Loredana Limone
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Loredana Limone
Napoletana, milanese di adozione, dopo una decina di libri tra fiabe e gastronomia ha esordito nella narrativa con il primo libro Borgo Propizio (Guanda 2012 – TEA 2013) premiato con la menzione speciale al Premio Fellini 2012. E’ stato tradotto in Spagna, Germania, Bulgaria e prossimamente lo sarà in altri cinque paesi.
Ha ideato e conduce il laboratorio di scrittura creativa gastronomica Sapori Letterari di cui ha curato, partecipandovi, l’antologia omonima, con prefazione di Allan Bay.
Intervista a Loredana Limone A CURA DI STREGA DEL CREPUSCOLO
la serie :
- Borgo Propizio
Quasi tutte le fiabe cominciano con C’era una volta, ma questa è diversa. Questa comincia con C’è una volta… Perché è oggi che Belinda ha intenzione di ripartire e Borgo Propizio, un paese in collina, in un’Italia che può sembrare un po’ fuori dal tempo, le pare il luogo ideale per realizzare il suo sogno: aprire una latteria.
Il borgo è decaduto e si dice addirittura che vi aleggi un fantasma… ma che importa! A eseguire i lavori nel negozio, un tempo bottega di ciabattino, è Ruggero, un volenteroso operaio che potrebbe costruire grattacieli se glieli commissionassero (o fare il poeta se sapesse coniugare i verbi). Le sue giornate sono piene di affanni, tra attempati e tirannici genitori, smarrimenti di piastrelle e ritrovamenti di anelli… Ma c’è anche una grande felicità: l’amore, sbocciato all’improvviso, per Mariolina, che al borgo temeva di invecchiare zitella con la sorella Marietta, maga dell’uncinetto. Un amore che riaccende i pettegolezzi: dalla ciarliera Elvira alla strabica Gemma, non si parla d’altro, mentre in casa di Belinda la onnipresente zia Letizia ordisce piani, ascoltando le eterne canzoni del Gran Musicante. Intanto i lavori nella latteria continuano, generando sorprese nella vita di tutti…
[leggi la recensione di strega del crepuscolo ] - E le stelle non stanno a guardare
Tanti sono gli avvenimenti che scombussolano le giornate di Borgo Propizio e dei suoi numerosi protagonisti, come la sempreverde zia Letizia, indaffarata a gestire la latteria insieme a Belinda, nipote acidina; le due sorelle Mariolina e Marietta, con il loro teatrino di litigi e riappacificazioni; l’amabile Ruggero, rozzo-che-piace; Dora, più pettegola che giornalaia; il maresciallo capo Bartolomeo Saltalamacchia…
Con a capo il sindaco Rondinella, il paese sfoggia una nuova zelante giunta, il cui assessore alla Cultura, il nevrotico professor Tranquillo Conforti, incarica Ornella di organizzare un evento per l’inaugurazione della biblioteca. Sì, perché il paese ora vuole la sua biblioteca civica. E dovrà essere un evento speciale, o meglio spaziale, addirittura un festival letterario, sotto le luccicanti e propizie stelle del borgo.
Be’, non sempre propizie.
Le chiacchiere ricominciano il giorno in cui giunge Antonia, una forestiera dai boccoli ramati, che porta un misterioso bagaglio interiore. Scappando da se stessa, è alla ricerca di un luogo dove curare l’anima,tanto da decidere che lì organizzerà la propria vendetta d’amore. Una vendetta contro chi? E perché? Quale che sia il motivo, è un piatto che andrà servito freddo.
Ma Antonia non sa che Borgo Propizio ha il dono di cambiare la vita di coloro che varcano la sue mura merlate…
Un romanzo corale terapeutico che ha il tono della fiaba e il gusto della realtà, una favola moderna per scacciare il malumore e ritrovare il coraggio e l’allegria.