Intervista a Loredana Limone

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Oggi per il nostro appuntamento “una bevuta in compagnia” è qui con noi Loredana Limone, autrice del libro “Borgo Propizio”. Trovate la biografia dell’autrice e la recensione del libro a questa pagina del blog 😉

Intervista a Loredana Limone A CURA DI STREGA DEL CREPUSCOLO
Benvenuta nel nostro salottino virtuale, Loredana accomodati, gradisci qualcosa da bere? Thè, caffè o magari del latte? Pasticcini?
Latte, grazie! Se possibile, alla vaniglia. Quello di Belinda, cioè.

    • Parlami un po’ di te, dei tuoi hobbies e delle tue passioni.

pasticcino e latte-le tazzine di yokoCaspita! Mi metti subito in difficoltà: parlare di sé è sempre difficile. In sintesi: ho composto la mia prima poesia a nove anni e da allora non ho più smesso di scrivere. Finché la scrittura era un hobby, lavoravo nel settore estero, ma ora è diventata un’attività a tempo pieno, cioè vivo di questo. Infatti, ultimamente ho perso qualche chilo!

La grande passione, prima della scrittura, è ovviamente la lettura, che pratico a cottimo.

    • Quali sono i tuoi scrittori preferiti?

Andrea Vitali, che considero un maestro, i cui romanzi mi riconciliano con la vita; uno dei pochi uomini capaci di far ridere, in un’ampia massa abilissima a far piangere. Sopra di lui metto Guareschi e, sopra entrambi, quel grandissimo, genialissimo umorista che, da una banale costola maschile, scrisse la storia di più di mezza umanità.

Ma, indipendentemente dal genere, leggo ogni libro scritto bene, con onestà intellettuale, che sia vero e vivo. Altrimenti chiudo!

    • Complimenti per il tuo libro, leggendo la tua biografia, ho scoperto che hai scritto narrativa per l’infanzia e favole, come è stato il passaggio dalle favole fino a Borgo Propizio?

Relativamente alla scrittura è stato fluido: chi scrive, scrive sempre e principalmente racconti, magari un romanzo, perché ha delle storie che premono sotto pelle per uscire. Però poi restano nei cassetti coperti da spanne di polvere. Pubblicare è un altro discorso: fiabe e gastronomia garantiscono l’entrata in libreria, ancorché in una nicchia; pubblicare narrativa, e peraltro nella grande editoria, richiede un percorso più complesso.

    • Com’è nato Borgo Propizio?

[custom_frame_left]una bevuta in compagnia sul blog letterario de le tazzine di yoko - interviste[/custom_frame_left]Attraversavo un periodo molto problematico (lutti, difficoltà lavorative…) in cui avevo bisogno di scappare dalla mia vita. Utopia!

Utopia?

Non si scappa da stessi, ma si può trovare dentro un angolo dove rifugiarsi. Io lo trovai a Borgo Propizio, che mi accolse a braccia aperte e mi regalò calore e colore. Ancora oggi è così.

    • Devo chiedertelo, come hai scelto il nome (lo adoro) per il Borgo? Lo hai descritto così bene che mi sembrava di camminare per le sue vie e di scorgere il Castello abbarbicato sulla cima del colle… Potresti descrivere il Borgo ai nostri lettori?

Borgo Propizio è un borgo medievale ai giorni nostri. Dapprima decaduto, con la fontana che non sa più zampillare, le campane che suonano rugginose, pochi abitanti per lo più anziani, rinasce a nuova vita quando una ragazza di città vi si trasferisce per aprire una latteria. Nel contempo arriva una nuova giunta, molto attiva, che tra le altre cose vi inaugura la biblioteca civica, e ciò accade nel sequel.

Scelsi questo nome perché mi fosse beneaugurante.

    • Borgo Propizio ci regala molti personaggi e molte storie da Cesare e Claudia, il cui matrimonio ha alti e bassi, alle due sorelle Mariolina e Marietta. Partiamo da Cesare e Claudia, la donna abbandona il marito per un’avventura con l’affascinante Romeo per poi fare ritorno a casa… lo ammetto sono un po’ dispiaciuta per Cesare, il loro matrimonio è destinato a durare?

Nel sequel – E LE STELLE NON STANNO A GUARDARE (Salani) – dura, sì, con tutti gli aspetti realistici che ha un matrimonio. Poi vedremo cosa ci racconteranno i due coniugi andando avanti.
e le stelle non stanno a guardare - le tazzine di yoko

    • Mariolina e Marietta sono due sorelle, non più giovanissime, che, rimaste sole dopo la morte della madre, sono la famiglia l’una dell’altra. Sono molto legate e, quando Mariolina trova l’amore con Ruggero, la povera Marietta non accusa bene il colpo… Mi parli del loro rapporto? Marietta troverà l’amore?

Personalmente sento molto il rapporto sororale e non saprei immaginare la vita senza mia sorella che per me è preziosa, indispensabile, dotata di una genialità provvidenziale e utilissima ai miei romanzi.

Venendo a Marietta, diventa un’acuta manager della propria vita: trasforma la casa parentale, ormai troppo grande e troppo vuota, in un B&B e acquisisce il 50% del negozio Fili Fatati dal 1888 al quale per decenni ha fornito i suoi “pezzi unici fatti a mano”.

Sentimentalmente parlando, non ha il classico colpo di fulmine, come Mariolina, ma già nel sequel il destino le riserva qualche novità…

Marietta crea all’uncinetto dei piccoli capolavori per il negozio Fili Fatati, anche tu ami cucire?

Cucire no, mi limito ad attaccare bottoni e poco più. Ma una volta sapevo lavorare all’uncinetto, me lo insegnarono le suore da bambina. Purtroppo l’ho dimenticato, però mi piacerebbe riprenderlo.

    • Uno dei temi più interessanti del libro è la riqualificazione del Borgo. Molti giovani hanno lasciato il luogo natio e le donne protagoniste della storia vogliono farlo tornare “vivo”. Il progetto della latteria “Fatti mandare dalla mamma” dovrebbe essere solo il primo passo in questa direzione. Mi è sembrato davvero un problema attuale: ti sei documentata su casi reali? Come influirà l’apertura della latteria sulla vita del borgo?

Il sequel ci presenta una latteria diventata il centro propulsore della vita del borgo, dove vengono organizzate varie attività di incontro e perfino un laboratorio di scrittura creativa gastronomica.

Non c’è bisogno di documentarsi: basta guardarsi intorno, sfogliare un giornale, e vedere quante cose si potrebbero fare, dal nord al sud, per il bene del territorio… se solo gli si volesse bene.

    • Il G.M visiterà mai il Borgo per la gioia di zia Letizia? (Se vi state chiedendo chi sia, sappiate che zia Letizia è una grande fan di questo cantante che chiama “il Grande Musicante”e la latteria “Fatti mandare dalla mamma” è dedicata a lui, indovinate di chi si tratta?)

Per la gioia di zia Letizia, ma anche per la mia! Purtroppo fino alla fine del sequel no. Ma questa è una trilogia. Vedremo se nel terzo ci farà la sorpresa…

    • Potresti scegliere per i nostri lettori una citazione dal tuo romanzo? Una frase che possa far innamorare anche loro di Borgo Propizio.

latteria-le tazzine di yokoVi dico la morale: “Osa essere te stesso e non sarà poi così dura”.

Perché tutti noi abbiamo il dovere di cogliere la nostra seconda opportunità, che sempre la vita offre.

    • Quali sono i tuoi progetti futuri? Ci saranno altri libri oltre a “E le stelle non stanno a guardare” ambientati a Borgo Propizio? Diventerà una serie?

Borgo Propizio è una trilogia, ma io sto scrivendo il quarto (che non so se l’editore vorrà poi pubblicare). Non è colpa mia, però! Sono i personaggi che continuano a raccontarmi le loro storie. E io non posso esimermi dallo scrivere.

    • Il primo libro è edito prima da Guanda e poi da TEA, mentre il secondo volume è stato pubblicato lo scorso 6 marzo da Salani. Come mai questo cambiamento? Come ti sei trovata sia con Guanda e, adesso, con Salani? Raccontami della tua esperienza con questi editori.

Il passaggio è avvenuto per una riconsiderazione del mio pubblico lettore, forse più propriamente femminile e, all’interno del medesimo gruppo GeMS, Salani è parsa una prosecuzione perfetta. TEA, sempre del gruppo, ha pubblicato il pocket di Borgo Propizio, e oggi in commercio c’è la sua versione. Per me, che venivo da una lunga e faticosa gavetta con editori piccoli, avere un grande gruppo alle spalle è stato notevole. Certo, entrare nella grande editoria ha richiesto applicazione, impegno, tenacia, preghiere, ma poi… eccomi qua. Anzi là.

Grazie mille per essere stata con noi e per la tua disponibilità.

Sono io che ringrazio te dell’attenzione, e i tuoi/nostri lettori della pazienza di leggermi.

(Nota della StregaBene, se ancora vi state domandando chi sia il Gran Musicante di cui zia Letizia è una fan accanita, vi svelo l’arcano, sono sicura che si tratta di Gianni Morandi che cantava “fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”.