritirano grazie all’intervento di Ouni e perché probabilmente volevano far durare il “divertimento” ancora un po’ ma torneranno. Guidati da Liontari un ragazzino esaltato, crudele e felicissimo di fare a pezzi la gente, i nemici della Balena di Fango torneranno presto per finire il lavoro. Il loro obiettivo non è assoggettare gli abitanti dell’isola ma massacrarli uno ad uno.

La domanda che vi spingerà a proseguire la serie (a parte scoprire chi sopravviverà) è: perché? Gli abitanti della Balena di Fango sono in isolamento da oltre cento anni, di fatto, non possono dare fastidio a nessuno. Perché ucciderli e perché dopo tutto questo tempo? Perché i marchiati sono condannati a una vita breve?

Children of the whales è un anime che vi affascinerà con i suoi panorami color pastello, il character design delizioso, i suoi luoghi fiabeschi, la dolcezza di Chakuro e poi vi colpirà allo stomaco con le scene cruente e sanguinose che lo contraddistinguono. La storia non manca di misteri da svelare, azione, personaggi interessanti e tanta magia.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

La scoperta del peccato commesso da Falaina mi ha lasciato parecchio perplessa. È prassi che gli abitanti di un’isola fluttuante donino i loro ricordi e sentimenti al Nous fino a diventare dei gusci vuoti. Gli abitanti di Falaina non lo fanno… non si conformano a quelle che sono le regole imposte dalla società, d’accordo ma il loro Nous vive quindi d’aria? Se sì, perché tutti gli altri sono così stupidi da farsi prosciugare?No i nous qualcosa devono pur mangiare… Ricordate che i marchiati hanno una vita breve (massimo trent’anni)? Pensavo che fosse la normalità, invece i marchiati di Falaina vivono così poco perché il nous si nutre delle loro vite. Insomma che cos’è meglio: vivere una lunga vita ma trasformarsi in un guscio vuoto senza sentimenti, tanto da diventare un burattino, oppure morire giovani ma vivendo appieno? Nessuna delle due opzioni mi sembra poi così invitante ma se dovessi proprio scegliere… penso che opterei per la vita breve. Cosa cambia al resto del mondo se gli abitanti di Falaina preferiscono morire giovani? Forse è stato deciso che nessuno possa scegliere questa opzione? Capirei il problema se la nostra Balena di Fango avesse contatti con l’esterno a quel punto altre persone potrebbero decidere di non farsi più divorare dal Nous e riacquistare il raziocinio cosa che, evidentemente, darebbe molto fastidio ai loro governanti non-marchiati. Ma considerando che Falaina è in isolamento da cento anni e non comunicano con l’esterno dove sta il rischio? Questo aspetto della vicenda mi ha lasciato molto perplessa… D’accordo che l’impero è guidato da un soggetto poco raccomandabile al cui fianco c’è un pazzo del calibro di Liontari tuttavia mi è parso comunque un po’ esagerato. Magari nella seconda stagione (se la faranno) verranno svelati altri dettagli… Il finale vede gli abitanti della Balena di fango, sopravvissuti grazie alla forza del loro Daimonas (che si scopre essere Ouni) finalmente in possesso di un timone che consentirà loro di cambiare rotta alla Balena di Fango, riuscendo probabilmente a sfuggire alle navi dell’Impero. Un finale aperto ma non troppo. È evidente che l’Impero continuerà a dare la caccia a Falaina ma, ora che possono uscire dal luogo dove erano confinati e governare la nave, i nostri protagonisti possono sfuggire ai loro nemici e cercare alleati. Insomma per quei quattro personaggi sopravvissuti è finita bene, no?

Children of the Whales è un bell’anime che mi ha incuriosito, appassionato e sconvolto per le scene cruente dei combattimenti. Lo consiglio se vi piacciono gli anime con paesaggi dai toni pastello e con una trama un po’ intricata. Peccato solo che i personaggi principali non siano troppo approfonditi.