Recensione al film “Bombshell”

Buonasera cuplovers, come sta procedendo questa fase2?
Io sono in fremente attesa di poter riaprire e riprendere il lavoro e, nel mentre, sto recuperando quei film che mi ispiravano, ma che non ero ancora riuscita a vedere.
Bombshell è un film tratto da una storia vera che mi ha attirato principalmente per il suo cast stellare e che ero curiosa di vedere, ma che non mi ha colpito più di tanto.

nel piattino abbiamo:

Bombshell – La voce dello scandalo

Regia di Jay Roach
Disponibile su Amazon Prime Video
Il mio voto è di

Bombshell si ispira all’inchiesta del 2016 che ha portato alle dimissioni di Roger Ailes l’allora direttore di Fox News.
Ci ritroviamo nella direzione di uno dei network più famosi d’America che vede tra i suoi dipendenti tantissime donne tutte bellissime e sempre in tiro. Che ci sia qualcosa che non va è chiaro fin dall’inizio ma il caso vero e proprio esplode quando Gretchen Carlson (Nicole Kidman) si vede derubata del proprio show e costretta a lasciare il posto a una ragazza più giovane.
Le molestie che il direttore Roger Ailes perpetra contro le sue dipendenti sono note praticamente a tutte le donne del suo staff e viste, bene o male, come qualcosa a cui si deve sottostare e che, poi, si cerca di rimuovere dalla memoria. Gretchen però è arrivata a un punto di rottura, ha capito che non le sarebbe stata data la possibilità di scalare ulteriori gradini nella propria carriera e, soprattutto, ha anche capito che le molestie non si sono fermate con lei ma che anche le nuove arrivate devono per forza cedere, se vogliono lavorare per il network, nonostante Ailes sia ormai abbastanza anziano da essere il padre delle donne che molesta.

Tutto ha inizio con Gretchen che decide di farsi licenziare e intentare una causa legale contro Ailes dopo aver capito che l’uomo non ha affatto smesso di molestare le nuove assunte. Il primo problema con cui Gretchen si scontra è che le sue colleghe non sembrano disposte a sostenerla, ed è questa la cosa triste: hanno tutte troppa paura di perdere il lavoro per farsi avanti perché sanno che ci sarà sempre una nuova vittima pronta a prendere il loro posto. L’unica che, grazie a Gretchen, troverà la forza per parlare è Kelly (Charlize Theron). Kelly non solo è pronta a farsi avanti per le sue colleghe ma è anche stufa di vedersi imporre dalla rete determinate scelte politiche. Ailes è infatti deciso a sostenere l’ascesa di Trump alla presidenza e quando Kelly, durante un’intervista al futuro presidente, osa porgli qualche domanda apertamente scomoda, viene pesantemente richiamata dal suo capo. Il film mostra anche, in un certo senso, come l’America, patria della libertà d’opinione, non lo sia affatto, tanto che Kelly viene praticamente perseguitata sia dallo stesso Trump, che si fa beffe di lei su twitter, sia dai seguaci di quest’ultimo fino ad essere costretta a porgere delle pubbliche scuse!
La terza protagonista è Kyla (Margot Robbie) l’ultima arrivata che giunge a Fox News con l’illusione di ritrovarsi in un mondo perfetto, la sola a credere ancora che il giornalismo sia pura ricerca della verità e si dovrà ben presto scontrare con la dura realtà. Quando Ailes le concede udienza nel suo ufficio e, alla richiesta della ragazza della possibilità di fare un salto nella sua carriera, le chiede di sollevarsi la gonna lei rimane prima di tutto gelata dalla richiesta senza capire se l’uomo faccia sul serio o meno, poi acconsente iniziando a sollevare leggermente l’indumento… la situazione è in qualche modo… difficile da sostenere, Kyla è da sola in ufficio con l’uomo, molto più anziano di lei, potrebbe andarsene ma sa benissimo che, se lo facesse, la sua carriera sarebbe finita. Inoltre c’è lo sguardo di Ailes a pesare su di lei come un macigno ed è così che Kyla diventa la nuova vittima dell’uomo cosa che non sfugge alle altre donne o, perlomeno, a quelle che ci sono passate.
Purtroppo solo in poche sembrano pronte a fare qualcosa di concreto per fermare questo stato di cose ribellandosi a un sistema che va avanti da troppo tempo e nel quale sono intrappolate.
Bombshell racconta una storia vera senza fronzoli e senza preoccuparsi di mostrare tutti i diversi aspetti di questa storia mostrando non solo le donne pronte a combattere contro questo ingiusto stato di cose (e contro un capo a dir poco schifoso) ma anche quelle, come la moglie di Ailes che, pur sapendo perfettamente cosa succedeva, preferirono fare finta di nulla.

Il film è un po’ prevedibile per chiunque già conosca la vicenda e credo che avrei preferito se si fosse concentrato maggiormente su una delle protagoniste approfondendo meglio il suo background piuttosto che lasciarle tutte e tre semplicemente abbozzate. La pellicola mostra quanto sia difficile ammettere di aver subito molestie, quanto sia difficile vivere e lavorare in un sistema potente e misogino dove tutto può essere usato contro di te. Nel complesso Bombshell è un film con delle fantastiche attrici protagoniste, con ottime interpretazioni ma che per dare spazio a tutte le protagoniste non ne ha approfondita davvero nessuna. La vicenda meritava sicuramente un film ma non posso dire che mi abbia convinto al cento per cento.
Il cast è veramente di ottimo livello, il film scorre bene senza mai annoiare, ma non mi ha particolarmente colpito.

ATTENZIONE, DA QUI SONO PRESENTI SUL FINALE spoiler

Il finale è piuttosto amaro.
Gretchen riesce a vincere la causa ottenendo un meritato risarcimento e sembra che le cose stiano cambiando, dopo le dimissioni di Roger Ailes, invece, quando i nuovi capi arrivano in ufficio e vedono le giornaliste con i pantaloni addosso, chiariscono immediatamente che dovranno tornare a indossare solo gonne corte e che, quindi, a conti fatti, non è cambiato poi molto. Questa è la sensazione che mi ha lasciato il finale del film, una sorta di vittoria a metà, tanto è vero che Kyla decide di licenziarsi per cercare fortuna altrove… Insomma non proprio il finale che avrei voluto e che mi ha lasciato con un po’ di amaro in bocca.